Autore: salutextutti.it

  • Grande evento al Colosseo per concludere la campagna di Komen Italia

    Grande evento al Colosseo per concludere la campagna di Komen Italia

    Si è conclusa il 1° novembre 2025 a Roma, presso il Colosseo, la sesta edizione della campagna nazionale intitolata ‘La prevenzione è il nostro capolavoro’, un’iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sui tumori al seno. Promossa da Komen Italia in collaborazione con il Ministero della Cultura e supportata dal Ministero della Salute, l’evento finale ha visto la partecipazione di ospiti d’eccezione, tra cui il maestro Giovanni Allevi e l’attrice Claudia Gerini, nominati ‘Ambasciatori in rosa’. L’incontro ha avuto inizio con i saluti istituzionali di Simone Quilici, direttore del Parco Archeologico del Colosseo, e ha visto la presenza di Riccardo Masetti, fondatore di Komen Italia, il quale ha presentato i risultati ottenuti durante il mese di sensibilizzazione.

    Il ruolo della cultura nella prevenzione

    Durante l’evento, Alfonsina Russo, capo del Dipartimento per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura, ha evidenziato l’importanza di unire le forze per promuovere la cultura della prevenzione attraverso l’arte. Ha dichiarato che il Ministero della Cultura sostiene Komen Italia dal 2018, sottolineando come l’arte e la bellezza del patrimonio culturale possano fungere da medicina per il corpo e la mente durante le fasi di cura. La collaborazione tra il Ministero e Komen Italia è destinata a intensificarsi nel 2026, con l’obiettivo di promuovere ulteriori azioni di sensibilizzazione e raccolta fondi, anche attraverso l’illuminazione in rosa di diversi luoghi di cultura.

    Risultati significativi della campagna

    Komen Italia ha comunicato che la campagna ha raggiunto risultati notevoli, confermando l’efficacia della sinergia tra cultura e impegno sociale. Sono stati organizzati 13 Villaggi della salute in diverse regioni italiane, coinvolgendo oltre 200.000 partecipanti. Inoltre, sono state realizzate 64 Walk for the Cure e 41 eventi di sensibilizzazione, raccogliendo complessivamente 430.000 euro per nuovi progetti di prevenzione e ricerca. Grazie alle Unità mobili di Komen Italia, sono stati offerti esami diagnostici gratuiti a 6.430 donne, insieme a laboratori di sport e benessere psicologico. Le attività educative hanno coinvolto oltre 3.290 studenti, promuovendo la consapevolezza sulla prevenzione tra le nuove generazioni.

    Coinvolgimento delle istituzioni e dei media

    Il Ministero della Cultura ha autorizzato l’illuminazione in rosa di 34 monumenti e siti storici in tutta Italia, tra cui il Colosseo, il Pantheon e la Reggia di Caserta, per rafforzare le azioni di sensibilizzazione. Quest’anno, il Ministero ha anche offerto l’accesso gratuito a 145 musei statali per coloro che hanno effettuato donazioni a sostegno dei progetti di Komen Italia. La campagna ha ottenuto un ampio supporto mediatico, raggiungendo oltre 25 milioni di utenti attraverso diverse piattaforme. Le reti televisive nazionali e regionali hanno amplificato il messaggio, sottolineando l’importanza della prevenzione e invitando la popolazione a indossare il famoso nastro rosa di Komen Italia durante il mese di ottobre.

    Supporto da aziende e iniziative locali

    Numerose aziende hanno collaborato con Komen Italia per promuovere la campagna. Assomela ha distribuito materiale informativo sui benefici dell’alimentazione nella prevenzione, mentre Todis ha sostenuto i Villaggi della salute a Palermo e Roma. Altre iniziative hanno incluso l’inaugurazione di un nuovo Centro Komen Italia per terapie integrate presso il Policlinico di Bari, e la terza edizione del progetto ‘MetaDINAMICHE – PERcorsi di BENessere’, dedicato alle donne con tumore alla mammella in fase metastatica. Questo progetto ha visto la partecipazione di donne in un percorso di 50 km lungo il ‘Kalabria Coast to Coast’, integrando attività di rilassamento e educazione alimentare.

    La campagna ha dimostrato come la collaborazione tra istituzioni, organizzazioni e aziende possa generare un impatto significativo nella lotta contro il cancro al seno, contribuendo a creare una maggiore consapevolezza e opportunità di prevenzione per la salute femminile in Italia.


    Il 1° novembre 2025, a Roma, si è conclusa la sesta edizione della campagna “La prevenzione è il nostro capolavoro”, promossa da Komen Italia con il Ministero della Cultura. L’evento, che ha visto la partecipazione di personaggi come Giovanni Allevi e Claudia Gerini, ha messo in evidenza l’importanza della cultura nella prevenzione dei tumori al seno. Komen Italia ha registrato successi significativi, organizzando 13 Villaggi della salute e 64 Walk for the Cure, coinvolgendo oltre 200.000 partecipanti e raccogliendo 430.000 euro per progetti di prevenzione. Il Ministero ha illuminato 34 monumenti in rosa e ha offerto ingressi gratuiti ai musei per donatori. La campagna ha raggiunto oltre 25 milioni di utenti sui media, evidenziando l’importanza della prevenzione. Collaborazioni con aziende e iniziative locali hanno ulteriormente supportato la causa, dimostrando che l’unità tra istituzioni, organizzazioni e imprese è essenziale nella lotta contro il cancro al seno.

