Autore: salutextutti.it

  • Da Sms truffa a cyber attacchi, cresce il rischio per Asl e ospedali

    Da Sms truffa a cyber attacchi, cresce il rischio per Asl e ospedali

    Il panorama della sanità pubblica italiana si trova attualmente sotto attacco, con un incremento delle truffe telefoniche e degli attacchi informatici che mettono in pericolo la sicurezza dei dati dei pazienti. Secondo un’analisi della Fiaso (Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere) pubblicata il 4 novembre 2025, le aziende sanitarie stanno adottando diverse strategie per contrastare queste minacce.

    Tipologie di truffe nel settore sanitario

    Negli ultimi anni, i malfattori hanno messo in atto una serie di truffe mirate, tra cui la falsa comunicazione via SMS o telefonate spacciandosi per il Centro Unico di Prenotazione (Cup) delle ASL. Questi tentativi di frode si concentrano sulla vulnerabilità dei cittadini, sfruttando la loro necessità di interagire con i servizi sanitari. Paolo Petralia, vicepresidente vicario della Fiaso, ha dichiarato che i truffatori hanno identificato quattro obiettivi principali: ottenere comunicazioni urgenti, richiedere pagamenti, raccogliere dati sensibili e indurre accessi fraudolenti al Fascicolo sanitario elettronico. Queste modalità di attacco si basano sull’utilizzo del numero del Cup, fondamentale per la prenotazione di visite e prestazioni sanitarie, creando una grave distorsione dell’interfaccia tra cittadini e sanità pubblica.

    Aumento delle segnalazioni da Nord a Sud

    La situazione è allarmante, con un incremento delle segnalazioni di truffe in diverse regioni italiane. In particolare, in Liguria, tre ASL su cinque hanno attivato misure di comunicazione proattiva per informare i cittadini. Altre segnalazioni provengono da Piemonte, con l’ASL di Torino, e dal Veneto e Friuli, dove diverse ULSS hanno adottato strategie simili. In Toscana, Abruzzo, Umbria e Marche sono stati registrati tentativi di frode, così come in Emilia Romagna, con l’ASL di Modena, e nel Lazio, dove le ASL Roma 5 e 6 sono state bersaglio di attacchi. Anche al Sud, le ASL di Salerno e Lecce hanno segnalato attività fraudolente.

    Le contromisure delle aziende sanitarie

    Le aziende sanitarie stanno implementando varie misure per proteggere i cittadini. Petralia ha evidenziato che le ASL utilizzano volantini informativi affissi nei Cup e negli ambulatori, organizzano incontri pubblici con le forze dell’ordine e le associazioni locali, e sfruttano i social media per sensibilizzare la popolazione. Inoltre, inviano SMS di conferma delle prenotazioni che includono avvisi sulle truffe. È fondamentale sottolineare che le ASL non richiedono mai pagamenti tramite SMS o email, una pratica che deve essere sempre tenuta in considerazione dai cittadini.

    La cybersecurity nelle ASL italiane

    Il tema della sicurezza informatica è di cruciale importanza, soprattutto alla luce di eventi recenti come il furto avvenuto al Louvre di Parigi, dove la mancanza di aggiornamenti nei sistemi operativi ha messo a rischio la sicurezza. Petralia ha rassicurato che le ASL italiane seguono protocolli rigorosi per garantire la sicurezza dei dati, con aggiornamenti costanti e corsi di formazione per il personale. La cybersecurity è diventata una priorità, con standard specifici da rispettare e monitoraggi attivi per prevenire attacchi informatici.

    Le azioni intraprese dalle aziende sanitarie italiane rappresentano un passo importante nella lotta contro le truffe e la protezione dei dati dei pazienti, evidenziando la necessità di un’attenzione continua e di una risposta rapida per mantenere la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario.


    Il panorama della sanità pubblica italiana è attualmente minacciato da un aumento delle truffe telefoniche e degli attacchi informatici. Secondo un’analisi della Fiaso, le truffe nel settore sanitario includono comunicazioni false che si spacciano per il Centro Unico di Prenotazione (Cup). I truffatori mirano a ottenere dati sensibili, comunicazioni urgenti e pagamenti. L’escalation delle segnalazioni è evidente in varie regioni, come Liguria, Piemonte, Veneto e Lazio. In risposta, le aziende sanitarie stanno adottando misure preventive, tra cui volantini informativi, incontri pubblici e avvisi tramite SMS. È fondamentale che i cittadini sappiano che le ASL non richiedono pagamenti via SMS o email. La sicurezza informatica è diventata una priorità, con protocolli rigorosi e aggiornamenti costanti per proteggere i dati dei pazienti, evidenziando la necessità di una vigilanza continua per mantenere la fiducia nel sistema sanitario.

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  • Malattie rare: risultati incoraggianti dopo 5 anni per vamorolone nella distrofia di Duchenne

    Malattie rare: risultati incoraggianti dopo 5 anni per vamorolone nella distrofia di Duchenne

    Il 4 novembre 2025, Santhera Pharmaceuticals ha comunicato risultati incoraggianti riguardo l’analisi a lungo termine di Agamree, noto anche come vamorolone, per il trattamento della distrofia muscolare di Duchenne (DMD). I dati provengono dallo studio multicentrico in aperto denominato Guardian, attualmente in corso, e mostrano un profilo di sicurezza migliore rispetto ai corticosteroidi tradizionali, con un’efficacia paragonabile.

