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  • Dolce e salato: New York omaggia l’eccellenza della cucina italiana

    Dolce e salato: New York omaggia l’eccellenza della cucina italiana

    A New York, il 28 ottobre 2025, si svolgerà la terza edizione del Dolce & Salato Fest, un evento dedicato all’eccellenza della cucina italiana. La manifestazione avrà luogo nel quartiere di SoHo, dove si riuniranno alcuni dei più rinomati chef italiani della città, pronti a esibirsi in dimostrazioni culinarie dal vivo. Questo festival, fondato da Sabrina Mancin e organizzato in collaborazione con Modalita, un’azienda di Brooklyn specializzata nel settore del food service, promette di essere un’esperienza unica per tutti gli amanti della gastronomia.

    Un tributo alla cucina italiana

    Il Dolce & Salato Fest non è solo un evento per celebrare i marchi, ma anche un riconoscimento all’impegno e alla passione che ogni chef mette nelle proprie creazioni. Gli organizzatori hanno sottolineato l’importanza di questo aspetto in un comunicato, evidenziando come il festival rappresenti un’opportunità per raccontare il percorso che porta alla realizzazione di piatti straordinari. Durante l’intera giornata, i partecipanti avranno l’occasione di assistere a performance culinarie che metteranno in risalto la varietà e la ricchezza della tradizione gastronomica italiana.

    Chef di fama e piatti iconici

    Un gruppo di chef di spicco parteciperà all’evento, ciascuno portando la propria interpretazione di alcuni dei prodotti più amati della cucina italiana. Tra i protagonisti ci saranno Luca Cascella, famoso per le sue brioches, e Raffaele Volpe, specializzato nella pizza napoletana. Non mancheranno le proposte di Massimo Laveglia e Nick Baglivo, che presenteranno la loro versione della Pizza NY style. La chef Silvia Barban delizierà il pubblico con gli Agnolotti e i Plin, mentre Ciro Lovine e Roberto Caporuscio porteranno in scena altre varianti della pizza, come la focaccia di Recco e la parigina.

    Inoltre, Patrizia Pasqualetti si occuperà del gelato, mentre Luca Pelliccioni proporrà la teglia romana e il bread. Infine, Salvo Lo Castro presenterà un piatto di paccheri con guanciale e pistacchio, mentre Bilena Settepani si dedicherà al panettone, e Pasquale Cozzolino chiuderà la giornata con la sua famosa pizza in pala. La varietà di piatti e l’abilità degli chef promettono di rendere il festival un’esperienza indimenticabile per tutti i partecipanti.

    Il 28 ottobre 2025, a New York, si svolgerà la terza edizione del Dolce & Salato Fest nel quartiere di SoHo, dedicato all’eccellenza della cucina italiana. Fondato da Sabrina Mancin e organizzato con Modalita di Brooklyn, il festival offre dimostrazioni culinarie dal vivo da parte di celebri chef italiani. Non è solo un evento promozionale, ma un tributo all’impegno e alla passione dei cuochi. I partecipanti potranno assistere a performance che esemplificano la ricchezza della tradizione gastronomica italiana. Tra gli chef presenti, Luca Cascella con le sue brioches, Raffaele Volpe con la pizza napoletana, e Massimo Laveglia con la pizza in stile NY. Altri protagonisti includono Silvia Barban con Agnolotti, Ciro Lovine e Roberto Caporuscio con varianti di pizza, e Patrizia Pasqualetti con il gelato. Il festival promette un’esperienza indimenticabile con una vasta gamma di piatti e talenti culinari.

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  • Granarolo completa l’acquisizione totale della britannica West Horsley Dairy

    Granarolo completa l’acquisizione totale della britannica West Horsley Dairy

    Granarolo ha recentemente completato l’acquisizione del 100% di West Horsley Dairy, un’importante azienda britannica specializzata nella distribuzione di prodotti lattiero-caseari e per la colazione, attiva nel sud-est dell’Inghilterra. Questa operazione, avvenuta nel 2025, rappresenta un passo significativo per il gruppo bolognese, che mira a rafforzare la propria presenza nel Regno Unito, con particolare attenzione a Londra, un mercato cruciale per il piano di internazionalizzazione previsto per il periodo 2026-2029.

    Dettagli su West horsley dairy

    West Horsley Dairy, fondata nel 1992, è un’azienda che impiega 73 persone e dispone di una flotta di 43 veicoli refrigerati, i quali servono circa 500 clienti, tra cui ristoranti, pub e hotel. Nel 2024, l’azienda ha registrato un fatturato di circa 16 milioni di sterline. Con questa acquisizione, Granarolo intende arricchire il proprio portafoglio, integrando la sua vasta gamma di formaggi italiani, che include prodotti come mozzarella, burrata, Parmigiano Reggiano e Gorgonzola.