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  • Urologia del Policlinico di Foggia si distingue al Congresso Siu di Medicina

    Urologia del Policlinico di Foggia si distingue al Congresso Siu di Medicina

    Il Policlinico di Foggia si è distinto al Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia (Siu), in corso a Sorrento, grazie alla direzione di Giuseppe Carrieri, presidente della Siu e preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Foggia. Durante l’evento, che si è tenuto l’8 novembre 2025, sono stati eseguiti due interventi chirurgici di alta specializzazione, trasmessi in diretta nazionale, consentendo a urologi provenienti da tutta Italia di assistere a queste procedure innovative.

    Interventi chirurgici all’avanguardia

    I medici Gian Maria Busetto e Nicola D’Altilia, appartenenti alla Struttura di Urologia del Policlinico, hanno realizzato due operazioni di chirurgia mininvasiva. Il primo intervento ha riguardato un’enucleazione con laser ad olmio (HoLep) per il trattamento dell’iperplasia prostatica benigna. Il secondo, una colposacropessia robotica (Csp), ha avuto come obiettivo la correzione del prolasso degli organi pelvici femminili. Queste tecniche rappresentano il vertice della chirurgia urologica moderna, permettendo di operare con precisione e sicurezza, riducendo il trauma chirurgico e accelerando i tempi di recupero per i pazienti.

    Il commissario straordinario del Policlinico di Foggia, Giuseppe Pasqualone, ha sottolineato l’importanza della partecipazione al congresso, evidenziando come gli interventi trasmessi in diretta siano un motivo di orgoglio per l’istituzione. Pasqualone ha affermato che tali eventi testimoniano la competenza, l’innovazione e la qualità clinica della Scuola urologica del Policlinico di Foggia.

    Un evento di prestigio per la comunità accademica

    Il rettore Lorenzo Lo Muzio ha espresso il suo orgoglio per il ruolo dell’Università di Foggia nel contesto di un congresso di così elevato profilo, che riunisce esperti di fama nazionale e internazionale nel campo dell’urologia. Lo Muzio ha evidenziato come questi eventi non siano solo un’opportunità di confronto scientifico, ma anche un’importante occasione di crescita per la comunità accademica. Ha ringraziato il professor Carrieri, i colleghi del Dipartimento di Medicina e Chirurgia e tutti i professionisti coinvolti per il loro impegno nel rafforzare il prestigio dell’Università di Foggia come centro di eccellenza nella ricerca e nella formazione medico-specialistica.

    Carrieri ha concluso affermando che l’adozione delle più avanzate tecnologie laser e robotiche conferisce all’Urologia di Foggia il riconoscimento di centro di riferimento nazionale per interventi di altissima complessità, posizionando così l’istituzione come un leader nel settore urologico.


    Il Policlinico di Foggia ha ottenuto riconoscimenti al Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia, tenutosi a Sorrento l’8 novembre 2025. Sotto la direzione di Giuseppe Carrieri, presidente della SIU, sono stati trasmessi in diretta nazionale due interventi chirurgici innovativi, realizzati dai medici Gian Maria Busetto e Nicola D’Altilia. Il primo intervento ha riguardato un’enucleazione con laser ad olmio per l’iperplasia prostatica benigna, mentre il secondo ha trattato il prolasso degli organi pelvici femminili tramite colposacropessia robotica. Giuseppe Pasqualone, commissario straordinario del Policlinico, ha evidenziato l’importanza di questi eventi per la qualificazione dell’istituzione. Il rettore Lorenzo Lo Muzio ha esaltato il ruolo dell’Università di Foggia nel congresso, sottolineando le opportunità di scambio scientifico. Carrieri ha affermato che l’adozione di tecnologie avanzate posiziona Foggia come un centro di riferimento nazionale in chirurgia urologica complessa.

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  • Non solo dessert: scopri i numerosi benefici dei cachi per la salute

    Non solo dessert: scopri i numerosi benefici dei cachi per la salute

    Ricchi di nutrienti e con un alto contenuto di acqua, i cachi rappresentano il frutto ideale per affrontare l’autunno con vitalità, proteggere la pelle e migliorare la digestione.

    Dolci e succosi, i cachi, con il loro caratteristico colore arancio intenso, sono considerati il frutto simbolo della stagione autunnale. Originari dell’Asia, oggi vengono coltivati anche in Italia, dove conquistano i consumatori grazie al loro sapore zuccherino e alla consistenza della polpa, che può variare da morbida a croccante a seconda della varietà. Oltre al loro gusto avvolgente, i cachi offrono una serie di benefici per la salute, contribuendo a fornire energia e supportando il sistema immunitario e la salute intestinale.

