In questi giorni, Firenze ospita un importante convegno nazionale dedicato all’**innovazione** in **oncologia**, intitolato “Breastision”. L’evento, che si svolge il 20 e 21 marzo 2025, è incentrato sulle **terapie di precisione** per il trattamento del **tumore al seno metastatico**, in particolare per le forme **ormonali** e **Her2 negative**. **Paolo Marchetti**, presidente della **Fondazione per la medicina personalizzata** (Fmp), ha sottolineato come circa i due terzi dei tumori al seno metastatici siano ormonosensibili e Her2 negativi, evidenziando l’importanza di **terapie anti-ormonali** combinate con **farmaci biologici**. Tuttavia, il problema della **resistenza** ai trattamenti rimane significativo, rendendo cruciale l’adozione di nuove **strategie terapeutiche**.
Il ruolo delle mutazioni e della biopsia liquida
Il tumore al seno positivo ai recettori per gli **estrogeni** (Er+) e negativo al recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano (Her2-) rappresenta circa il 70% delle diagnosi di **cancro al seno** in **Italia**. Le **mutazioni** del gene **Esr1** colpiscono oltre 2.000 pazienti ogni anno nel Paese. Tali mutazioni possono essere rilevate fino al 50% delle volte durante la progressione della malattia, offrendo nuove opportunità di trattamento. Grazie all’approvazione di un nuovo **farmaco**, il cui target sono proprio queste mutazioni, è ora possibile personalizzare le terapie in base alle caratteristiche biologiche del tumore, abbandonando l’approccio “uno per tutti”.
Innovazioni terapeutiche in oncologia
Marchetti ha evidenziato come la capacità di monitorare continuamente il profilo biologico del tumore consenta di identificare specifiche mutazioni, come quelle nel gene **Esr1**, che possono influenzare negativamente la prognosi. Grazie a **farmaci innovativi** come **elacestrant**, è possibile offrire terapie mirate che ritardano l’inizio della **chemioterapia**. La biopsia liquida, quindi, diventa uno strumento fondamentale nella pratica clinica, in grado di fornire informazioni dettagliate sulle caratteristiche biologiche del **carcinoma**.
Risultati dello studio clinico Emerald
**Grazia Arpino**, professore associato di **Oncologia medica** presso l’**Università di Napoli Federico II**, ha presentato i risultati dello studio clinico di fase 3 **Emerald**, che ha confrontato **elacestrant** con le terapie ormonali tradizionali. Nello studio sono state arruolate 478 pazienti, e per quelle con mutazioni **Esr1**, elacestrant ha mostrato una riduzione del 45% del rischio di progressione o morte. L’analisi ha rivelato che una durata più lunga del trattamento precedente con inibitori di **Cdk4/6** è correlata a una maggiore sopravvivenza libera da progressione con elacestrant, stabilendo così un nuovo standard di cura per i pazienti con **cancro al seno metastatico**.
**Alessandra Balduzzi**, direttrice medica di **Menarini Stemline Italia**, ha concluso che i risultati ottenuti sono il frutto di un impegno costante nella **ricerca clinica** e biologica, che ha permesso di sviluppare nuove opzioni terapeutiche. La collaborazione tra istituzioni, centri di ricerca e aziende farmaceutiche ha reso possibile la realizzazione di studi che rispondano ai bisogni clinici insoddisfatti.
Nello studio Emerald, i più comuni eventi avversi osservati sono stati **dolore muscoloscheletrico**, **nausea** e **vomito**, ma i dati suggeriscono che elacestrant offre un profilo di tollerabilità comparabile agli standard di cura attuali, segnando un passo importante verso una gestione più efficace del tumore al seno metastatico.

Firenze ospita il convegno nazionale “Breastision” il 20 e 21 marzo 2025, focalizzato sull’innovazione in oncologia per il tumore al seno metastatico, specialmente forme ormonali e Her2 negative. Paolo Marchetti, presidente della Fondazione per la medicina personalizzata, evidenzia che due terzi dei tumori al seno metastatici sono ormonosensibili, sottolineando l’importanza delle terapie anti-ormonali combinate con farmaci biologici. Le mutazioni del gene Esr1, rilevabili tramite biopsia liquida, offrono nuove opportunità terapeutiche, consentendo terapie personalizzate. I risultati dello studio clinico Emerald rivelano che il nuovo farmaco elacestrant riduce il rischio di progressione o morte del 45% nei pazienti con mutazioni Esr1. Alessandra Balduzzi di Menarini Stemline Italia sottolinea l’importanza della collaborazione tra istituzioni e aziende nella ricerca clinica, promettendo migliori opzioni terapeutiche per il tumore al seno metastatico. Gli effetti collaterali comuni includono dolore muscoloscheletrico, nausea e vomito.
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