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Neoplasie cerebrali: in Italia si registrano annualmente 3.000 casi di glioma

La Fondazione Aiom ha recentemente messo in evidenza come l’oncologia di precisione stia trasformando la pratica clinica nel trattamento dei gliomi, tumori cerebrali che, fino a pochi anni fa, erano considerati rari. Secondo i dati del 2025, in Italia si registrano oltre 3.000 nuovi casi all’anno, rappresentando il 40% di tutti i tumori cerebrali primitivi. Questi tumori, in particolare quelli di basso grado, pongono sfide significative per i medici a causa della loro evoluzione imprevedibile e della mancanza di trattamenti specifici. La Fondazione Aiom ha avviato, nei mesi scorsi, una campagna informativa e formativa intitolata “I gliomi”, con l’obiettivo di sensibilizzare sia i professionisti della salute che il pubblico.

La campagna di sensibilizzazione

La campagna “I gliomi” ha preso avvio con l’organizzazione di webinar dedicati agli oncologi e a tutte le figure sanitarie coinvolte nella cura di questi pazienti. Sono stati previsti eventi online anche per pazienti e caregiver, oltre a una forte presenza sui social media per diffondere informazioni e aumentare la consapevolezza riguardo a queste neoplasie. I risultati di questa iniziativa sono stati presentati il 27 ottobre 2025 in una conferenza stampa virtuale, alla quale hanno partecipato diversi esperti del settore. L’iniziativa è stata realizzata grazie al supporto non condizionante del Gruppo Servier in Italia, che ha permesso di ampliare la portata dell’azione formativa.

Le sfide cliniche dei gliomi

I gliomi sono tumori cerebrali complessi, spesso diagnosticati in età giovanile, e si sviluppano da cellule gliali del cervello. La loro prognosi varia notevolmente e può estendersi nel lungo termine. Il presidente della Fondazione Aiom, Saverio Cinieri, ha sottolineato l’importanza di una gestione integrata della patologia, che richiede la collaborazione di neurochirurghi, radioterapisti e oncologi. L’intervento chirurgico può comportare l’asportazione del tumore o l’esecuzione di biopsie grazie a tecnologie avanzate. La radioterapia, somministrata in concomitanza con la chemioterapia, è fondamentale per ridurre il rischio di recidiva e per trattare le porzioni di tumore non asportabili. La scelta dei farmaci da somministrare deve essere personalizzata in base alle condizioni cliniche di ciascun paziente.

Innovazioni nel trattamento

L’oncologia di precisione si sta rivelando un approccio promettente per il trattamento dei gliomi, in particolare per quelli di basso grado. Enrico Franceschi, direttore dell’Oncologia del sistema nervoso all’Irccs Istituto delle scienze neurologiche di Bologna, ha evidenziato l’importanza di identificare le mutazioni Idh1 e Idh2, poiché questi biomarcatori sono associati a prognosi più favorevoli e a una maggiore sensibilità alla radio e chemioterapia. La diagnosi precoce di queste mutazioni attraverso test molecolari è cruciale per una corretta classificazione dei gliomi. Tra le nuove terapie, spicca il vorasidenib, un inibitore orale delle mutazioni Idh1 e Idh2, che ha dimostrato efficacia nel ritardare l’inizio di trattamenti invasivi nei pazienti con gliomi di basso grado.

L’impatto psicologico e riabilitativo

La diagnosi di un glioma ha un forte impatto sulla vita del paziente. Le complicanze associate ai trattamenti possono compromettere funzioni vitali come la capacità di parlare e muoversi. Cinieri ha evidenziato che, in alcuni casi, sono necessari interventi riabilitativi da parte di logopedisti, fisioterapisti e psiconcologi. La diagnosi di un tumore in una zona così delicata del corpo può generare ansia e depressione, specialmente in fase di osservazione senza trattamento attivo. Le terapie innovative in corso di sviluppo promettono di migliorare significativamente la qualità della vita e la sopravvivenza dei pazienti.

L’oncologia medica continua a giocare un ruolo centrale nella gestione di queste neoplasie complesse. La diagnosi deve essere sia morfologica che molecolare, poiché esistono oltre 150 sottotipi di neoplasie cerebrali. Riconoscere le caratteristiche specifiche di ciascun caso è essenziale per selezionare le terapie più appropriate. Grazie ai recenti progressi, i farmaci a bersaglio molecolare stanno diventando una realtà anche nel trattamento dei gliomi, aprendo nuove strade terapeutiche e migliorando le prospettive per i pazienti.


La Fondazione Aiom ha sottolineato l’impatto dell’oncologia di precisione nel trattamento dei gliomi, tumori cerebrali in crescita in Italia, con oltre 3.000 nuovi casi all’anno. Questi tumori, specialmente quelli a basso grado, sono difficili da trattare a causa della loro evoluzione imprevedibile. La campagna “I gliomi” mira a sensibilizzare sia i professionisti della salute che il pubblico attraverso webinar e presenza sui social media. Le sfide cliniche includono la gestione integrata da parte di neurochirurghi e oncologi; la radioterapia è cruciale per ridurre le recidive. Biomarcatori come le mutazioni Idh1 e Idh2 possono predire risposte positive ai trattamenti. Innovazioni terapeutiche come il vorasidenib offrono speranze. Inoltre, l’impatto psicologico della diagnosi richiede interventi riabilitativi. I progressi nei farmaci a bersaglio molecolare rappresentano nuove opportunità nel trattamento, migliorando le prospettive per i pazienti.

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