    Dettagli dello studio Guardian

    Lo studio ha coinvolto pazienti di età compresa tra i 4 e i 7 anni, mai trattati con corticosteroidi, che hanno iniziato il trattamento con vamorolone. I dati analizzati coprono un campione di massimo 110 pazienti, con un follow-up mediano di circa 5 anni. Durante questo periodo, i partecipanti hanno ricevuto il trattamento per un massimo di 8 anni, mantenendo dosi elevate di 4-6 mg/kg/giorno. I risultati indicano che i pazienti hanno preservato la funzione motoria, con un tempo di perdita della deambulazione simile a quello riscontrato nei pazienti trattati con corticosteroidi standard.

    I dati riportano che i pazienti trattati con vamorolone hanno registrato un tasso significativamente inferiore di fratture vertebrali e hanno mantenuto una crescita normale, senza i rallentamenti comunemente osservati con i corticosteroidi tradizionali. Non sono stati riscontrati casi di glaucoma e l’incidenza di cataratta è risultata notevolmente inferiore rispetto a quella dei pazienti trattati con glucocorticoidi.

    Prospettive future e presentazione dei risultati

    Santhera ha annunciato che i dati completi dello studio saranno resi pubblici durante un importante convegno scientifico internazionale previsto nel primo trimestre del 2026. Questo avverrà dopo la revisione da parte degli organizzatori. Ulteriori letture dello studio Guardian sono programmate per i prossimi tre anni, con focus su risultati di efficacia e sicurezza più ampi, inclusi aspetti come la funzionalità degli arti superiori e la salute cardiaca.

    I professori Eugenio Mercuri e Francesco Muntoni, rispettivamente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’University College London, hanno espresso ottimismo riguardo ai risultati. Mercuri ha sottolineato l’importanza della durabilità dell’efficacia del trattamento con vamorolone e la riduzione del rischio di fratture vertebrali, mentre Muntoni ha evidenziato la crescita normale dei pazienti trattati.

    Commenti degli esperti e significato clinico

    Craig McDonald, professore presso l’Uc Davis negli Stati Uniti, ha condiviso la sua soddisfazione per l’efficacia a lungo termine di vamorolone, paragonabile a quella degli altri corticosteroidi. Ha anche sottolineato l’importanza di un trattamento precoce e della continuità a dosi efficaci, evidenziando i benefici per i pazienti più anziani affetti da DMD.

    Shabir Hasham, Chief Medical Officer di Santhera, ha dichiarato che l’azienda è entusiasta di offrire un’opzione terapeutica che non solo fornisce benefici a lungo termine, ma riduce anche significativi effetti collaterali associati ai corticosteroidi. Hasham ha ribadito l’importanza dello studio Guardian nel raccogliere dati cruciali per la comunità clinica che si occupa della distrofia muscolare di Duchenne, promettendo di condividere ulteriori risultati man mano che i pazienti continuano il trattamento.


    Il 4 novembre 2025, Santhera Pharmaceuticals ha condiviso risultati positivi dall’analisi a lungo termine del vamorolone (Agamree) per la distrofia muscolare di Duchenne (DMD). Lo studio Guardian ha coinvolto 110 pazienti tra i 4 e i 7 anni, mai trattati con corticosteroidi, per un follow-up medio di 5 anni. I risultati mostrano un buon profilo di sicurezza rispetto ai corticosteroidi tradizionali, con efficacia simile. I pazienti hanno mantenuto la funzione motoria e registrato meno fratture vertebrali e una crescita normale. Non si sono verificati casi di glaucoma e le cataratte erano significativamente meno comuni. I risultati completi saranno presentati nel primo trimestre del 2026. Esperti come i professori Mercuri e Muntoni hanno espresso ottimismo, sottolineando la durabilità del trattamento. Shabir Hasham di Santhera ha evidenziato l’importanza dei dati raccolti nello studio e i benefici a lungo termine del vamorolone.

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  • Fondazione One Health: “La prevenzione è fondamentale per il benessere di ambiente e persone”

    Fondazione One Health: “La prevenzione è fondamentale per il benessere di ambiente e persone”

    La presidente della One Health Foundation, Rossana Berardi, ha sottolineato l’importanza di adottare un approccio integrato alla salute, dichiarando che questa non è più una scelta, ma una necessità. Il concetto di One Health, che riconosce l’interconnessione tra ambiente, animali e salute umana, è stato al centro delle discussioni in occasione della Giornata Internazionale della Salute Globale, celebrata il 3 novembre 2025. Berardi ha evidenziato come la salute individuale sia strettamente legata a quella del pianeta, promuovendo stili di vita sani e pratiche quotidiane che favoriscano il benessere collettivo.

    Il concetto di one health

    La One Health Foundation ha messo in evidenza che la salute non può essere considerata in modo isolato. Rossana Berardi ha spiegato che l’idea di One Health ci invita a riconoscere che la salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente è parte di un sistema interconnesso. In un periodo caratterizzato da sfide come il cambiamento climatico e le emergenze sanitarie, è fondamentale superare le barriere tra le diverse discipline scientifiche. La presidente ha sottolineato che solo attraverso un dialogo tra medicina umana, veterinaria e scienze ambientali si possono affrontare efficacemente i rischi legati alle interazioni tra uomo, animali e ambiente.

