Il ruolo dei test genomici, come Oncotype DX, si rivela cruciale nella gestione delle pazienti operate per tumore al seno. Questi esami, disponibili in Italia grazie a un fondo nazionale dedicato, consentono di valutare l’opportunità di ricorrere alla chemioterapia. Ogni anno, il fondo viene rinnovato per garantire che le pazienti possano accedere a questi test senza costi aggiuntivi.
Il test e i suoi benefici
Il test, effettuato su campioni tumorali, offre risultati tempestivi e permette di evitare trattamenti chemioterapici non necessari. Questo approccio non solo riduce gli effetti collaterali ma contribuisce anche a contenere i costi e a migliorare la qualità della vita delle donne affette da questa patologia. Ogni anno, circa 10.000 donne beneficiano di questo servizio, ma un recente studio indica che il numero delle pazienti eleggibili potrebbe superare le 13.000 unità.
Richieste di incremento del fondo
In questo contesto, Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom (Associazione Italiana Oncologia Medica), ha sottolineato l’importanza di un incremento del fondo attuale, fissato a 20 milioni di euro nella legge finanziaria. Durante il Congresso dell’European Society for Medical Oncology (Esmo), tenutosi a Berlino nel 2025, Cinieri ha evidenziato la necessità di aumentare il fondo di almeno 5 milioni di euro per garantire che tutte le donne che necessitano di questi test possano accedervi.
Importanza del supporto finanziario
Il supporto finanziario è essenziale per affrontare le esigenze crescenti delle pazienti e per garantire che le innovazioni nel campo della oncologia possano essere implementate in modo efficace. La disponibilità di test come Oncotype DX rappresenta un passo avanti significativo nella personalizzazione delle terapie e nella lotta contro il tumore al seno, un tema di rilevanza crescente nel panorama sanitario italiano.

I test genomici come Oncotype DX sono fondamentali per le pazienti operate di tumore al seno, poiché aiutano a decidere se la chemioterapia è necessaria. In Italia, questi esami sono accessibili grazie a un fondo nazionale, rinnovato annualmente per garantire che non ci siano costi per le pazienti. Il test analizza campioni tumorali ed evita trattamenti superflui, migliorando la qualità della vita e riducendo i costi. Attualmente, circa 10.000 donne usufruiscono del servizio, ma un recente studio indica un potenziale di oltre 13.000 pazienti eleggibili. Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom, ha chiesto un aumento del fondo di 5 milioni di euro per soddisfare la crescente domanda. Il supporto finanziario è cruciale per implementare innovazioni oncologiche e garantire l’accesso a test personalizzati nel trattamento del tumore al seno, una questione sempre più rilevante in Italia.
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