    La presenza di granarolo nel regno unito

    Dal 2018, Granarolo è attiva nel mercato britannico, anno in cui ha acquisito Midland Food, un distributore di prodotti alimentari freschi. Attualmente, il gruppo rappresenta il 12,8% delle esportazioni di prodotti lattiero-caseari italiani nel Regno Unito, evidenziando una crescita a volume dell’8,6% rispetto all’anno precedente. A livello globale, Granarolo contribuisce per il 9,1% all’export totale del settore lattiero-caseario italiano, con le vendite estere che costituiscono circa il 40% del fatturato complessivo dell’azienda.

    Strategie di crescita e obiettivi futuri

    Il presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari, ha sottolineato l’importanza di questo consolidamento nel Regno Unito come parte della strategia di espansione internazionale del gruppo. In una nota ufficiale, Calzolari ha dichiarato che l’obiettivo è quello di incrementare in modo significativo i volumi dell’intero settore lattiero-caseario italiano, concentrandosi in particolare sui mercati dell’horeca e del food service a Londra. Questa acquisizione rappresenta quindi un passo strategico per il gruppo, mirato a capitalizzare sulle opportunità di crescita in uno dei mercati più dinamici d’Europa.

    Granarolo ha acquisito il 100% di West Horsley Dairy, un’azienda britannica di prodotti lattiero-caseari e per la colazione, attiva nel sud-est dell’Inghilterra. Questa operazione, completata nel 2025, rappresenta un passo importante per Granarolo, mirato a consolidare la propria presenza nel Regno Unito, specialmente a Londra, nell’ambito di un piano di internazionalizzazione per il 2026-2029. Fondata nel 1992, West Horsley Dairy impiega 73 persone e serve circa 500 clienti, registrando nel 2024 un fatturato di circa 16 milioni di sterline. Granarolo, presente nel mercato britannico dal 2018, detiene il 12,8% delle esportazioni italiane di prodotti lattiero-caseari nel Regno Unito. Il presidente Gianpiero Calzolari ha evidenziato come questa acquisizione sia fondamentale per aumentare i volumi del settore, soprattutto nei mercati horeca e food service a Londra.

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  • Barilla annuncia un piano di investimenti superiori a 34 milioni, di cui 10 in Emilia-Romagna

    Barilla annuncia un piano di investimenti superiori a 34 milioni, di cui 10 in Emilia-Romagna

    Barilla, storica azienda alimentare con sede a Parma, ha annunciato un investimento significativo di oltre 34 milioni di euro destinato a dieci stabilimenti italiani. Questo progetto ha l’obiettivo di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2, con una particolare attenzione all’Emilia-Romagna, dove saranno investiti quasi 10 milioni di euro. Gli interventi si concentreranno su tre siti specifici: Pedrignano, sede del quartier generale e del principale pastificio e mulino del gruppo, Rubbiano di Solignano, noto per la produzione di sughi e conserve vegetali, e un mulino specializzato nella macinazione del grano duro situato a Ferrara.

    Interventi previsti e tempistiche

    Il piano di Barilla, come riportato in una nota ufficiale della Regione, prevede l’installazione di sistemi fotovoltaici e interventi mirati all’efficienza energetica nel triennio 2025-2027. L’implementazione delle nuove tecnologie è prevista per il 2028, momento in cui gli stabilimenti dovrebbero essere completamente operativi con le nuove soluzioni. Questo progetto rappresenta un passo importante verso la sostenibilità e l’innovazione nel settore agroalimentare, in linea con le attuali esigenze ambientali.

    Collaborazione con le istituzioni

    L’azienda ha presentato il suo progetto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ricevendo il supporto necessario per la sua attuazione. La Regione Emilia-Romagna, chiamata a esprimere un parere sulla coerenza del progetto con la propria programmazione, ha dato il via libera attraverso Invitalia, l’ente gestore della procedura. Questo approccio collaborativo tra Barilla e le istituzioni locali evidenzia l’importanza di unire forze per promuovere una crescita sostenibile e responsabile nel settore.

    Impatto sul territorio e sul lavoro

    Il vice presidente della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, ha sottolineato come gli interventi previsti non solo contribuiranno a una riduzione strutturale dei costi energetici negli stabilimenti, ma rafforzeranno anche la filiera agroalimentare regionale. Il miglioramento dell’efficienza dei processi e dei prodotti è destinato a garantire una maggiore qualità e stabilità nel lavoro. Attualmente, Barilla conta oltre 1.900 addetti in Emilia-Romagna, il che dimostra l’impatto significativo che l’azienda ha sul mercato del lavoro locale e sull’economia della regione.