    Prevenzione e salute oncologica

    L’importanza della prevenzione è stata un tema centrale nel discorso di Berardi. Ha evidenziato come la prevenzione primaria, basata su stili di vita sani, e la prevenzione secondaria, che include la partecipazione agli screening nazionali per la diagnosi precoce delle malattie oncologiche, siano essenziali per la salute pubblica. La presidente ha definito l’oncologia come un esempio emblematico di come i fattori ambientali possano influenzare l’insorgenza di tumori. Ha sottolineato che la prevenzione oncologica rappresenta un’applicazione pratica del concetto di One Health, in quanto implica la protezione dell’ambiente, la promozione di comportamenti salutari e l’accesso agli screening.

    Iniziative della one health foundation

    La One Health Foundation, sotto la guida di Berardi, ha intrapreso diverse iniziative per sensibilizzare la popolazione riguardo all’importanza della salute e del benessere. Quest’anno, è stata lanciata per la seconda volta la Nave della Salute, un’imbarcazione attrezzata per offrire visite specialistiche gratuite ai cittadini. Inoltre, in occasione del Giubileo dei migranti, è stato creato il Villaggio della Salute, che ha fornito consultazioni e prestazioni mediche gratuite a chi, a causa di ostacoli burocratici o sociali, non riesce ad accedervi. Berardi ha annunciato che l’organizzazione sta finalizzando accordi con le istituzioni per promuovere l’attività fisica come strumento di prevenzione, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione.

    Appello alla comunità

    Nel suo messaggio, Berardi ha lanciato un appello ai cittadini e alle istituzioni, invitandoli a non ignorare le questioni legate alla salute. Ha esortato tutti a partecipare attivamente alla promozione di stili di vita sani, a prendere parte agli screening e a sostenere la cultura della prevenzione. La presidente ha concluso affermando che prendersi cura della propria salute equivale a prendersi cura del pianeta, ribadendo che la One Health ci ricorda che la salute è un bene comune.


    Rossana Berardi, presidente della One Health Foundation, ha enfatizzato la necessità di un approccio integrato alla salute durante la Giornata Internazionale della Salute Globale, il 3 novembre 2025. Ha sottolineato l’importanza del concetto di One Health, che riconosce l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale, specialmente in un periodo di sfide come il cambiamento climatico. La prevenzione, in particolare quella oncologica, è stata evidenziata come cruciale per la salute pubblica, collegando stili di vita sani e screening per una diagnosi precoce. La One Health Foundation ha avviato iniziative come la Nave della Salute, che offre visite mediche gratuite, e il Villaggio della Salute per i migranti. Berardi ha invitato cittadini e istituzioni a partecipare attivamente alla promozione della salute e della prevenzione, concludendo che prendersi cura della propria salute significa anche prendersi cura del pianeta.

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  • Università Lum entra a far parte di un network europeo per la sicurezza del paziente in terapia intensiva

    Università Lum entra a far parte di un network europeo per la sicurezza del paziente in terapia intensiva

    La Lum-Libera Università Mediterranea Giuseppe Degennaro ha recentemente annunciato la sua adesione al network di ricerca europeo denominato Safe Icu, un’iniziativa che si propone di migliorare la sicurezza dei pazienti nelle terapie intensive. Questo importante traguardo è stato reso possibile grazie alla partecipazione del professor Alessandro Galazzi, associato presso l’ateneo. Il progetto è stato selezionato nell’ambito del programma CostEuropean Cooperation in Science and Technology, e si svilupperà nel periodo 2025-2029, prevedendo attività di rete, scambi formativi, workshop e pubblicazioni.

    Dettagli del progetto Safe Icu

    Il progetto Safe Icu ha ricevuto un’ottima valutazione da parte di esperti internazionali, i quali hanno sottolineato l’elevata qualità scientifica e il potenziale impatto positivo sulle cure intensive. L’iniziativa è finanziata dall’Unione Europea e mira a creare strumenti di collaborazione internazionale per affrontare le problematiche legate alla sicurezza dei pazienti. L’obiettivo principale è quello di sviluppare un approccio condiviso per la misurazione di tre indicatori di sicurezza nelle terapie intensive: le lesioni da pressione, le infezioni correlate all’assistenza e il delirium. Nonostante questi eventi siano prevenibili, la loro incidenza rimane elevata a causa delle differenze tra i vari sistemi sanitari europei e delle modalità di monitoraggio e valutazione.

    Il network pan-europeo

    Coordinato dal Royal College of Surgeons in Irlanda, il network Safe Icu coinvolge un ampio gruppo di ricercatori, professionisti della salute e rappresentanti dei pazienti provenienti da 24 paesi, tra cui Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Questo ampio coinvolgimento è fondamentale per sviluppare un approccio standardizzato e condiviso, che possa ridurre le disuguaglianze tra i sistemi sanitari e migliorare la qualità dell’assistenza. Recentemente, a Bruxelles, si è tenuto il primo incontro del comitato di gestione, durante il quale sono stati presentati i membri e definiti cinque gruppi di lavoro. Questi si concentreranno sulla prevenzione delle lesioni da pressione, delle infezioni correlate all’assistenza, del delirium, sulla formazione degli infermieri di terapia intensiva e sulle strategie di policy.