    Un frutto ricco di nutrienti

    I cachi non sono solo una delizia per il palato, ma si rivelano un vero e proprio concentrato di acqua, fibre, vitamine e minerali. Spesso considerati ‘troppo calorici’, in realtà contengono circa 70 calorie per 100 grammi e forniscono zuccheri semplici che, insieme a fibre e acqua, vengono assimilati lentamente. Questo processo aiuta a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue, evitando picchi glicemici eccessivi. Inoltre, i cachi sono una fonte importante di vitamina A e C, potassio e composti antiossidanti come carotenoidi e polifenoli, che proteggono le cellule dallo stress ossidativo.

    Dal punto di vista della digestione, i cachi esercitano un delicato effetto lassativo, rendendoli un valido alleato per chi soffre di stitichezza. È consigliabile consumarli con moderazione e nelle giuste quantità per massimizzare i loro benefici.

    Varietà e caratteristiche

    In Italia, i cachi vengono coltivati principalmente in Emilia-Romagna, Campania, Veneto e Sicilia. Tra le varietà più conosciute figurano:

    • Loto di Romagna: riconosciuto come eccellenza Igp, presenta una polpa dolce e succosa.
    • Varietà Vaniglia: nota per il suo profumo e aroma, ricorda la spezia da cui prende il nome.
    • Cioccolatino: a completa maturazione, offre un gusto simile al cioccolato.
    • Rojo Brillante: un’antica varietà spagnola con polpa soda e croccante.

    In base al grado di maturazione e al contenuto di tannini, i cachi possono essere astringenti, da consumare solo quando ben maturi, oppure non astringenti, pronti per essere mangiati. La polpa matura, dolce e morbida, è ideale per preparare dolci, crostata, mousse o per essere abbinata a formaggi e salumi.

    I principali benefici dei cachi

    1. Potere antiossidante: grazie alla presenza di vitamina C e beta-carotene, i cachi contribuiscono a proteggere le cellule dai radicali liberi, sostenendo il sistema immunitario e contrastando i segni dell’invecchiamento.

    2. Amici dell’intestino: la combinazione di fibre e acqua rende i cachi ottimi per favorire il transito intestinale e alleviare la stitichezza. Consumati a colazione, magari in una bowl con yogurt e cereali, possono aiutare a iniziare la giornata con energia.

    3. Benefici per cuore e pressione: il potassio presente nei cachi aiuta a bilanciare i livelli di sodio, regolare la pressione sanguigna e sostenere la funzione muscolare, risultando particolarmente adatti per gli sportivi.

    4. Energia naturale: dolci e nutrienti, i cachi forniscono zuccheri prontamente disponibili, minerali e vitamine, rendendoli ideali per bambini, anziani, sportivi e chiunque necessiti di una ricarica rapida e sana.

    5. Pelle e vista al top: grazie al beta-carotene e alla vitamina A, i cachi aiutano a mantenere la pelle e gli occhi sani, proteggendoli dall’invecchiamento e dai danni causati dalla luce.

    6. Perfetti anche a dieta: nonostante il loro sapore dolce, i cachi sono un ottimo alleato per chi desidera mantenere la linea. Grazie al loro contenuto di acqua e fibre, saziano rapidamente e idratano, permettendo di soddisfare la voglia di dolce senza ricorrere a dessert confezionati.

    I cachi, quindi, non sono solo un frutto autunnale da gustare, ma rappresentano un vero e proprio alleato per la salute. Come sottolinea il nutrizionista Dott. Simone Gabrielli, non esiste un alimento “miracoloso”, ma integrare frutta e verdura in modo equilibrato nella propria dieta quotidiana può apportare significativi benefici.


    I cachi, frutti autunnali ricchi di nutrienti e acqua, sono ideali per affrontare la stagione con energia, proteggere la pelle e migliorare la digestione. Originari dell’Asia, sono molto apprezzati in Italia per il loro sapore dolce e polpa varia. Questi frutti, pur avendo circa 70 calorie per 100 grammi, forniscono zuccheri assimilati lentamente, stabilizzando i livelli di zucchero nel sangue. I cachi sono una fonte importante di vitamine A e C, potassio, e antiossidanti come carotenoidi e polifenoli, che contrastano lo stress ossidativo. Inoltre, la loro combinazione di fibre e acqua favorisce la digestione, rendendoli un alleato per chi soffre di stitichezza. Consumati con moderazione, possono essere utilizzati in vari piatti. In sintesi, i cachi offrono numerosi benefici per la salute, rendendoli un’ottima scelta nutrizionale per tutti.

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  • Salute: Innocenti (Chiesi) sottolinea l’importanza di considerare la persona oltre il paziente

    Salute: Innocenti (Chiesi) sottolinea l’importanza di considerare la persona oltre il paziente

    Il 7 novembre 2025, Raffaello Innocenti, CEO e Managing Director di Chiesi Italia, ha partecipato alla presentazione del docufilm “Il mio nuovo mondo“, un’opera che si propone di mettere in luce le esperienze di vita di persone affette da malattie croniche e rare. Durante l’evento, Innocenti ha sottolineato l’importanza di un approccio che non si limiti a considerare il paziente come un semplice soggetto da curare, ma che riconosca la persona nella sua totalità.