    Il progetto di Barilla rappresenta quindi un esempio concreto di come le aziende possano contribuire attivamente alla sostenibilità ambientale, mentre continuano a sostenere l’occupazione e lo sviluppo economico locale.

    Barilla, historic food company based in Parma, announced a significant investment of over €34 million in ten Italian facilities, focusing on reducing energy consumption and CO2 emissions. Nearly €10 million will target the Emilia-Romagna region, particularly at three sites: Pedrignano, Rubbiano di Solignano, and a durum wheat mill in Ferrara. Planned initiatives include the installation of photovoltaic systems and energy efficiency upgrades from 2025 to 2027, with new technologies operational by 2028. This project underscores Barilla’s commitment to sustainability and innovation in the agri-food sector, supported by regional and national institutions. Vice President Vincenzo Colla highlighted the benefits, including reduced energy costs and enhanced regional food supply chains. With over 1,900 employees in Emilia-Romagna, Barilla’s initiative aims not only to promote environmental sustainability but also to maintain job stability and stimulate local economic growth.

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  • B.E.V.I. 2025: il borgo celebra il sold out e guarda già al 2026

    B.E.V.I. 2025: il borgo celebra il sold out e guarda già al 2026

    Due giorni di intensa attività, con sale gremite e masterclass esaurite, hanno caratterizzato la prima edizione di B.E.V.I. – Borgo Eccellenze Vinicole Italiane, un evento che ha saputo intrecciare il mondo del vino con cultura e identità. L’iniziativa, tenutasi a Sansepolcro, in Toscana, precisamente nella provincia di Arezzo, ha dimostrato un chiaro successo, evidenziando come il borgo possa essere il palcoscenico ideale per riportare il vino in un contesto che avvicina le persone e i luoghi di produzione.

    Il contesto e l’organizzazione dell’evento

    La manifestazione ha avuto inizio con un’impostazione chiara e ben definita. Sansepolcro, città che ha dato i natali a figure come Piero della Francesca e Luca Pacioli, ha ospitato un racconto del vino attraverso degustazioni e approfondimenti. La regia dell’evento è stata affidata a Luca Gardini, rinomato wine critic e campione del mondo sommelier, e a Cristiano Cini, presidente di Ais Toscana e responsabile della comunicazione dell’Associazione Italiana Sommelier. Questi esperti hanno portato in città circa un centinaio di cantine, dalle più celebri alle nuove realtà emergenti. Le masterclass hanno trattato temi di grande rilevanza, come “Le Tre B: Barolo, Brunello e Barbaresco” e “I Grandi Vini Supertuscan”, attirando un pubblico appassionato e competente.

    Attività e coinvolgimento del pubblico

    Il programma dell’evento ha animato il centro storico di Sansepolcro, a partire dalla conferenza inaugurale tenutasi presso il Palazzo delle Laudi. Un corteo di Sbandieratori e Balestrieri ha intrattenuto i partecipanti, seguiti da un brindisi in Piazza Torre di Berta e all’Emporio alle Logge. Le aperture straordinarie della Torre del Campanile del Duomo e del Museo del Merletto hanno arricchito ulteriormente l’offerta, mentre il Grand Tasting al Borgo Palace Hotel ha visto abbinamenti gastronomici di alto livello, tra cui uno show cooking della brigata di Pipero Roma e degustazioni di Sigari Tornabuoni.

    La partecipazione è stata ampia e ha visto la presenza di regioni come Trentino–Alto Adige, Campania, Molise, Lazio e Sicilia, con una forte rappresentanza toscana. Tra le cantine presenti, nomi illustri come Tenuta San Guido, Marchesi Antinori, Ca’ del Bosco e molti altri, hanno contribuito a creare un panorama variegato e ricco di qualità.

    Le dichiarazioni degli organizzatori e dei produttori

    Il bilancio dell’evento è stato tracciato da Cristiano Cini, che ha espresso entusiasmo per la partecipazione e la qualità degli interventi. «Abbiamo visto emergere valori come amicizia, credibilità del progetto e piacere di stare insieme», ha dichiarato. La risposta positiva dei produttori, che hanno paragonato l’evento a un “piccolo Merano Wine Festival”, ha ulteriormente confermato il successo dell’iniziativa. Cini ha sottolineato l’importanza di creare un contesto adatto per discutere di vino, favorendo il dialogo tra produttori, ristoratori e appassionati.

    Anche Manuele Verdelli di Capannelle ha messo in evidenza l’importanza della presenza diretta dei produttori, affermando che per attrarre le nuove generazioni è fondamentale raccontare il vino e le aziende personalmente. La manifestazione ha rappresentato un’opportunità per connettere il passato, il presente e il futuro del settore vitivinicolo.