    Prospettive future e coinvolgimento dei pazienti

    Nel corso del primo anno di attività, il network Safe Icu si propone di identificare strumenti di misurazione affidabili e di mappare le pratiche cliniche esistenti. Le prime azioni formative e di disseminazione sono già in fase di pianificazione. Nei successivi quattro anni, l’obiettivo è quello di creare strumenti comuni per armonizzare la valutazione degli esiti a livello internazionale. Un aspetto distintivo dell’iniziativa è il coinvolgimento diretto dei pazienti e dei loro familiari nei processi di ricerca, con l’intento di far emergere le loro esperienze e prospettive per orientare le strategie di miglioramento dell’assistenza. Per la Lum, questa opportunità rappresenta un passo significativo verso la crescita del sistema sanitario europeo, mirato a garantire cure sempre più sicure e centrate sulla persona.


    La Lum-Libera Università Mediterranea Giuseppe Degennaro ha aderito al network europeo Safe Icu, mirato a migliorare la sicurezza dei pazienti in terapia intensiva. Il progetto, guidato dal professor Alessandro Galazzi, è parte del programma Cost e durerà dal 2025 al 2029, includendo attività collaborative e formative. Safe Icu, finanziato dall’Unione Europea, si concentra sulla prevenzione di lesioni da pressione, infezioni e delirium, problematiche prevenibili che rimangono prevalenti. Coordinato dal Royal College of Surgeons in Irlanda, il network coinvolge 24 paesi e mira a standardizzare le pratiche sanitarie per ridurre le disuguaglianze. Nelle sue fasi iniziali, il progetto prevede la mappatura delle pratiche cliniche e l’identificazione di strumenti di misurazione. Il coinvolgimento attivo dei pazienti e delle loro famiglie è fondamentale per guidare le strategie di miglioramento dell’assistenza, rappresentando un’importante evoluzione per il sistema sanitario europeo.

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  • Dolore cronico: esperti segnalano buone pratiche regionali e disparità nella gestione

    Dolore cronico: esperti segnalano buone pratiche regionali e disparità nella gestione

    Il quarto episodio della serie vodcast “E tu, sai cosa si prova?” è ora disponibile online. Questo episodio affronta un tema di grande rilevanza per oltre 10 milioni di italiani che vivono con il dolore cronico. Realizzato da Adnkronos in collaborazione con Sandoz, il vodcast è accessibile sul canale YouTube di Adnkronos e su Spotify. Il titolo del nuovo episodio è “Dolore cronico – I diversi modelli regionali di presa in carico”, e si propone di esplorare le disparità nella gestione di questa condizione a livello nazionale.

    Il diritto a non soffrire in Italia

    In Italia, il diritto a non soffrire è sancito dalla legge 38 del 2010, che promuove un approccio multidisciplinare nella gestione del dolore cronico. Questa legge prevede diagnosi tempestive e percorsi adeguati per garantire che i pazienti ricevano le cure necessarie. Tuttavia, a 15 anni dall’entrata in vigore della legge, la sua applicazione non è uniforme in tutto il paese. Luca Pinto, Cluster Leader Patients & Healthcare Solutions di Iqvia, ha messo in evidenza come molte regioni abbiano adottato normative specifiche, con la Liguria che rappresenta un esempio di modello organizzativo efficace. Qui, il Progetto “Algos” ha introdotto un sistema integrato di gestione del dolore cronico, collegando ospedali e territorio. Pinto ha sottolineato che questo approccio può essere replicato in altre regioni italiane, grazie a un’analisi approfondita delle normative e delle esperienze dei pazienti.

    La situazione nel Lazio

    Nel Lazio, la situazione appare complessa e richiede un riordino significativo delle risorse. Roberta Della Casa, membro della VII Commissione Sanità del Consiglio regionale, ha chiarito che pur esistendo decreti come il DM70 e il DM77, che definiscono le reti ospedaliere, non sono sufficienti per affrontare le sfide legate al dolore cronico. La Regione ha avviato un dialogo con clinici, associazioni di pazienti e aziende sanitarie per creare una cabina di regia regionale. Della Casa ha evidenziato l’importanza di sviluppare linee guida comuni e un modello organizzativo unificato per garantire una risposta efficace alle esigenze dei pazienti. Un aspetto cruciale è l’adozione di sistemi informatici interoperabili, in grado di monitorare le terapie e i percorsi dei pazienti.

    Il ruolo dell’industria e l’attenzione al dolore cronico

    Paolo Fedeli, responsabile delle relazioni istituzionali di Sandoz, ha sottolineato l’importanza di una legge dedicata e della necessità di attuare pienamente le disposizioni esistenti. Ha richiamato l’attenzione sulla necessità di considerare il dolore cronico non oncologico, che influisce sulla qualità della vita quotidiana delle persone. Con l’invecchiamento della popolazione, Fedeli ha avvertito che il “dolore della vecchiaia” non deve essere considerato inevitabile e che è fondamentale prepararsi ad affrontare questa sfida crescente.

