Scotti, segretario della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg), ha lanciato un allarme riguardo alla situazione sanitaria italiana in vista di una stagione influenzale che si preannuncia particolarmente severa. Il 28 ottobre 2025, il medico ha dichiarato che circa 5 milioni di italiani si trovano senza un medico di famiglia, a causa della carenza di professionisti nel territorio. Questo vuoto di assistenza sanitaria rende difficile per i cittadini gestire la prevenzione e le complicanze legate al virus influenzale, un problema che colpisce in modo particolare anziani e pazienti con patologie croniche. Scotti ha sottolineato come l’epidemia influenzale potrebbe essere aggressiva, come evidenziato dalle esperienze recenti in Australia e Giappone.
La carenza di medici e le sue conseguenze
La diminuzione del numero di medici di famiglia, scesa da 43mila a 37mila negli ultimi anni, ha creato un grave problema per il sistema sanitario italiano. Senza un punto di riferimento affidabile, molti cittadini si trovano in difficoltà nel ricevere assistenza adeguata. Scotti ha messo in evidenza come questa situazione possa portare a un aumento degli accessi impropri ai pronto soccorso, già sotto pressione, specialmente nei periodi autunnali e invernali. La mancanza di un filtro efficace rappresentato dalla medicina generale rende il sistema vulnerabile, esponendo i pazienti a rischi maggiori di complicazioni.
Scotti ha spiegato che la proposta vaccinale, fondamentale per la prevenzione dell’influenza, non sempre riesce a concretizzarsi. Questo è particolarmente preoccupante per i pazienti anziani e cronici, che necessitano di un’assistenza personalizzata. La carenza di medici non solo limita l’accesso alle vaccinazioni, ma riduce anche le possibilità di assistenza durante i picchi influenzali, costringendo i pazienti a rivolgersi ai pronto soccorso, che diventano l’unico punto di accesso disponibile.
Prospettive future e programmazione sanitaria
Le previsioni per il 2025 e il 2026 non sembrano promettenti. Scotti ha avvertito che ogni anno circa 4mila medici andranno in pensione, mentre meno di 2mila nuovi dottori entreranno nel sistema. Questa tendenza potrebbe portare a un numero crescente di italiani senza un medico di famiglia, con una stima che potrebbe raggiungere gli 8 milioni entro la fine del 2026. Secondo Scotti, la responsabilità di questa situazione va ricercata in una programmazione inadeguata, che ha trascurato la stabilizzazione delle cure primarie sul territorio.
Il segretario della Fimmg ha espresso indignazione per le accuse rivolte ai medici di famiglia riguardo agli accessi impropri ai pronto soccorso, sottolineando che i veri responsabili sono coloro che avrebbero dovuto gestire la programmazione sanitaria. La mancanza di una strategia efficace ha portato a un aumento del carico di lavoro e dello stress per i medici, che si trovano a dover affrontare una situazione insostenibile.
Raccomandazioni per i pazienti a rischio
Scotti ha esortato i pazienti a rischio a vaccinarsi e a seguire misure di prevenzione per ridurre il rischio di contagio. Una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura, è fondamentale per mantenere un buon stato di salute. Inoltre, ha messo in guardia contro l’uso improprio di antibiotici e decongestionanti nasali durante l’influenza. Gli antibiotici, se usati in modo inadeguato, possono contribuire alla resistenza batterica e compromettere il sistema immunitario. I decongestionanti, d’altra parte, possono prolungare i sintomi del raffreddore, trasformando un’infezione che potrebbe risolversi in una settimana in un problema cronico.
Scotti ha suggerito l’uso di soluzioni saline per il lavaggio nasale, un metodo più efficace e meno irritante rispetto ai decongestionanti. Con l’approssimarsi della stagione influenzale, è essenziale che i cittadini siano informati e preparati a gestire i rischi legati alla salute, in particolare in un contesto di carenza di assistenza medica.

Scotti, segretario della Fimmg, ha lanciato un allarme sulla situazione sanitaria in Italia, dove circa 5 milioni di cittadini non hanno un medico di famiglia. Questa carenza, dovuta a una riduzione del numero di medici, rende difficile la gestione della prevenzione e delle complicanze legate all’influenza, soprattutto per anziani e pazienti cronici. Scotti ha sottolineato che l’epidemia influenzale potrebbe essere aggressiva, come dimostrano i recenti casi in Australia e Giappone. Ogni anno, circa 4.000 medici vanno in pensione senza un adeguato rimpiazzo, portando a previsioni di 8 milioni di italiani senza cure primarie entro il 2026. Ha anche consigliato a chi è a rischio di vaccinarsi e mantenere uno stile di vita sano, mentre ha messo in guardia contro l’uso improprio di antibiotici e decongestionanti, raccomandando soluzioni saline per il lavaggio nasale come metodo più efficace.
Clicca qui per leggere l’articolo intero