    Prospettive future e sviluppo del territorio

    Il sindaco di Sansepolcro, Fabrizio Innocenti, ha già iniziato a progettare la prossima edizione, esprimendo grande entusiasmo per il successo dell’evento. «È stato un primo esperimento e sono orgoglioso di aver portato cantine di grande prestigio grazie alla disponibilità di Luca Gardini», ha commentato.

    Luca Gardini, durante la masterclass di chiusura, ha anticipato che per il 2026 si stanno già pianificando delle novità, incluso l’invito a produzioni estere, con un Paese ospite per la seconda edizione.

    Concludendo, B.E.V.I. ha dimostrato di essere un modello vincente, unendo tradizione e innovazione in un contesto culturale che valorizza il vino e i suoi produttori. Sansepolcro ha chiuso la prima edizione con una forte credibilità e ampie possibilità di crescita per il futuro.

    La prima edizione di B.E.V.I. – Borgo Eccellenze Vinicole Italiane, si è svolta a Sansepolcro, Toscana, con grande successo. L’evento ha celebrato il vino integrandolo con cultura e identità, attirando un pubblico ampio e appassionato. Organizzato da Luca Gardini e Cristiano Cini, ha presentato circa cento cantine, con masterclass su temi come Barolo, Brunello e Supertuscan. Il programma ha incluso intrattenimento con sbandieratori e eventi gastronomici al Borgo Palace Hotel, arricchendo l’esperienza. I produttori hanno definito l’iniziativa un “piccolo Merano Wine Festival”, evidenziando l’importanza del dialogo diretto con i consumatori. Il sindaco Fabrizio Innocenti ha già iniziato a pianificare la seconda edizione per il 2026, promettendo innovazioni tra cui ospiti internazionali. B.E.V.I. ha dimostrato di essere un modello vincente per unire tradizione e innovazione, con ampie prospettive di crescita per il futuro del settore vitivinicolo.

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  • World Amaro Day: il 28 ottobre si festeggia il liquore tipico italiano

    World Amaro Day: il 28 ottobre si festeggia il liquore tipico italiano

    Il 28 ottobre 2025 si celebra il World Amaro Day, una giornata dedicata alla valorizzazione dell’amaro, un prodotto che non rappresenta solo un digestivo, ma anche un ingrediente essenziale per la preparazione di cocktail e un simbolo della cultura e della tradizione italiana. Questa iniziativa è stata promossa da produttori, esperti e appassionati del settore, con l’intento di mettere in luce uno degli spirits più apprezzati a livello mondiale. Originariamente concepito come un infuso medicamentoso, l’amaro si è evoluto nel tempo, diventando una delle bevande più amate da gustare dopo i pasti, radicandosi nella tradizione erboristica del nostro Paese.

    Obiettivi del World Amaro Day

    La giornata del World Amaro Day ha come obiettivo principale quello di riconoscere e valorizzare il patrimonio artigianale che caratterizza la produzione di amari italiani. È anche un’opportunità per sensibilizzare il pubblico riguardo le tecniche di produzione di questi liquori, l’importanza delle erbe e delle spezie locali utilizzate, e l’artigianalità che contraddistingue il processo di creazione degli amari.

    Eventi e Attività

    Durante questa giornata, sono previsti eventi e degustazioni in diverse località, dove esperti del settore condivideranno le loro conoscenze e passioni. Saranno organizzate anche attività dedicate alla creazione di cocktail celebrativi, che metteranno in risalto la versatilità dell’amaro in miscele innovative. L’iniziativa si propone di coinvolgere un pubblico vasto, dai neofiti agli intenditori, per far scoprire le molteplici sfumature di questo liquore iconico.

    Un Momento di Festa e Riflessione

    Il World Amaro Day rappresenta quindi un momento di festa e di riflessione, un’occasione per riunire appassionati e professionisti attorno a un prodotto che è parte integrante della nostra cultura gastronomica. La giornata si preannuncia ricca di eventi e opportunità per apprezzare l’amaro in tutte le sue forme, celebrando la tradizione e l’innovazione che caratterizzano questo settore.

    Il 28 ottobre 2025 si celebra il World Amaro Day, dedicato alla valorizzazione dell’amaro, un liquore che va oltre il ruolo di digestivo, diventando parte integrante della tradizione culinaria italiana e ingrediente per cocktail. Promossa da produttori e appassionati, questa giornata mira a evidenziare il patrimonio artigianale degli amari italiani e a sensibilizzare il pubblico sulle tecniche di produzione e l’importanza delle erbe locali. Sono previsti eventi e degustazioni in diverse località, con esperti che condivideranno le loro conoscenze e passioni, coinvolgendo un pubblico variegato. La giornata rappresenta un’opportunità di festa e riflessione, celebrando sia la tradizione che l’innovazione nel mondo dell’amaro, permettendo a tutti di scoprirne le molteplici sfumature.