    Esperienze regionali e innovazioni nella gestione del dolore

    Oltre al modello ligure, altre regioni italiane presentano esperienze significative nella gestione del dolore cronico. In Piemont, ad esempio, le cure primarie svolgono un ruolo attivo, grazie a una rete territoriale già consolidata. Inoltre, il vodcast ha evidenziato l’importanza dell’integrazione di strumenti digitali, come la telemedicina e il teleconsulto, per migliorare l’assistenza ai pazienti. Della Casa ha messo in evidenza la necessità di raggiungere anche le aree più remote del Lazio, dove le Case di comunità possono fungere da primo punto di accesso per i pazienti. Le nuove terapie, comprese quelle non farmacologiche, e l’implementazione di tecnologie innovative promettono di migliorare la vita quotidiana delle persone affette da dolore cronico, assicurando che nessuno resti indietro nel percorso di cura. L’intero episodio del vodcast “E tu, sai cosa si prova? Comprendere e affrontare il dolore cronico” è disponibile sul canale YouTube di Adnkronos e nella sezione podcast di adnkronos.com, oltre che su Spotify.


    Il quarto episodio del vodcast “E tu, sai cosa si prova?” è ora disponibile, affrontando il tema del dolore cronico, che colpisce oltre 10 milioni di italiani. Prodotto da Adnkronos in collaborazione con Sandoz, il nuovo episodio, dal titolo “Dolore cronico – I diversi modelli regionali di presa in carico”, esplora le disparità nella gestione del dolore in Italia. Sebbene la legge 38 del 2010 garantisca il diritto a un approccio multidisciplinare, le sue applicazioni variano. Luca Pinto di Iqvia evidenzia il modello efficace in Liguria, mentre in Lazio è necessaria una ristrutturazione delle risorse e l’adozione di linee guida comuni. Paolo Fedeli di Sandoz sottolinea l’importanza di una legislazione dedicata anche al dolore non oncologico. Innovazioni nell’assistenza, come l’integrazione della telemedicina, sono cruciali per migliorare la vita dei pazienti. L’episodio è disponibile su YouTube e Spotify.

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  • Influenza, il pediatra avverte: “I bambini tra i più colpiti, virus insidioso”

    Influenza, il pediatra avverte: “I bambini tra i più colpiti, virus insidioso”

    Il 4 novembre 2025, Martino Barretta, responsabile dell’Area vaccini della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), ha espresso preoccupazione riguardo all’aumento dei casi di **influenza** tra i **bambini**, evidenziando la necessità di **vaccinazione**. Durante un’intervista con **Adnkronos Salute**, Barretta ha sottolineato come i più piccoli, in particolare quelli sotto i 6 anni, siano sempre più colpiti dal **virus influenzale**, specialmente nei periodi di picco che si registrano tra fine dicembre e inizio gennaio. Questo fenomeno è dovuto al fatto che il **sistema immunitario** dei bambini incontra il virus per la prima volta.

    Il rischio per i bambini e l’importanza della vaccinazione

    Barretta ha messo in luce che i bambini nella fascia di età 0-4 anni sono quelli maggiormente colpiti dall’influenza. Egli ha esortato i genitori a **vaccinare** i propri figli e a **vaccinarsi** a loro volta, in particolare se hanno bambini molto piccoli. Ha evidenziato che, finalmente, questa fascia di età è stata riconosciuta come categoria a **rischio**, come raccomandato dall’**Organizzazione Mondiale della Sanità** (OMS) e come richiesto dai pediatri al **Ministero della Salute** per anni. Oggi, la vaccinazione per i bambini sotto i 6 anni è disponibile **gratuitamente**.

    Dettagli sulla somministrazione del vaccino

    Il medico ha spiegato che la **vaccinazione** può essere somministrata ai bambini a partire dai 6 mesi di età. Per i più piccoli, ha consigliato che siano i genitori a ricevere il vaccino, poiché i bambini non possono vaccinarsi e sono quindi più vulnerabili a **complicazioni**. Barretta ha sottolineato l’importanza di vaccinare i bambini non solo per proteggere la loro salute, ma anche per ridurre la diffusione del virus tra la popolazione. Gli studi dimostrano che **immunizzare** questa fascia di età è cruciale per bloccare la circolazione dell’influenza.

    Le complicazioni legate all’influenza

    L’influenza non deve essere considerata una malattia banale, ha avvertito Barretta. La **febbre alta** e il **malessere** possono durare 5-6 giorni, ma nei bambini possono insorgere **complicazioni gravi** come **polmoniti** e **miocarditi**. Ogni anno, il pediatra osserva casi di **miositi** e, negli ultimi anni, si sono registrati aumenti di **encefalite subacuta**, una condizione potenzialmente mortale che può lasciare conseguenze durature. Barretta ha concluso affermando che il rischio associato all’influenza giustifica pienamente la vaccinazione, che è **sicura** e **collaudata**, avendo 80 anni di storia e continua a dimostrarsi **efficace**.


    Il 4 novembre 2025, Martino Barretta, della Federazione Italiana Medici Pediatri, ha allertato sull’aumento dei casi di influenza tra i bambini, specialmente quelli sotto i 6 anni, evidenziando l’importanza della vaccinazione. Durante un’intervista, ha sottolineato che il sistema immunitario dei più piccoli è particolarmente vulnerabile, affrontando per la prima volta il virus. Barretta ha esortato i genitori a vaccinare i propri figli e a ricevere il vaccino a loro volta, ora disponibile gratuitamente per questa fascia di età. Ha spiegato che la vaccinazione, iniziabile dai 6 mesi, è cruciale non solo per la salute dei bambini ma anche per limitare la diffusione del virus. Ha avvertito sulle possibili gravi complicazioni legate all’influenza, come polmoniti e encefalite subacuta, giustificando il ricorso alla vaccinazione, che è sicura ed efficace, avendo 80 anni di storia.

