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Confcooperative presenta un pacchetto vino significativo, ma emergono criticità.

Un significativo progresso ha caratterizzato il settore vitivinicolo europeo, ma permangono alcune criticità. Luca Rigotti, presidente del settore Vitivinicolo di Confcooperative Fedagripesca, ha commentato così le nuove misure approvate dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo nell’ambito del “Pacchetto vino“. Il 15 gennaio 2025, Rigotti ha sottolineato come la votazione degli emendamenti di compromesso rappresenti un passo fondamentale per la competitività delle aziende cooperative nel settore vinicolo.

Finanziamenti e promozione del vino

Rigotti ha accolto con favore l’aumento del finanziamento per i programmi di promozione, che passa dal 50% all’80%. Questa modifica, insieme all’eliminazione del limite temporale per le campagne promozionali destinate a specifici Paesi, offre un segnale concreto di attenzione verso il comparto. La concessione di autorizzazioni al reimpianto per otto anni rappresenta un ulteriore passo verso la stabilità e la prospettiva per i produttori di vino.

L’introduzione di un’etichetta elettronica è stata vista come un’opportunità per fornire informazioni aggiuntive ai consumatori, mantenendo intatta l’etichetta tradizionale del vino. Inoltre, il riconoscimento di un’assistenza finanziaria dell’Unione Europea fino al 100% dei costi ammissibili per la lotta contro la flavescenza dorata e altre malattie vegetali altamente contagiose è un’altra misura apprezzata da Rigotti.

Riconoscimento delle cooperative e misure innovative

Un aspetto innovativo è rappresentato dalla possibilità, per la prima volta, delle cooperative di accedere all’assistenza finanziaria dell’Unione al tasso massimo previsto, paragonabile a quello delle micro, piccole e medie imprese. Rigotti ha evidenziato l’importanza di questo riconoscimento, che sottolinea il ruolo economico e sociale del sistema cooperativo nei territori viticoli.

Tra le misure più innovative, Rigotti ha citato l’istituzione del sistema di ‘carry over‘, che consentirà agli Stati membri di utilizzare risorse non spese per interventi settoriali negli anni successivi in caso di crisi. Inoltre, l’uso del termine ‘alcol reduced‘ per i vini dealcolati segna un passo verso l’introduzione di una nuova definizione per i vini a bassa gradazione naturale, la quale potrebbe essere inserita nel testo definitivo delle normative.

Criticità e sfide future

Tuttavia, Rigotti ha anche segnalato alcune criticità, come la gestione dei rimpianti nelle aree che hanno richiesto misure di crisi, come l’estirpo. Ha evidenziato l’importanza di una copertura con fondi dell’Unione Europea per misure quali l’estirpazione e la distillazione, sottolineando la necessità di valutare queste misure a livello nazionale, tenendo conto delle specificità territoriali.

Rigotti ha concluso il suo intervento affermando l’impegno a lavorare affinché il testo finale del Pacchetto Vino, attraverso il confronto tra Parlamento, Consiglio e Commissione, riconosca pienamente le specificità del modello cooperativo. Ha ribadito la necessità di dotare le imprese di strumenti efficaci, flessibili e realmente adeguati per affrontare le sfide future del settore vitivinicolo.

Il settore vitivinicolo europeo ha fatto progressi significativi, ma presenta ancora criticità. Luca Rigotti, presidente del settore Vitivinicolo di Confcooperative Fedagripesca, ha commentato le nuove misure del “Pacchetto vino”, evidenziando l’importanza della votazione degli emendamenti di compromesso per la competitività delle aziende cooperative. La Commissione Agricoltura ha aumentato il finanziamento per i programmi di promozione dal 50% all’80%, eliminando limiti temporali per le campagne verso specifici Paesi. Innovazioni come l’etichetta elettronica e l’assistenza finanziaria fino al 100% contro malattie vegetali sono state accolte positivamente. Un’importante novità è la possibilità per le cooperative di ricevere finanziamenti al tasso massimo. Nonostante ciò, Rigotti ha segnalato sfide, in particolare riguardo alla gestione di interventi di crisi. Ha concluso ribadendo l’importanza di dotare le imprese di strumenti adeguati per affrontare future sfide nel settore.

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