    Un’iniziativa significativa

    Innocenti ha affermato che è fondamentale promuovere iniziative che mettano al centro il benessere del paziente, evidenziando le sfide immense che devono affrontare coloro che convivono con patologie gravi. Il docufilm, realizzato per sensibilizzare l’opinione pubblica, racconta storie di vita che mostrano la resilienza e la determinazione di questi individui, spesso invisibili nel dibattito sanitario.

    La presentazione ha avuto luogo in un contesto che mira a stimolare una riflessione profonda sulla necessità di un supporto più robusto e comprensivo per le persone con malattie rare. Innocenti ha esortato a superare l’idea tradizionale di assistenza sanitaria, invitando a considerare le dimensioni sociali ed emotive delle malattie.

    Il messaggio del docufilm

    Il mio nuovo mondo” non è solo un racconto di sofferenza, ma anche di speranza e di lotta per una vita dignitosa. Attraverso le testimonianze di diversi protagonisti, il film si propone di abbattere i pregiudizi e di promuovere una maggiore empatia verso chi vive con malattie poco conosciute. La narrazione si snoda tra momenti di difficoltà e piccole vittorie quotidiane, offrendo uno spaccato autentico della vita di chi deve fare i conti con la malattia.

    L’iniziativa di Chiesi Italia, quindi, si inserisce in un percorso più ampio di sensibilizzazione e advocacy, volto a creare una società più inclusiva e informata. Innocenti ha ribadito che il supporto ai pazienti deve essere un impegno collettivo, in cui istituzioni, aziende e cittadini collaborano per migliorare la qualità della vita di chi è affetto da tali patologie.

    Con questo docufilm, Chiesi Italia non solo intende informare, ma anche ispirare azioni concrete per il miglioramento delle politiche sanitarie e per la creazione di reti di supporto per i pazienti e le loro famiglie.


    On November 7, 2025, Raffaello Innocenti, CEO of Chiesi Italia, attended the presentation of the docufilm “Il mio nuovo mondo.” This film highlights the lives of individuals with chronic and rare diseases, emphasizing the need to view patients holistically rather than merely as subjects for treatment. Innocenti stressed the importance of initiatives that prioritize patient well-being, addressing the significant challenges faced by those with serious conditions. The docufilm aims to raise public awareness through stories of resilience, showing the often-overlooked experiences of these individuals. Innocenti called for a shift in healthcare perspectives, incorporating the social and emotional dimensions of illness. “Il mio nuovo mondo” conveys messages of hope and dignity, seeking to dismantle prejudices while advocating for greater empathy. Chiesi Italia’s initiative is part of a broader effort to create an informed and inclusive society, urging collective support from institutions, businesses, and citizens for improved quality of life for patients.

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  • Tumori: alla Camera presentato un rapporto sul carcinoma prostatico

    Tumori: alla Camera presentato un rapporto sul carcinoma prostatico

    Si è svolta il 15 marzo 2025 presso la Sala Stampa di Palazzo Montecitorio, la conferenza stampa intitolata “Oltre la frammentazione: strategie integrate per la gestione del tumore della prostata metastatico“. Questo evento ha avuto come scopo principale la presentazione del report “Tumore della prostata metastatico: nuovi approcci nella gestione multidisciplinare del paziente“. Il documento ha messo in evidenza l’importanza di affrontare una patologia che rappresenta una delle sfide più significative per il Servizio Sanitario Nazionale, sottolineando il ruolo cruciale della prevenzione e la necessità di adottare modelli efficaci, come quello attuato in Regione Lombardia.

    Il report e le sue implicazioni

    Il rapporto presentato durante la conferenza ha evidenziato l’urgenza di sviluppare un approccio multidisciplinare. Questo implica la creazione di un team di esperti in grado di seguire il paziente in ogni fase del percorso di cura, garantendo una continuità assistenziale essenziale per il successo del trattamento. La collaborazione tra diverse figure professionali, tra cui oncologi, urologi, infermieri e psicologi, è fondamentale per affrontare in modo efficace le complessità associate al tumore della prostata metastatico.

    Il ruolo della prevenzione

    Durante l’incontro, è emersa con forza l’importanza della prevenzione. Gli esperti hanno sottolineato che una diagnosi precoce può fare la differenza nella vita dei pazienti. La Regione Lombardia, in particolare, è stata citata come esempio virtuoso per l’implementazione di strategie preventive e di screening che hanno permesso di ridurre l’incidenza della malattia. Queste iniziative non solo migliorano i tassi di sopravvivenza, ma contribuiscono anche a una gestione più efficiente delle risorse sanitarie.

    Verso un futuro di collaborazione

    La conferenza ha rappresentato un’importante opportunità di confronto tra professionisti del settore, politici e rappresentanti delle associazioni dei pazienti. La necessità di un dialogo costante e di una collaborazione tra i vari attori coinvolti nella cura del tumore della prostata metastatico è emersa come un tema centrale. Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile migliorare la qualità della vita dei pazienti e ottimizzare i percorsi terapeutici.