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  • Sumai: firmata la pre-intesa per il contratto 2022-2024 della specialistica ambulatoriale

    Sumai: firmata la pre-intesa per il contratto 2022-2024 della specialistica ambulatoriale

    Il 4 novembre 2025, si è conclusa con successo la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale 2022-2024 relativo alla specialistica ambulatoriale convenzionata interna e ad altre categorie professionali, tra cui veterinari, psicologi, biologi e chimici. La firma del verbale di pre-intesa è stata accolta con soddisfazione dalla delegazione del Sumai Assoprof, guidata dal segretario generale Antonio Magi, che ha espresso il proprio compiacimento per la rapida conclusione delle negoziazioni.

    Dettagli del rinnovo contrattuale

    Il nuovo contratto, di natura esclusivamente economica, prevede un incremento complessivo del 5,78% al netto degli oneri previdenziali e fiscali a carico delle aziende. Questo aumento sarà accompagnato dall’erogazione degli arretrati per gli anni 2022 e 2023, oltre a incrementi che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2024 per tutte le categorie coinvolte, tra cui specialisti ambulatoriali, veterinari e professionisti come biologi, chimici e psicologi. Nonostante le limitate risorse messe a disposizione dalla legge finanziaria, il risultato ottenuto rappresenta un parziale ristoro economico per i professionisti, anche se non sufficiente a recuperare completamente il potere d’acquisto perso negli anni precedenti, stimato tra il 7% e l’8%.

    Misure di perequazione e richieste sindacali

    Durante il negoziato, su proposta del Sumai Assoprof, è stata accettata e verbalizzata una prima misura di perequazione retributiva per psicologi, biologi e chimici, con l’obiettivo di ridurre il divario esistente rispetto ai medici chirurghi e ai veterinari. Inoltre, il sindacato ha avanzato la richiesta di migliorare il trattamento economico dei professionisti attivi negli istituti penitenziari. La Sisac ha promesso di valutare l’impatto economico di tale richiesta in vista del prossimo rinnovo contrattuale, cruciale per l’attuazione della riforma dell’assistenza territoriale prevista dal DM 77 e dal PNRR, da realizzarsi entro il 30 giugno 2026.

    Prospettive future per la specialistica ambulatoriale

    Il Sumai Assoprof ha sottolineato l’importanza del prossimo rinnovo contrattuale, che dovrà rappresentare un passaggio decisivo per la costruzione di un modello multiprofessionale e multidisciplinare. Sarà essenziale valorizzare le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) della specialistica ambulatoriale e delle altre categorie professionali, sia nelle strutture hub che spoke, in linea con il nuovo assetto della sanità territoriale. Questo approccio mira a migliorare la qualità dell’assistenza e a garantire un servizio più efficace e integrato per i cittadini, rispondendo così alle crescenti esigenze del sistema sanitario attuale.


    On November 4, 2025, negotiations for the renewal of the 2022-2024 national contract for internal outpatient specialists and other professional categories, including veterinarians, psychologists, biologists, and chemists, successfully concluded. The pre-agreement was met with satisfaction from the Sumai Assoprof delegation, led by Secretary General Antonio Magi, who praised the swift negotiations. The new contract includes a 5.78% salary increase, net of social security and tax burdens, along with back payments for 2022 and 2023, effective from January 1, 2024. Despite limited financial resources, this represents partial economic relief; however, it does not entirely recover the estimated 7-8% loss in purchasing power. A preliminary salary adjustment for psychologists, biologists, and chemists aims to reduce wage disparities with surgeons and veterinarians. Future contracts are expected to play a key role in establishing a multidisciplinary healthcare model and improving service quality within the healthcare system.

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  • Tumori: De Lillo (Regione Lazio) annuncia rete per orientare pazienti verso cure adeguate

    Tumori: De Lillo (Regione Lazio) annuncia rete per orientare pazienti verso cure adeguate

    La Regione Lazio ha recentemente implementato una rete dedicata alle patologie oncologiche, coinvolgendo istituzioni e membri della comunità scientifica per selezionare le strutture ospedaliere pubbliche e convenzionate più idonee. Questa iniziativa mira a individuare le terapie più appropriate per i pazienti e a garantire il coinvolgimento dei professionisti del settore. Fabio De Lillo, responsabile del Coordinamento Attività Strategiche Spesa Farmaceutica della Regione Lazio, ha sottolineato che grazie a questa rete è possibile definire con precisione le cure necessarie per ciascun paziente, evidenziando che alcuni potrebbero necessitare di farmaci innovativi, mentre altri potrebbero richiedere terapie diverse.

    Il tavolo clinico-istituzionale a Roma

    Il tavolo clinico-istituzionale “Oncologia nel Lazio. Diagnosi precoce, innovazione terapeutica e sostenibilità: migliorare gli outcome di cura” si è tenuto a Roma, promosso da DiCo Sanità. Questo incontro ha visto la partecipazione di vari attori, tra cui rappresentanti delle istituzioni regionali, medici clinici, farmacisti, economisti sanitari e portavoce dei pazienti. L’evento ha avuto come obiettivo principale quello di migliorare l’accesso alla diagnosi precoce e alle terapie oncologiche, oltre a valorizzare l’appropriatezza nella prescrizione dei farmaci.

