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I dieci vini di Bibenda 2026: una selezione di eccellenze italiane

Un percorso enologico che attraversa l’Italia da Nord a Sud, celebrando le aziende storiche e i produttori di eccellenza che hanno saputo coniugare tradizione e innovazione. Questo è il cuore della classifica stilata dalla redazione di Bibenda, che ha selezionato le dieci “etichette che restano nella mente, nell’anima e nel cuore” nella sua ventottesima edizione della Guida 2026 della Fondazione Italiana Sommelier (Fis). I vini scelti sono stati premiati con i 5 Grappoli, rappresentando il meglio della qualità enologica italiana.

Le etichette selezionate

La lista dei migliori vini secondo Bibenda 2026 inizia con una vera e propria leggenda del Piemonte: il Barbera d’Asti Bricco dell’Uccellone 2022, simbolo della rinascita di un vitigno un tempo considerato “popolare”. Grazie alla visione innovativa dell’azienda Braida, questo vino è diventato un ambasciatore del territorio. Dall’Alto Adige, si distingue lo Chardonnay Nama 2021 di Nals Margreid, un vino che esprime al meglio le caratteristiche uniche della regione.

Proseguendo verso il Veneto, troviamo l’Amarone della Valpolicella Leone Zardini Riserva 2019 di Pietro Zardini, un vino che incarna la tradizione vitivinicola veneta. L’Emilia Romagna risponde con l’Otello Nero di Lambrusco 1813 di Cantine Ceci, un vino che riesce a coniugare popolarità e nobiltà. In Toscana, il Brunello di Montalcino Castelgiocondo 2020 di Frescobaldi rappresenta un altro grande esempio di qualità, affiancato dal Redigaffi 2022 di Tua Rita, un vino che continua a stupire per la sua complessità.

Vini dalla tradizione e innovazione

Il viaggio enologico prosegue con il Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma Riserva 2020 di Masciarelli, un vino che esprime la ricchezza del territorio abruzzese. Dalla Campania, Feudi di San Gregorio presenta il Taurasi Piano di Montevergine Riserva 2019, un vino che esprime la potenza e la finezza di questa storica zona vitivinicola. Dal Lazio, Damiano Ciolli conquista i palati con l’Olevano Romano Cesanese Riserva 2021, una vera e propria espressione del vitigno di Affile, che rappresenta un legame profondo con il territorio.

Infine, la Sicilia chiude questa selezione con un bianco di rara espressione minerale: il Contrada PC 2023 di Passopisciaro Vini Franchetti, uno Chardonnay dell’Etna che incarna la freschezza e la complessità dei vini siciliani. Questa classifica non solo celebra la qualità dei vini, ma rappresenta anche un viaggio attraverso le diverse tradizioni e innovazioni che caratterizzano il panorama vitivinicolo italiano nel 2025.

La classifica di Bibenda nella Guida 2026 della Fondazione Italiana Sommelier celebra le dieci migliori etichette italiane, riconosciute con i 5 Grappoli per la loro qualità. Tra i vini scelti, spicca il Barbera d’Asti Bricco dell’Uccellone 2022, simbolo di rinascita nel Piemonte, seguito dallo Chardonnay Nama 2021 di Nals Margreid dall’Alto Adige. L’Amarone della Valpolicella Leone Zardini Riserva 2019 rappresenta la tradizione veneta, mentre l’Otello Nero di Lambrusco 1813 di Cantine Ceci dall’Emilia Romagna unisce popolarità e nobiltà. In Toscana, il Brunello di Montalcino Castelgiocondo 2020 e il Redigaffi 2022 di Tua Rita evidenziano la complessità vinicola. Altri vini notevoli includono il Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma Riserva 2020, il Taurasi Piano di Montevergine Riserva 2019 dalla Campania, e il Contrada PC 2023 di Passopisciaro Vini Franchetti dalla Sicilia, un omaggio alla diversità vitivinicola italiana.

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