    Il report e le discussioni avvenute durante l’evento indicano un passo significativo verso una gestione più integrata e umana di una malattia che richiede attenzione e innovazione continua.


    On March 15, 2025, a press conference titled “Beyond Fragmentation: Integrated Strategies for Managing Metastatic Prostate Cancer” was held at Palazzo Montecitorio. The event focused on the report “Metastatic Prostate Cancer: New Approaches in Multidisciplinary Patient Management,” emphasizing the importance of addressing this challenge for the National Health Service. The report advocates for a multidisciplinary approach, necessitating collaboration among oncologists, urologists, nurses, and psychologists to ensure comprehensive patient care. Significantly, the role of prevention was highlighted, with early diagnosis being crucial for patient outcomes. Lombardia was noted as a successful model for implementing preventive strategies and screenings, leading to reduced disease incidence and improved survival rates. The conference fostered dialogue among healthcare professionals, politicians, and patient representatives, underscoring the need for ongoing collaboration to enhance patient quality of life and optimize treatment pathways, marking a significant step toward more integrated and humane disease management.

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  • Medicina, Mirone (Siu): “L’importanza del dialogo per l’urologo nel percorso di cura”

    Medicina, Mirone (Siu): “L’importanza del dialogo per l’urologo nel percorso di cura”

    Al Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia (Siu), che si sta svolgendo a Sorrento dal 7 novembre 2025, il dottor Vincenzo Mirone ha sottolineato l’importanza di considerare i pazienti nella loro totalità, come individui che affrontano un percorso di malattia e sofferenza. Durante il suo intervento, Mirone ha evidenziato che il ruolo dell’urologo va oltre la semplice diagnosi, richiedendo una connessione diretta e umana con i pazienti. Questo approccio, secondo l’esperto, è cruciale per instaurare un dialogo efficace e per facilitare un percorso di cura meno doloroso e più accettabile.

    Il ruolo dell’urologo

    Mirone ha chiarito che l’urologo deve impegnarsi a creare un’interconnessione emozionale con il paziente, specialmente in situazioni di diagnosi di patologie oncologiche o di altre condizioni urologiche. “È fondamentale”, ha affermato, “una crescita degli stessi urologi nel concetto di counseling, ovvero la capacità di parlare con le persone”. Questa forma di comunicazione è vista come un elemento chiave per migliorare l’esperienza del paziente e per garantire che le soluzioni proposte siano più facilmente accettabili.

    Innovazione e chirurgia urologica

    Il Congresso ha anche visto una partecipazione attiva da parte di esperti del settore, i quali hanno discusso di vari temi, tra cui l’innovazione rappresentata dalle piattaforme robotiche. Questi strumenti tecnologici stanno rivoluzionando l’approccio alla chirurgia urologica, offrendo nuove opportunità di trattamento e migliorando i risultati per i pazienti.

    Denatalità e responsabilità maschile

    Un altro argomento di rilievo emerso durante il congresso è l’impatto della componente maschile sulla denatalità. Mirone ha messo in guardia sul fatto che è necessario porre attenzione non solo alle donne, ma anche agli uomini, sottolineando come il 50% delle problematiche legate alla difficoltà di concezione sia attribuibile a fattori maschili. Questa considerazione è fondamentale per affrontare in modo completo il tema della denatalità e per sviluppare strategie efficaci per migliorare la situazione.

    L’esperto ha espresso la sua speranza che dal congresso possano emergere soluzioni concrete e buone notizie per affrontare queste sfide. La discussione aperta e il confronto tra specialisti possono contribuire a un miglioramento delle pratiche cliniche e a una maggiore consapevolezza delle problematiche legate alla salute urologica e alla procreazione.

    Il Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia rappresenta quindi un’importante occasione di confronto e aggiornamento, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle cure e di affrontare in modo più efficace le sfide contemporanee nel campo della salute urologica.


    At the National Congress of the Italian Society of Urology, held in Sorrento, Dr. Vincenzo Mirone emphasized the importance of seeing patients holistically as individuals experiencing illness and suffering. He highlighted that urologists must build a direct and human connection with patients, particularly during serious diagnoses like cancer. This emotional engagement fosters effective dialogue and creates a more acceptable care pathway. The congress also featured discussions on technological advancements in urological surgery, notably robotic platforms that enhance treatment outcomes. Additionally, Mirone raised concerns about male factors impacting declining birth rates, stressing that 50% of infertility issues stem from men. Addressing these factors is crucial for developing comprehensive strategies to enhance fertility. The congress aimed to generate concrete solutions and improve clinical practices, reflecting an important opportunity for dialogue and updates in contemporary urological health challenges.

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  • Chirurgia: Minervini (Siu) evidenzia che il 54% delle procedure urologiche è robotico

    Chirurgia: Minervini (Siu) evidenzia che il 54% delle procedure urologiche è robotico

    Al Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia, tenutosi a Sorrento il 7 novembre 2025, il dottor Andrea Minervini ha presentato le ultime innovazioni nel trattamento dei tumori urologici, con un focus particolare sulla chirurgia robotica e le nuove terapie farmacologiche per il cancro della vescica. Questo evento ha attirato l’attenzione di esperti del settore, sottolineando l’importanza della tecnologia avanzata nella medicina.