    Obiettivi e risultati attesi

    Uno degli scopi fondamentali della rete oncologica è quello di garantire una maggiore sostenibilità economica nel settore sanitario e di assicurare la continuità assistenziale per i pazienti affetti da patologie oncologiche. Durante l’incontro, sono stati discussi vari aspetti legati alla diagnosi precoce e all’innovazione terapeutica, con l’intento di ottimizzare gli outcome di cura per i pazienti. La collaborazione tra i diversi attori coinvolti è stata sottolineata come cruciale per il raggiungimento di questi obiettivi, permettendo di affrontare le sfide legate alla gestione delle malattie oncologiche in modo più efficace e coordinato.

    Il ruolo della comunità scientifica e dei professionisti

    Il coinvolgimento della comunità scientifica e dei professionisti è essenziale per il successo della rete oncologica nel Lazio. La sinergia tra clinici, farmacisti e economisti sanitari permette di sviluppare strategie condivise che possano migliorare l’accesso ai trattamenti e garantire che i pazienti ricevano le cure più appropriate. La Regione Lazio, attraverso questa iniziativa, si propone di stabilire un modello di riferimento per la gestione delle patologie oncologiche, che possa essere replicato in altre regioni italiane. La continua evoluzione delle terapie e delle tecnologie richiede un aggiornamento costante e una formazione adeguata per tutti i professionisti coinvolti, al fine di garantire un servizio sanitario di alta qualità.


    La Regione Lazio ha lanciato una rete dedicata alle patologie oncologiche con l’obiettivo di individuare le terapie più adatte per i pazienti. Fabio De Lillo, del Coordinamento Attività Strategiche Spesa Farmaceutica, ha spiegato come questa iniziativa consenta di personalizzare le cure, che possono includere farmaci innovativi o terapie alternative. Recentemente, a Roma si è svolto un tavolo clinico-istituzionale per discutere della diagnosi precoce e dell’innovazione terapeutica, coinvolgendo rappresentanti delle istituzioni, medici, farmacisti e portavoce dei pazienti. La rete mira anche a garantire sostenibilità economica e continuità assistenziale nella cura dei pazienti oncologici. Il coinvolgimento della comunità scientifica è cruciale per sviluppare strategie efficaci, migliorare l’accesso ai trattamenti e garantire una qualità elevata del servizio sanitario. Questa iniziativa si propone come modello replicabile in altre regioni italiane.

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  • Tumori: De Lorenzo (Favo) sottolinea il ruolo delle associazioni pazienti nel percorso di cura

    Tumori: De Lorenzo (Favo) sottolinea il ruolo delle associazioni pazienti nel percorso di cura

    Francesco De Lorenzo, presidente della Favo – Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, ha recentemente sottolineato l’importanza delle associazioni pazienti nel supporto alle persone che sospettano di avere un cancro. Durante il tavolo clinico-istituzionale intitolato “Oncologia nel Lazio. Diagnosi precoce, innovazione terapeutica e sostenibilità: migliorare gli outcome di cura”, tenutosi a Roma nel 2025, De Lorenzo ha affermato che queste associazioni svolgono un ruolo cruciale in tutte le fasi del percorso diagnostico e terapeutico.

    Il ruolo delle associazioni pazienti

    Le associazioni pazienti si impegnano attivamente per aumentare la consapevolezza riguardo al cancro nella società. De Lorenzo ha evidenziato come sia fondamentale che, una volta inseriti nei programmi di screening, i pazienti ricevano tempestivamente le chiamate per gli esami e vengano seguiti nel loro percorso di cura. Questo approccio è essenziale per ridurre il rischio di abbandono delle terapie e migliorare i risultati clinici. L’incontro ha visto la partecipazione di una vasta gamma di attori, tra cui istituzioni regionali, professionisti della salute e rappresentanti dei pazienti, tutti uniti dall’obiettivo di garantire un accesso più facile e tempestivo alla diagnosi e alle cure oncologiche.

    Obiettivi dell’evento a Roma

    L’evento, organizzato da DiCo Sanità, ha riunito esperti del settore con l’intento di discutere strategie per migliorare l’accesso alla diagnosi precoce e all’innovazione terapeutica. Tra i temi trattati, l’importanza di valorizzare l’appropriatezza prescrittiva e la necessità di garantire una sostenibilità economica nel sistema sanitario. La collaborazione tra le diverse figure professionali e le istituzioni è considerata cruciale per assicurare una continuità assistenziale che possa realmente fare la differenza nella vita dei pazienti oncologici.

    Innovazione e sostenibilità nel settore oncologico

    Il dibattito ha messo in luce come l’innovazione terapeutica debba andare di pari passo con la sostenibilità economica del sistema sanitario. È emerso che l’adozione di nuove tecnologie e trattamenti deve essere accompagnata da una pianificazione attenta delle risorse, per evitare sovraccarichi e garantire che tutti i pazienti abbiano accesso alle cure necessarie. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra le diverse parti coinvolte, con l’obiettivo di tracciare un percorso chiaro e condiviso per il futuro della oncologia nel Lazio.