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  • Coca-Cola: nel 2024 il valore del mercato italiano raggiunge 1,1 miliardi di euro

    Coca-Cola: nel 2024 il valore del mercato italiano raggiunge 1,1 miliardi di euro

    Coca-Cola ha dimostrato un impatto significativo sull’economia italiana nel 2024, generando un totale di 1 miliardo e 142 milioni di euro. Questa cifra rappresenta lo 0,05% del PIL italiano, come evidenziato da una ricerca condotta dalla SDA Bocconi School of Management. L’analisi ha esaminato l’effetto socio-economico di Coca-Cola Italia, Coca-Cola HBC Italia e Sibeg, evidenziando il ruolo cruciale dell’azienda nel panorama occupazionale, soprattutto in vista dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, dove Coca-Cola sarà presente come partner storico del Movimento Olimpico e Presenting Partner del Viaggio della Fiamma Olimpica.

    Impatto occupazionale e crescita

    L’analisi rivela che Coca-Cola è il principale datore di lavoro nel settore delle bevande, con 2.688 dipendenti diretti. Cristina Camilli, direttore Relazioni Istituzionali, Comunicazione e Sostenibilità di Coca-Cola Italia, ha sottolineato l’importanza di queste persone nel generare un impatto positivo su oltre 30.000 individui lungo l’intera filiera. La ricerca ha evidenziato un aumento dell’impatto occupazionale, con 29.840 posti di lavoro creati, equivalenti allo 0,12% dell’occupazione nazionale e un incremento del 10% rispetto al 2022. Ogni dipendente diretto contribuisce a creare oltre undici posti di lavoro nell’economia italiana, portando a un totale di circa 64.000 persone che beneficiano dei redditi generati dall’azienda.

    Investimenti e fornitori

    Nel 2024, Coca-Cola ha collaborato con 1.508 fornitori, acquistando beni e servizi per un valore complessivo superiore a 626 milioni di euro. Questo evidenzia non solo l’impatto diretto dell’azienda sull’occupazione, ma anche il suo contributo all’economia locale. La presenza di Coca-Cola in Italia dal 1927 è motivo di orgoglio per l’azienda, che spera di continuare a contribuire alla crescita del Paese.

    Impegno sociale e iniziative

    L’analisi della SDA Bocconi School of Management ha anche messo in luce l’impegno di Coca-Cola nel sociale. Nel biennio 2023-2024, l’azienda ha finanziato 116 iniziative sul territorio, investendo oltre 4 milioni di euro. Questi sforzi confermano la volontà di Coca-Cola di sostenere le comunità locali e di contribuire attivamente al benessere sociale, dimostrando che il suo operato va oltre il semplice profitto economico.

    Nel 2024, Coca-Cola ha avuto un impatto significativo sull’economia italiana, generando 1,142 miliardi di euro, pari allo 0,05% del PIL. Un’analisi della SDA Bocconi School of Management ha evidenziato il ruolo cruciale dell’azienda nell’occupazione, con 2.688 dipendenti diretti e un aumento dell’occupazione che ha generato 29.840 posti di lavoro, pari allo 0,12% dell’occupazione nazionale. Coca-Cola ha collaborato con 1.508 fornitori, investendo oltre 626 milioni di euro. L’azienda sarà anche partner dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, dimostrando il suo impegno nel settore. Dal 2023 al 2024, Coca-Cola ha finanziato 116 iniziative locali con oltre 4 milioni di euro, sottolineando il suo contributo al benessere sociale e alla crescita delle comunità, rafforzando il suo legame con l’Italia, dove è presente dal 1927.

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  • Coldiretti Vercelli-Biella lancia l’allerta per il crollo dei prezzi del riso

    Coldiretti Vercelli-Biella lancia l’allerta per il crollo dei prezzi del riso

    Le importazioni di riso straniero stanno avendo un impatto devastante sui prezzi del riso prodotto in Italia. I produttori locali si trovano a fronteggiare un calo dei prezzi che li costringe a vendere il loro prodotto a quasi la metà del valore di pochi mesi fa, con cifre che ora scendono sotto i costi di produzione. A lanciare questo allarme è Coldiretti Vercelli-Biella, in seguito all’inizio della campagna di raccolta del 2025. Le quotazioni del riso italiano, in particolare per le varietà più rinomate come il Carnaroli e l’Arborio, hanno subito un drastico abbattimento, passando da 1-1,10 euro al chilogrammo a soli 60-70 centesimi.