    Il ruolo della chirurgia robotica

    Durante il congresso, Minervini ha evidenziato come il 54% delle procedure robotiche in Italia sia realizzato in ambito urologico. Questa cifra dimostra un crescente interesse e utilizzo della chirurgia robotica per trattare patologie come il tumore della prostata, del rene e della vescica. La chirurgia robotica offre vantaggi significativi, tra cui una maggiore precisione e minori complicazioni post-operatorie. Minervini ha sottolineato che la ricerca nel campo della robotica continuerà a evolversi, con l’emergere di nuove piattaforme che necessitano di valutazione per determinarne l’efficacia e la praticabilità.

    Il dottore ha anche indicato che il futuro della chirurgia robotica in urologia è promettente, con l’introduzione di tecnologie sempre più avanzate. L’analisi delle nuove attrezzature e delle loro prestazioni sarà cruciale per ottimizzare i risultati clinici e migliorare la qualità della vita dei pazienti. La chirurgia robotica, quindi, non solo rappresenta un progresso tecnologico, ma anche un cambiamento nella modalità di approccio alle malattie urologiche.

    Nuove frontiere nella terapia oncologica

    Minervini ha proseguito discutendo dei recenti sviluppi nel campo dell’oncologia medica, con un particolare riferimento ai risultati emersi dal congresso europeo ESMO riguardo il cancro della vescica. Questi risultati sono destinati a rivoluzionare le strategie terapeutiche, introducendo farmaci di nuova generazione che promettono di migliorare significativamente le prospettive di vita dei pazienti.

    La combinazione di queste nuove terapie farmacologiche con la chirurgia robotica rappresenta un passo avanti nella personalizzazione dei trattamenti. Minervini ha affermato che la sinergia tra le tecniche chirurgiche avanzate e le nuove opzioni farmacologiche porterà a risultati clinici più favorevoli. Questo approccio integrato mira a garantire una maggiore efficacia nel trattamento del cancro della vescica, migliorando le possibilità di remissione e allungando la vita dei pazienti.

    Il Congresso Nazionale della SIU ha quindi messo in luce non solo i progressi tecnici, ma anche l’importanza della ricerca continua e della collaborazione tra professionisti per affrontare le sfide poste dai tumori urologici. Le innovazioni presentate rappresentano un segnale positivo per il futuro della medicina urologica in Italia e nel mondo.


    At the 2025 National Congress of the Italian Urological Society in Sorrento, Dr. Andrea Minervini showcased the latest advancements in urological cancer treatments, focusing on robotic surgery and new drug therapies for bladder cancer. Highlighting that 54% of robotic procedures in Italy occur in urology, he emphasized the growing adoption of this technology for conditions like prostate and kidney cancer. Robotic surgery offers greater precision and fewer complications. Minervini forecasted continued evolution in robotic platforms, assessing new technologies for their clinical efficacy. He also discussed recent breakthroughs in medical oncology from the European ESMO Congress, introducing promising new-generation medications that enhance patient survival prospects. The integration of advanced surgical techniques with innovative drug therapies aims to personalize treatment and improve clinical outcomes for bladder cancer. Overall, the congress underscored the significance of ongoing research and collaboration in tackling urological cancers, signaling a positive future for urological medicine in Italy and beyond.

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  • Medicina: Ficarra (Siu) afferma che la chirurgia robotica in urologia è sostenibile

    Medicina: Ficarra (Siu) afferma che la chirurgia robotica in urologia è sostenibile

    La chirurgia robotica sta emergendo come una delle innovazioni più significative nel campo della chirurgia mini-invasiva, con applicazioni che spaziano in numerose patologie urologiche. Durante il 98esimo congresso della Società Italiana di Urologia, tenutosi nel 2025, il dottor Vincenzo Ficarra, consigliere nazionale della SIU, ha messo in luce alcuni aspetti cruciali di questa pratica.

    Vantaggi della chirurgia robotica

    Il dottor Ficarra ha sottolineato come la chirurgia robotica non solo rappresenti un progresso tecnologico, ma possa anche portare a notevoli vantaggi per i pazienti. Tra questi, la riduzione dei tempi di degenza ospedaliera è uno degli aspetti più significativi. Grazie alla precisione degli strumenti robotici, è possibile eseguire interventi con minori traumi per il paziente, il che si traduce in un recupero più rapido e in una minore necessità di cure post-operatorie. Questo non solo migliora l’esperienza del paziente, ma può anche ridurre i costi indiretti associati alla gestione ospedaliera.

    Il costo della chirurgia robotica

    Nonostante i vantaggi, il costo della chirurgia robotica è spesso citato come un ostacolo alla sua diffusione. Ficarra ha riconosciuto che, in linea teorica, le spese per l’acquisto e il mantenimento dei sistemi robotici possono risultare più elevate rispetto alla chirurgia tradizionale “open”. Tuttavia, ha anche evidenziato che le evidenze suggeriscono come, nel lungo termine, la chirurgia robotica possa rivelarsi più economica per il sistema sanitario. La combinazione di minori degenze e una riduzione dei costi indiretti potrebbe rendere questo approccio più sostenibile e accessibile.

