Il panorama della sanità pubblica italiana si trova attualmente sotto attacco, con un incremento delle truffe telefoniche e degli attacchi informatici che mettono in pericolo la sicurezza dei dati dei pazienti. Secondo un’analisi della Fiaso (Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere) pubblicata il 4 novembre 2025, le aziende sanitarie stanno adottando diverse strategie per contrastare queste minacce.
Tipologie di truffe nel settore sanitario
Negli ultimi anni, i malfattori hanno messo in atto una serie di truffe mirate, tra cui la falsa comunicazione via SMS o telefonate spacciandosi per il Centro Unico di Prenotazione (Cup) delle ASL. Questi tentativi di frode si concentrano sulla vulnerabilità dei cittadini, sfruttando la loro necessità di interagire con i servizi sanitari. Paolo Petralia, vicepresidente vicario della Fiaso, ha dichiarato che i truffatori hanno identificato quattro obiettivi principali: ottenere comunicazioni urgenti, richiedere pagamenti, raccogliere dati sensibili e indurre accessi fraudolenti al Fascicolo sanitario elettronico. Queste modalità di attacco si basano sull’utilizzo del numero del Cup, fondamentale per la prenotazione di visite e prestazioni sanitarie, creando una grave distorsione dell’interfaccia tra cittadini e sanità pubblica.
Aumento delle segnalazioni da Nord a Sud
La situazione è allarmante, con un incremento delle segnalazioni di truffe in diverse regioni italiane. In particolare, in Liguria, tre ASL su cinque hanno attivato misure di comunicazione proattiva per informare i cittadini. Altre segnalazioni provengono da Piemonte, con l’ASL di Torino, e dal Veneto e Friuli, dove diverse ULSS hanno adottato strategie simili. In Toscana, Abruzzo, Umbria e Marche sono stati registrati tentativi di frode, così come in Emilia Romagna, con l’ASL di Modena, e nel Lazio, dove le ASL Roma 5 e 6 sono state bersaglio di attacchi. Anche al Sud, le ASL di Salerno e Lecce hanno segnalato attività fraudolente.
Le contromisure delle aziende sanitarie
Le aziende sanitarie stanno implementando varie misure per proteggere i cittadini. Petralia ha evidenziato che le ASL utilizzano volantini informativi affissi nei Cup e negli ambulatori, organizzano incontri pubblici con le forze dell’ordine e le associazioni locali, e sfruttano i social media per sensibilizzare la popolazione. Inoltre, inviano SMS di conferma delle prenotazioni che includono avvisi sulle truffe. È fondamentale sottolineare che le ASL non richiedono mai pagamenti tramite SMS o email, una pratica che deve essere sempre tenuta in considerazione dai cittadini.
La cybersecurity nelle ASL italiane
Il tema della sicurezza informatica è di cruciale importanza, soprattutto alla luce di eventi recenti come il furto avvenuto al Louvre di Parigi, dove la mancanza di aggiornamenti nei sistemi operativi ha messo a rischio la sicurezza. Petralia ha rassicurato che le ASL italiane seguono protocolli rigorosi per garantire la sicurezza dei dati, con aggiornamenti costanti e corsi di formazione per il personale. La cybersecurity è diventata una priorità, con standard specifici da rispettare e monitoraggi attivi per prevenire attacchi informatici.
Le azioni intraprese dalle aziende sanitarie italiane rappresentano un passo importante nella lotta contro le truffe e la protezione dei dati dei pazienti, evidenziando la necessità di un’attenzione continua e di una risposta rapida per mantenere la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario.

Il panorama della sanità pubblica italiana è attualmente minacciato da un aumento delle truffe telefoniche e degli attacchi informatici. Secondo un’analisi della Fiaso, le truffe nel settore sanitario includono comunicazioni false che si spacciano per il Centro Unico di Prenotazione (Cup). I truffatori mirano a ottenere dati sensibili, comunicazioni urgenti e pagamenti. L’escalation delle segnalazioni è evidente in varie regioni, come Liguria, Piemonte, Veneto e Lazio. In risposta, le aziende sanitarie stanno adottando misure preventive, tra cui volantini informativi, incontri pubblici e avvisi tramite SMS. È fondamentale che i cittadini sappiano che le ASL non richiedono pagamenti via SMS o email. La sicurezza informatica è diventata una priorità, con protocolli rigorosi e aggiornamenti costanti per proteggere i dati dei pazienti, evidenziando la necessità di una vigilanza continua per mantenere la fiducia nel sistema sanitario.
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