    Incremento delle importazioni di riso

    Secondo un’analisi condotta da Coldiretti, nel corso dei primi sette mesi del 2025, le importazioni di riso straniero sono aumentate del 10%, raggiungendo un totale di 208 milioni di chili. Questo aumento è particolarmente preoccupante, poiché il 60% del riso importato in Italia beneficia di tariffe agevolate. Roberto Guerrini, membro della giunta di Coldiretti Piemonte e presidente di Coldiretti Vercelli-Biella, ha sottolineato come questa situazione stia mettendo a rischio i produttori locali. La competizione con il riso straniero, che entra nel mercato a prezzi più competitivi, sta creando un ambiente insostenibile per i coltivatori italiani.

    Preoccupazioni sui negoziati europei

    Le notizie recenti riguardanti i negoziati per la revisione del Regolamento sul Sistema delle Preferenze Generalizzate (SPG) sollevano ulteriori preoccupazioni. Si teme che l’introduzione di una clausola di salvaguardia, sebbene basata su un automatismo, possa risultare inefficace nella protezione del riso europeo. I produttori locali si trovano quindi in una posizione vulnerabile, con il rischio di vedere ulteriori riduzioni dei loro margini di profitto, mentre il mercato si riempie di riso straniero a prezzi stracciati.

    Questa situazione complessa richiede un’attenzione urgente da parte delle autorità competenti, affinché vengano adottate misure concrete per tutelare il settore risicolo italiano e garantire un equo compenso per i produttori locali. La sostenibilità del riso italiano è in gioco e la necessità di interventi efficaci è più pressante che mai.

    Le importazioni di riso straniero stanno gravemente influenzando i prezzi del riso italiano, costringendo i produttori locali a vendere a meno della metà del valore di pochi mesi fa, con prezzi inferiori ai costi di produzione. Secondo Coldiretti Vercelli-Biella, le quotazioni per varietà come il Carnaroli e l’Arborio sono crollate da 1-1,10 euro a 60-70 centesimi per chilogrammo. Nel 2025, le importazioni di riso sono aumentate del 10%, raggiungendo 208 milioni di chili, con il 60% soggetto a tariffe agevolate. Questo fenomeno mette in serio pericolo i produttori locali, in competizione con il riso straniero venduto a prezzi più competitivi. Inoltre, i recenti negoziati per la revisione del Regolamento sul Sistema delle Preferenze Generalizzate sollevano timori circa la protezione del riso europeo. È urgente che le autorità adottino misure per proteggere la sostenibilità del settore risicolo italiano.

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  • Dal carcere alla tavola: il riscatto attraverso la gastronomia sociale

    Dal carcere alla tavola: il riscatto attraverso la gastronomia sociale

    Dietro le mura delle carceri italiane, si sviluppano progetti innovativi che uniscono gastronomia e agricoltura, trasformando il lavoro in uno strumento di rinascita e reinserimento sociale. Nel 2025, numerose iniziative dimostrano come il cibo possa diventare un veicolo di riscatto per i detenuti, favorendo la loro integrazione nella società. Secondo un’indagine del Centro Studi di Confcooperative, ben sette consumatori su dieci apprezzano i prodotti che, oltre a essere di alta qualità, contribuiscono a un fine sociale.

    L’agricoltura sociale come opportunità

    Le cooperative sociali aderenti a Confcooperative Federsolidarietà impiegano oltre 3.000 persone nel settore dell’agricoltura sociale, tra cui 350 detenuti ed ex detenuti. Questo legame tra agricoltura, alimentazione e inclusione ha portato a risultati sorprendenti. Infatti, tra i 100 detenuti che partecipano a programmi di formazione e lavoro, la recidiva scende a meno del 10%. Stefano Granata, presidente di Confcooperative Federsolidarietà, evidenzia che c’è ancora molto spazio per ampliare l’impatto della cooperazione sociale in questo settore.

    Esempi di eccellenza: la pasticceria Giotto

    Un esempio emblematico di questa sinergia è rappresentato dalla Pasticceria Giotto all’interno della Casa di Reclusione di Padova. Qui, 50 detenuti producono dolci di alta qualità che hanno guadagnato riconoscimenti da prestigiose istituzioni come il Gambero Rosso, l’Accademia della Cucina Italiana e il New York Times. I panettoni, le colombe e i cioccolatini realizzati sono la prova tangibile che l’eccellenza artigianale può prosperare anche in contesti difficili.