    Prospettive future della chirurgia urologica

    Il futuro della chirurgia urologica sembra promettente grazie all’adozione della tecnologia robotica. Il dottor Ficarra ha esortato i colleghi a considerare non solo i costi iniziali, ma anche i benefici a lungo termine per i pazienti e per il sistema sanitario. La crescente esperienza e l’innovazione nel settore potrebbero portare a un aumento dell’efficacia degli interventi e a una riduzione delle complicazioni. Con il progredire della tecnologia e l’ottimizzazione dei processi, la chirurgia robotica potrebbe diventare un elemento fondamentale nella pratica urologica, migliorando ulteriormente gli esiti per i pazienti e la sostenibilità economica per le strutture sanitarie.

    Il congresso ha rappresentato un’importante occasione di confronto per i professionisti del settore, evidenziando come la chirurgia robotica possa essere una chiave per affrontare le sfide della medicina moderna.


    La chirurgia robotica si sta affermando come innovazione chiave nella chirurgia mini-invasiva, in particolare per patologie urologiche. Durante il 98esimo congresso della Società Italiana di Urologia nel 2025, il dottor Vincenzo Ficarra ha evidenziato i vantaggi di questa pratica, tra cui la riduzione dei tempi di degenza ospedaliera e un recupero più rapido grazie alla precisione degli strumenti robotici. Tuttavia, il costo iniziale elevato rappresenta una sfida alla diffusione di questa tecnologia. Nonostante ciò, Ficarra ha sottolineato che, nel lungo termine, i costi complessivi potrebbero risultare più contenuti, grazie a una diminuzione delle spese per cure post-operatorie. Il futuro della chirurgia urologica appare promettente, con l’adozione crescente della tecnologia robotica in grado di migliorare gli esiti per i pazienti e favorire la sostenibilità economica delle strutture sanitarie. Il congresso ha offerto un’importante opportunità di confronto su queste tematiche.

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  • Morte di James Watson, premio Nobel per la scoperta del Dna a 97 anni

    Morte di James Watson, premio Nobel per la scoperta del Dna a 97 anni

    James Dewey Watson, il noto biologo e genetista statunitense, è deceduto all’età di 97 anni. Il suo decesso è avvenuto giovedì 6 novembre 2025 presso un hospice a Long Island, nello stato di New York. La notizia è stata confermata dal figlio Duncan in un’intervista al ‘New York Times’, dove ha rivelato che Watson era stato ricoverato per un’infezione prima di essere trasferito nelle cure palliative.

    La scoperta della doppia elica

    Watson, insieme a Francis Crick, ha rivoluzionato la biologia nel 1953, quando hanno decifrato la struttura a doppia elica del DNA. Questo traguardo ha segnato un punto di svolta nella storia della scienza, aprendo la strada alla genetica moderna, alla biotecnologia e alla medicina di precisione. Per il loro lavoro pionieristico, Watson e Crick, insieme a Maurice Wilkins, hanno ricevuto il Premio Nobel per la Medicina nel 1962. Da quel momento, la doppia elica è diventata un simbolo universale della vita, rappresentando il fondamento della genetica.

    Le controversie e le ombre della carriera

    Nonostante il suo straordinario contributo alla scienza, la vita di Watson è stata segnata da controversie. Nel 2007, dopo aver diretto il Cold Spring Harbor Laboratory, fu costretto a dimettersi a causa di dichiarazioni razziste rilasciate al “Sunday Times” di Londra. In quell’occasione, mise in dubbio l’intelligenza delle persone di origine africana, scatenando una reazione di indignazione a livello internazionale e portando alla revoca di ogni titolo onorario da parte del laboratorio che aveva guidato per 25 anni. Bruce Stillman, il suo successore, commentò che quelle dichiarazioni furono tra le peggiori pronunciate da Watson.

    La vita e l’educazione di Watson

    Nato a Chicago nel 1928 in una famiglia modesta, Watson mostrò segni di intelligenza precoce, iscrivendosi all’università all’età di 15 anni. Dopo aver conseguito il dottorato presso l’Università dell’Indiana sotto la guida del premio Nobel Salvador Luria, si trasferì a Cambridge, dove incontrò Crick. Insieme, grazie anche ai dati forniti dalla ricercatrice Rosalind Franklin, riuscirono a costruire il modello della doppia elica, rivelando il meccanismo di replicazione dell’informazione genetica.

    Il lascito di Watson nella scienza

    Il contributo di Watson alla scienza non si è fermato alla scoperta della doppia elica. Dopo aver ricevuto il Nobel, nel 1989 è stato nominato primo direttore del Progetto Genoma Umano, un’iniziativa internazionale che ha portato, nel 2000, alla mappatura completa dei geni umani. Watson si oppose all’idea di brevettare il “libro della vita”, una posizione che nel 2013 è stata confermata dalla Corte Suprema statunitense, stabilendo che i geni naturali non possono essere brevettati.

