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Conclusa l’edizione 2025 di Buonissima: 16.000 visitatori e più di 100 ristoranti partecipanti

L’edizione del 2025 di Buonissima, conclusasi domenica 26 ottobre, ha rappresentato un significativo passo avanti per questa manifestazione gastronomica, concepita dai giornalisti Stefano Cavallito e Luca Iaccarino in collaborazione con lo chef Matteo Baronetto. I risultati ottenuti, in costante crescita, e la qualità dei nomi presenti, evidenziano il ruolo sempre più preminente di Torino nel contesto enogastronomico nazionale.

Protagonisti di Buonissima 2025

Tra i volti di spicco di questa edizione si è distinto Rasmus Munk, chef del ristorante Alchemist di Copenaghen, che ha curato una cena spettacolo immersiva presso Palazzo Saluzzo Paesana. Anche Jeremy Chan, presente da Eataly, ha catturato l’attenzione presentando il suo libro “Ikoyi” e intrattenendo il pubblico con uno show cooking di grande impatto. Un altro momento saliente è stato il debutto dei bistrot spagnoli della Catalogna, che hanno collaborato con i bistrot italiani nell’ambito di BistroMania, creando un gemellaggio di alto livello. La manifestazione ha visto anche la partecipazione di Carlo Cracco, che ha presentato il suo libro “Cracco in Galleria” presso Galleria Subalpina, realizzato in collaborazione con Toiletpaper e il fotografo Alberto Zanetti. Un evento memorabile è stata la cena a quattro mani tra Carlo Cracco e Matteo Baronetto, che ha avuto luogo all’interno del format Chef’s Table, un incontro che molti hanno paragonato a una “reunion degli Oasis” in chiave gastronomica.

Eventi speciali e collaborazioni

La manifestazione ha offerto momenti unici, come la prima cena mai organizzata nella storica Libreria Luxemburg, una delle più antiche librerie italiane, preparata da Matteo Baronetto insieme a Donato Ascani del Glam di Venezia. Un’altra cena significativa si è svolta presso le Gallerie d’Italia, dove Christian Costardi del ristorante Scatto e Josean Alija del ristorante Nerua, situato nel museo Guggenheim di Bilbao, hanno deliziato gli ospiti con piatti ispirati all’arte.

I fondatori di Buonissima hanno sottolineato l’importanza della fiducia e della generosità dei più grandi chef del panorama mondiale, come Alain Passard, che ha ricevuto il premio Bob Noto, e altri nomi illustri che hanno contribuito al successo dell’evento. Hanno evidenziato come Torino si presenti come un palcoscenico ideale per l’enogastronomia, capace di attrarre appassionati e professionisti del settore, rendendo Buonissima un evento aperto a tutti, dai cultori delle tradizioni culinarie a coloro che prediligono l’alta cucina.

Un evento in continua evoluzione

Stefano Zenga, general manager di Buonissima, ha dichiarato che l’evento non è solo un festival gastronomico, ma un riflesso autentico della ristorazione contemporanea. La manifestazione ha saputo integrare elementi artistici e letterari, arricchendo l’esperienza dei partecipanti e ampliando la prospettiva culturale dell’evento. Questo è stato possibile grazie alla sinergia con le istituzioni e i partner commerciali, che hanno consentito una pianificazione dettagliata per i prossimi anni, mirando a rendere Buonissima il festival di cultura gastronomica più importante e riconosciuto in Italia.

Anche Edoardo Gatti, proprietario di To Be Company, ha messo in evidenza come l’organizzazione sia cresciuta nel tempo, puntando a diventare il punto di riferimento per eventi enogastronomici in Italia. Il successo di Buonissima 2025 è il risultato di un lavoro di squadra, che ha coinvolto oltre 300 professionisti del settore, tra cui cuochi, sommelier, tecnici e creativi.

Numeri e impatto economico

Durante i cinque giorni di manifestazione, svoltisi dal 21 al 26 ottobre, sono stati realizzati oltre 120 eventi, con 10 di essi ospitati in luoghi iconici di Torino, come le Gallerie d’Italia e la Libreria Luxemburg. Sono stati coinvolti più di 100 ristoranti torinesi e oltre 150 chef e ristoratori provenienti da diverse parti del mondo. L’evento ha registrato la partecipazione di oltre 16.000 visitatori, compresi oltre 200 ospiti tra giornalisti, chef e VIP.

L’eco mediatico di Buonissima è stato significativo, con oltre 350 articoli pubblicati su testate italiane e internazionali e un incremento notevole delle visualizzazioni sui social media, con 3,8 milioni di interazioni sulla pagina Instagram solo nel mese di ottobre.

L’evento ha generato un notevole indotto per ristoranti, hotel e fornitori di servizi locali, grazie a un’organizzazione meticolosa che ha coinvolto un ampio team di professionisti. La sesta edizione di Buonissima è già in programma per il 2026, dal 21 al 25 ottobre, promettendo nuove esperienze e momenti indimenticabili per gli amanti della gastronomia.

L’edizione 2025 di Buonissima, conclusasi il 26 ottobre, ha rafforzato il ruolo di Torino nel panorama gastronomico nazionale. Tra i protagonisti, lo chef Rasmus Munk ha realizzato una cena immersiva, mentre Jeremy Chan ha presentato il suo libro e condotto uno show cooking a Eataly. L’inclusione dei bistrot spagnoli con l’iniziativa BistroMania ha segnato un momento di gemellaggio gastronomico, e una cena a quattro mani tra Carlo Cracco e Matteo Baronetto ha entusiasmato i partecipanti. L’evento ha visto oltre 120 appuntamenti, coinvolgendo più di 100 ristoranti e 150 chef, attirando più di 16.000 visitatori. Con un impatto economico significativo, Buonissima ha generato una notevole eco mediatica e interazioni sui social. I fondatori hanno annunciato piani per la sesta edizione nel 2026, confermando l’impegno di Torino come fulcro della cultura gastronomica italiana.

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