Oggi, 24 ottobre 2025, si è svolto a Firenze il congresso internazionale Osteology-SIdP, evento di riferimento nel campo dell’odontoiatria rigenerativa. Durante il congresso, sono state presentate procedure innovative che promettono di rivoluzionare il trattamento delle perdite ossee e gengivali. Queste tecniche, basate sull’utilizzo di fattori di crescita provenienti da cellule staminali estratte dalla polpa dentale, stanno aprendo nuovi orizzonti nella rigenerazione dei tessuti orali.
Innovazioni nella rigenerazione ossea
Le nuove procedure consentono una riduzione significativa dei tempi di attesa per la formazione di nuovo osso, che possono scendere fino a cinque mesi. Attualmente, il processo di guarigione per l’inserimento di un impianto varia da 4 a 12 mesi, ma grazie all’uso di gel contenenti acido ialuronico e proteine, è possibile stimolare la crescita di tessuti ossei e gengivali simili a quelli naturali. Queste scoperte sono state illustrate dal presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, Francesco Cairo, durante il congresso.
La spesa per l’odontoiatria rigenerativa in Italia ha raggiunto circa 92 milioni di euro all’anno e si prevede una crescita fino a quasi 138 milioni nei prossimi cinque anni. Questa espansione è alimentata dalla crescente domanda di impianti dentali, soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione, con circa 10 milioni di interventi eseguiti annualmente nel paese.
Meccanismi di funzionamento delle terapie
Francesco Cairo ha spiegato che la parodontite è una delle malattie più comuni tra gli adulti e, se non trattata, può portare a gravi conseguenze, tra cui la perdita dei denti. Le terapie chirurgiche parodontali utilizzano biomateriali per rigenerare i tessuti perduti, aumentando il volume di osso e gengiva necessari per l’inserimento di impianti. Il materiale di innesto può provenire dal paziente stesso, da fonti animali o sintetiche, con un focus crescente sulla biocompatibilità.
Le procedure rigenerative vengono generalmente eseguite in ambulatorio con anestesia locale. Nonostante il decorso operatorio sia semplice, il processo di guarigione richiede tempo. Tuttavia, le nuove terapie mininvasive stanno accelerando la maturazione degli innesti, con riduzioni dei tempi di guarigione fino a cinque mesi.
Utilizzo di cellule staminali e gel innovativi
La terapia con cellule staminali derivate dalla polpa dentale è tra le tecniche più promettenti per la rigenerazione dei tessuti orali. Queste procedure permettono una ricrescita naturale dei tessuti con risultati clinici eccellenti e un minor prelievo di tessuto dal paziente. Inoltre, il supporto governativo, che include l’ampliamento della copertura sanitaria e finanziamenti per la ricerca, sta contribuendo a questa crescita.
Un’altra procedura innovativa consiste nel trattamento con piastrine estratte dal plasma del paziente, particolarmente efficace per i gravi riassorbimenti ossei. Questa tecnica stimola le cellule residue attorno alla radice dentale, promuovendo la riformazione dei tessuti perduti.
Nuove molecole per la rigenerazione
Per migliorare la rigenerazione degli innesti, sono in fase di sviluppo nuove molecole. I gel contenenti proteine derivate dalla matrice dello smalto dentale, insieme a polinucleotidi e acido ialuronico, hanno dimostrato di favorire la crescita cellulare. L’acido ialuronico mantiene un ambiente idratato e attrae fattori di crescita, mentre i nucleotidi creano un ambiente protettivo per la riparazione e la crescita cellulare.
Studi recenti, in particolare da Italia e Corea del Sud, stanno indagando l’azione rigenerativa di un polinucleotide chiamato Pdrn, derivato dal DNA di pesci come trote e salmoni. Le ricerche hanno evidenziato che il Pdrn può promuovere l’angiogenesi e ridurre l’infiammazione, mostrando risultati incoraggianti nei trial clinici. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per confermare la sua efficacia a lungo termine.

Il 24 ottobre 2025, a Firenze, si è tenuto il congresso internazionale Osteology-SIdP, focalizzato sull’odontoiatria rigenerativa. Sono state presentate innovazioni per trattare perdite ossee e gengivali tramite fattori di crescita derivati da cellule staminali della polpa dentale. Queste tecniche promettono di ridurre il tempo di guarigione per gli impianti da 4-12 a 5 mesi, utilizzando gel con acido ialuronico e proteine. Francesco Cairo, presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, ha evidenziato l’importanza di queste procedure. La spesa per l’odontoiatria rigenerativa è attualmente di 92 milioni di euro all’anno, con previsioni di crescita. Diverse terapie, inclusa quella con cellule staminali e piastrine, mirano a rigenerare i tessuti orali, mentre nuove molecole, come il Pdrn, mostrano potenziale per ulteriori miglioramenti, promuovendo l’angiogenesi e riducendo l’infiammazione, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche.
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