    Un personaggio complesso e controverso

    Watson era descritto da colleghi e studenti come un individuo brillante ma difficile, capace di intuizioni geniali e di commenti sconcertanti. Il biologo E.O. Wilson lo definì “il Caligola della biologia“. Nel 2014, decise di mettere all’asta la sua medaglia Nobel, esprimendo il suo sentirsi “escluso” dalla comunità scientifica. La medaglia fu acquistata per oltre 4 milioni di dollari dal magnate russo Alisher Usmanov, che successivamente la restituì a Watson.

    Il nome di James Watson rimarrà indissolubilmente legato alla scoperta del DNA, un’eredità che, nonostante le controversie, continuerà a influenzare la scienza per gli anni a venire.


    James Dewey Watson, the renowned American biologist and geneticist, passed away at 97 on November 6, 2025, at an hospice in Long Island, New York. His son confirmed the news, mentioning Watson had been hospitalized for an infection before receiving palliative care. Watson and Francis Crick revolutionized biology in 1953 by deciphering the double helix structure of DNA, a landmark achievement that paved the way for modern genetics and biotechnology. Along with Maurice Wilkins, they received the Nobel Prize in Medicine in 1962. However, Watson’s legacy is marred by controversy, particularly after he made racially charged comments in 2007, which led to his resignation from the Cold Spring Harbor Laboratory. Watson was known for his brilliance but also for his contentious remarks. His contributions extended beyond the double helix; he led the Human Genome Project, opposing the patenting of natural genes. Despite controversies, his impact on science remains profound.

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  • Tumori: Minervini (Siu) sottolinea l’efficacia di farmaci e robotica nel cancro alla vescica

    Tumori: Minervini (Siu) sottolinea l’efficacia di farmaci e robotica nel cancro alla vescica

    Il Congresso europeo di Oncologia Medica, tenutosi a Milano dal 19 al 23 settembre 2025, ha presentato risultati significativi riguardanti il trattamento del tumore della vescica. Queste scoperte, come sottolineato da Andrea Minervini, consigliere nazionale della Società Italiana di Urologia, stanno apportando cambiamenti sostanziali nelle strategie terapeutiche.

    Nuove terapie per il tumore della vescica

    Durante il congresso, sono stati presentati dati che indicano l’emergere di farmaci di nuova generazione, i quali promettono di migliorare notevolmente l’efficacia dei trattamenti per il tumore della vescica. Questi innovativi approcci terapeutici non solo mirano a prolungare la vita dei pazienti, ma si integreranno sempre più con le tecniche chirurgiche, in particolare quelle robotiche, che stanno guadagnando terreno nel campo della chirurgia urologica.

    Minervini ha evidenziato come l’integrazione di queste nuove terapie con le pratiche chirurgiche possa portare a risultati clinici superiori, offrendo ai pazienti opzioni di trattamento più efficaci e personalizzate. La combinazione di farmaci avanzati e interventi chirurgici moderni rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro questa forma di cancro.

    Prospettive future nel trattamento oncologico

    Con l’evoluzione continua delle tecnologie mediche e l’introduzione di farmaci innovativi, il panorama del trattamento oncologico si sta rapidamente trasformando. I risultati presentati al congresso di Milano pongono le basi per una nuova era nella gestione del tumore della vescica, con l’obiettivo di garantire una migliore qualità della vita ai pazienti colpiti.

    In questo contesto, gli esperti del settore si aspettano che nei prossimi anni ci sia un ulteriore sviluppo di terapie combinate, che non solo miglioreranno l’efficacia dei trattamenti, ma ridurranno anche gli effetti collaterali associati. La ricerca continua a essere fondamentale per comprendere appieno le potenzialità di queste nuove opzioni terapeutiche e per implementarle nella pratica clinica quotidiana.

    La partecipazione di specialisti e ricercatori al Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia, che si è svolto in concomitanza con l’evento di Milano, ha reso possibile un confronto diretto sulle ultime novità e le sfide future nel campo dell’urologia e dell’oncologia.


    Il Congresso europeo di Oncologia Medica, tenutosi a Milano dal 19 al 23 settembre 2025, ha presentato risultati significativi sul trattamento del tumore della vescica. Andrea Minervini, della Società Italiana di Urologia, ha sottolineato l’importanza delle nuove terapie emergenti, che promettono di migliorare l’efficacia dei trattamenti. Queste terapie innovatrici si integreranno con le tecniche chirurgiche, in particolare quelle robotiche, portando a risultati clinici superiori e a opzioni di trattamento più personalizzate. I dati suggeriscono un’evoluzione nel panorama oncologico, mirando a garantire una migliore qualità della vita ai pazienti. Gli esperti prevedono ulteriori sviluppi nelle terapie combinate, che non solo accresceranno l’efficacia terapeutica ma ridurranno anche gli effetti collaterali. Il congresso ha facilitato un confronto diretto tra specialisti e ricercatori, evidenziando le ultime novità e le sfide future nel campo dell’urologia e dell’oncologia.

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