    Francesco De Lorenzo, president of Favo (Federation of Oncology Volunteer Associations), emphasized the vital role of patient associations in supporting individuals suspected of having cancer. During the 2025 clinical-institutional meeting in Rome titled “Oncology in Lazio. Early Diagnosis, Therapeutic Innovation, and Sustainability,” he stressed that these associations are crucial throughout the diagnostic and therapeutic process.

    They actively raise awareness about cancer and ensure patients receive timely notifications for screenings and ongoing care, which helps prevent therapy abandonment and improves clinical outcomes. The event, organized by DiCo Sanità, brought together various stakeholders to discuss strategies for enhancing access to early diagnosis and innovative therapies while emphasizing the need for economic sustainability in healthcare. The dialogue highlighted the importance of aligning therapeutic innovation with careful resource planning to ensure that all patients receive necessary care. This collaborative effort aims to establish a clear and shared path for the future of oncology in Lazio.

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  • Congresso nazionale Ame: oltre 1.000 specialisti in endocrinologia partecipano all’evento

    Congresso nazionale Ame: oltre 1.000 specialisti in endocrinologia partecipano all’evento

    Al centro dell’attenzione del XXIV Congresso Nazionale dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME), che si svolgerà a Roma dal 6 al 9 novembre 2025, si trovano le ultime innovazioni riguardanti le malattie della tiroide, l’obesità, l’osteoporosi e il diabete. L’evento, che prevede la partecipazione di oltre 1.000 specialisti, offre anche un’importante opportunità di approfondimento su temi emergenti come la telemedicina e l’intelligenza artificiale.

    Il congresso e i temi trattati

    L’AME ha organizzato una serie di corsi pratici focalizzati su argomenti chiave come l’ecografia tiroidea, l’andrologia e l’uso dell’intelligenza artificiale in endocrinologia. Sono previsti minicorsi specifici su obesità, osteoporosi e diabete, evidenziando così l’importanza di formare i professionisti su questioni attuali e rilevanti. Tra i relatori di spicco, si segnalano Kevan Herold dell’Università di Yale e Annunziata Lapolla, che discuteranno le nuove frontiere dell’immunoterapia e le sfide della gravidanza nelle pazienti diabetiche. Andrea Frasoldati, presidente dell’AME, ha sottolineato il successo dell’evento, che conferma il ruolo centrale del congresso nel panorama della formazione continua per medici, ricercatori e operatori sanitari.

    Focus sull’intelligenza artificiale e interferenti endocrini

    Un’attenzione particolare sarà riservata all’intelligenza artificiale, la quale si prevede diventi un supporto fondamentale per gli endocrinologi. La società scientifica ha evidenziato anche la problematica degli interferenti endocrini (IE), sostanze chimiche in grado di alterare l’equilibrio ormonale. Agostino Paoletta, segretario nazionale dell’AME, ha messo in evidenza come questi interferenti colpiscano in particolare le categorie più vulnerabili, come feti e adolescenti, e siano presenti in pesticidi, plastica, cosmetici e inquinanti ambientali.

    Malattie tiroidee e obesità in Italia

    Le malattie tiroidee rappresentano un problema significativo in Italia, con oltre 2 milioni di persone colpite, prevalentemente donne. Nel 2024, sono stati diagnosticati più di 11.000 nuovi casi di tumore tiroideo. Rinaldo Guglielmi, coordinatore della Commissione Tiroide dell’AME, ha spiegato che la gestione di queste patologie è ora guidata dalle linee guida dell’American Thyroid Association, che promuovono approcci conservativi e un’attenzione particolare alla qualità della vita dei pazienti. Enrico Papini, coordinatore del Comitato Scientifico dell’AME, ha aggiunto che le linee guida 2025 della European Thyroid Association chiariscono anche la gestione dell’ipotiroidismo primario, un problema che ha un impatto significativo sulla qualità della vita.

    Per quanto riguarda l’obesità, l’Italia si colloca al quarto posto in Europa per prevalenza tra i bambini. La recente legge Pella ha riconosciuto l’obesità come malattia cronica, integrandola nei livelli essenziali di assistenza. Marco Chianelli, coordinatore della Commissione Obesità dell’AME, ha evidenziato che oltre 6 milioni di persone in Italia sono colpite da questa condizione, che rappresenta un’emergenza silenziosa. Gli esperti hanno concluso che le nuove terapie, come semaglutide e tirzepatide, possono portare a una riduzione media del peso del 20% e migliorare le complicanze metaboliche, sottolineando l’importanza di misure efficaci di prevenzione e trattamento.


    The XXIV National Congress of the Italian Association of Endocrinologists (AME), taking place in Rome from November 6-9, 2025, will spotlight innovations in thyroid diseases, obesity, osteoporosis, and diabetes. Over 1,000 specialists will engage in discussions, including emerging topics such as telemedicine and artificial intelligence (AI). The event features practical courses on thyroid ultrasound, andrology, and AI in endocrinology, with key speakers like Kevan Herold from Yale discussing immunotherapy and diabetes in pregnancy.

    Attention will also focus on endocrine disruptors, particularly affecting vulnerable populations like fetuses and adolescents. In Italy, over 2 million people face thyroid issues, with 11,000 new thyroid cancer diagnoses expected in 2024. The prevalence of obesity is particularly concerning, especially among children. Recent legislation recognizes obesity as a chronic disease, underscoring the need for effective prevention and treatment strategies, such as new therapies that can reduce weight significantly.

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