    Progetti di inclusione a Verona e Alghero

    A Alghero, il progetto InsideOut ha creato un punto di vendita di snack artigianali, dove i detenuti preparano panini, focacce e tramezzini per “Il Baretto” di Porto Ferro. Ogni prodotto racconta una storia di riscatto e di competenze ritrovate. A Verona, la cooperativa Panta Rei ha avviato i progetti “Imbandita – La tavola del riscatto” e “Pasta d’Uomo – Mai stati così buoni”, dove le detenute nel reparto femminile producono marmellate e conserve a partire dagli scarti alimentari. La presidente Elena Brigo sottolinea che “ogni vasetto venduto è un atto di inclusione”.

    Il progetto Panatè a Cuneo

    A Cuneo, il progetto di inclusione sociale Panatè si distingue per il suo approccio unico: oltre il 50% dei dipendenti è composto da detenuti. I fondatori affermano che “dietro ogni pagnotta c’è la rinascita di una persona”, enfatizzando la pazienza della lievitazione e la cura della cottura come elementi fondamentali per restituire dignità a chi lavora.

    Queste iniziative dimostrano come il lavoro e la formazione possano offrire nuove opportunità a chi si trova in situazioni di svantaggio, contribuendo a costruire un futuro migliore.

    In Italy, innovative projects within prisons are merging gastronomy and agriculture to promote rehabilitation and social reintegration for inmates. By 2025, many initiatives highlight how food can serve as a means of redemption, with 70% of consumers favoring high-quality products that have a social impact. Social agriculture employs over 3,000 people, including 350 inmates, significantly reducing recidivism rates to below 10% for those involved in training programs.

    A notable example is Pasticceria Giotto in Padua, where 50 inmates create award-winning pastries. Other projects include InsideOut in Alghero, which sells artisan snacks made by inmates, and Panta Rei in Verona, where women produce jams and preserves from food waste. The Panatè project in Cuneo employs over 50% inmates, emphasizing personal rebirth through baking. These initiatives illustrate how work and training can provide new pathways for disadvantaged individuals, fostering a brighter future.

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  • Rigoni di Asiago: fatturato 2024 raggiunge i 162,7 milioni con un incremento del 13%

    Rigoni di Asiago: fatturato 2024 raggiunge i 162,7 milioni con un incremento del 13%

    Rigoni di Asiago, situata a Vicenza, ha chiuso il 2024 con un fatturato complessivo di 162,7 milioni di euro, segnando un incremento del 13% rispetto all’anno precedente. Questo risultato positivo è stato trainato in particolare dalle esportazioni verso diversi mercati internazionali, evidenziando la crescente penetrazione dell’azienda nel panorama globale.

    Mercati e crescita delle vendite

    Nel mercato interno, l’Italia ha consolidato la propria leadership, con un fatturato che è passato da 80,9 milioni a 88,3 milioni di euro, corrispondente a un aumento del 9%. Anche l’Europa ha contribuito a questo successo, registrando una crescita del 19%, con vendite che sono aumentate da 59,2 milioni a 70,3 milioni di euro. Questi dati dimostrano come Rigoni di Asiago stia riuscendo a rispondere efficacemente alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, dove la qualità e l’innovazione sono fondamentali.

    Per il primo semestre del 2025, l’azienda ha già registrato un notevole incremento dei volumi, in particolare per le linee di prodotto Nocciolata e Natù. Questi risultati indicano che il posizionamento biologico e i valori legati al benessere sono sempre più rilevanti per i consumatori, che oggi cercano prodotti che rispondano a standard elevati di qualità e sostenibilità.

    Impegno nella sostenibilità

    Rigoni di Asiago ha recentemente presentato il proprio Bilancio di Sostenibilità per il 2024, evidenziando l’impegno dell’azienda verso l’innovazione e la sostenibilità. Tra le novità presentate, tutti i prodotti sono caratterizzati da un’origine plant-based e sono gluten free, rispondendo così alle esigenze di un’alimentazione moderna e consapevole. Questo approccio non solo mira a soddisfare il mercato, ma anche a promuovere uno stile di vita più sano e rispettoso dell’ambiente.

    Struttura organizzativa e iniziative aziendali

    Al 31 dicembre 2024, il Gruppo Rigoni di Asiago conta 336 dipendenti, distribuiti tra Italia (54%), Francia (23%) e Bulgaria (22%), con una presenza più limitata negli Stati Uniti e nel Benelux. L’amministratore delegato, Cristina Rigoni, ha introdotto iniziative come i “Breakfast with CEO”, incontri informali con piccoli gruppi di collaboratori, pensati per favorire il dialogo diretto e migliorare la collaborazione interna. Accanto a questi eventi, le Town Hall rappresentano un’opportunità per tutti i dipendenti di partecipare a discussioni aperte, contribuendo a creare un ambiente di lavoro accogliente e inclusivo.

    La strategia di Rigoni di Asiago non si limita solo alla crescita economica, ma si estende anche all’attenzione per il benessere dei propri dipendenti e alla creazione di un clima aziendale positivo, elementi essenziali per il successo a lungo termine dell’azienda.

    Rigoni di Asiago, located in Vicenza, reported a total revenue of €162.7 million for 2024, marking a 13% increase from the previous year, largely driven by international exports. Italy remains the primary market, with revenue rising from €80.9 million to €88.3 million (9% growth), while European sales surged by 19%, from €59.2 million to €70.3 million. For the first half of 2025, notable increases in sales for the Nocciolata and Natù product lines indicate a growing demand for organic and health-conscious products.

    The company recently released its 2024 Sustainability Report, showcasing its commitment to innovation and sustainability, offering plant-based and gluten-free options. As of December 31, 2024, Rigoni di Asiago employed 336 staff across various countries, and CEO Cristina Rigoni has initiated informal gatherings, like “Breakfast with CEO,” to boost internal collaboration and foster a positive work climate, reflecting a strategy focused on both economic growth and employee well-being.

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  • Vongole e giustizia: lo chef Marco Sacco assolto dopo anni di accuse infondate

    Vongole e giustizia: lo chef Marco Sacco assolto dopo anni di accuse infondate

    Dopo anni di polemiche e un processo che aveva fatto rumore nel mondo della ristorazione, Marco Sacco è stato assolto in appello dalle accuse legate alla presunta violazione delle norme sulla raccolta e somministrazione delle vongole. La Corte d’appello di Torino ha ribaltato la sentenza di condanna del 2023, riconoscendo che lo chef del ristorante Il Piccolo Lago di Verbania, due stelle Michelin, non aveva commesso alcun reato.

    La vicenda delle vongole

    La controversia nacque nel 2018, quando Sacco – dopo un banchetto nuziale e conseguente intossicazione alimentare di alcuni dei partecipanti – fu accusato di aver utilizzato vongole di provenienza non conforme alla normativa sanitaria. Da quel momento, la questione esplose mediaticamente: l’immagine dello chef, da sempre simbolo di una cucina attenta al territorio e alla sostenibilità, fu messa in discussione.

    L’accusa sosteneva che i molluschi non fossero tracciabili come previsto dalle regole europee, ma la difesa dimostrò che l’acquisto era stato effettuato regolarmente e nel rispetto delle norme. Di più: i Nas trovarono le cucine perfettamente in regola, e la confezione di vongole era stata venduta per essere menagiata cruda.

    Va specificato he le vongole crude possono contenere batteri, virus o parassiti (come il Vibrio, l’epatite A o la Salmonella). Per questo motivo la legge consente il consumo a crudo solo di molluschi provenienti da allevamenti controllati, appartenenti alla classe A, cioè prelevati in acque conformi ai parametri igienico-sanitari e già passati in impianti di depurazione.

    La riabilitazione dello chef

    L’assoluzione restituisce oggi a Marco Sacco la serenità professionale e personale, ma la vicenda lascia una traccia profonda. Nel frattempo, lo chef ha continuato a lavorare, promuovendo il suo territorio e i prodotti del Lago Maggiore con coerenza e visione. Il suo impegno nel coniugare tradizione, tutela dell’ambiente e innovazione gastronomica non si è mai fermato, nemmeno nei momenti più difficili.

    Giustizia e reputazione nel mondo della cucina

    Il caso solleva una riflessione più ampia: quanto può incidere un’accusa sulla reputazione di uno chef, in un settore dove la fiducia e la trasparenza sono fondamentali? La giustizia ha restituito chiarezza, ma la vicenda mostra quanto fragile possa essere il confine tra verità giudiziaria e giudizio mediatico.

    Marco Sacco, chef del ristorante Il Piccolo Lago di Verbania, è stato assolto in appello dalle accuse di violazione delle norme sulla raccolta e somministrazione delle vongole. La Corte d’appello di Torino ha annullato la condanna del 2023, riconoscendo l’assenza di reato. La controversia era iniziata nel 2018, dopo un banchetto nuziale in cui alcuni partecipanti furono intossicati, con l’accusa che Sacco avesse utilizzato vongole non conformi. Tuttavia, la difesa ha dimostrato la regolarità dell’acquisto e i controlli dei Nas hanno confermato la legalità delle cucine. Sebbene il caso abbia lasciato una cicatrice sulla reputazione di Sacco, lo chef ha continuato a promuovere il Lago Maggiore e a coniugare tradizione e sostenibilità. La vicenda mette in luce come le accuse possano influenzare la reputazione degli chef, evidenziando la vulnerabilità del confine tra verità legale e giudizio pubblico.

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