Autore: salutextutti.it

  • Rinnovo del contratto per il comparto sanità: aumenti fino a 172 euro e settimana lavorativa di 4 giorni su base volontaria

    Rinnovo del contratto per il comparto sanità: aumenti fino a 172 euro e settimana lavorativa di 4 giorni su base volontaria

    Oggi, 27 ottobre 2025, è stato ufficialmente firmato il rinnovo del contratto nazionale del comparto sanità, un accordo che interessa oltre 581mila lavoratori del Servizio sanitario nazionale. Questo nuovo contratto, che copre il triennio 2022-2024, è stato siglato dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) insieme ai sindacati Fials, Cisl, Nursind e Nursing Up. Tuttavia, i sindacati Cgil e Uil hanno scelto di non partecipare all’accordo, come già accaduto in precedenza con la preintesa firmata a giugno.

    Dettagli del rinnovo contrattuale

    Il nuovo contratto prevede un incremento delle retribuzioni medie che oscilla tra i 150 e i 172 euro mensili, corrispondente a un aumento del 6,8% rispetto agli stipendi attuali. Questo rinnovo si distingue per le significative innovazioni apportate al trattamento normativo ed economico del personale, con l’obiettivo di migliorare le condizioni lavorative e valorizzare le competenze professionali. Tra le novità, spicca l’ampliamento della platea di dipendenti idonei a partecipare all’accesso all’area di elevata qualificazione. Oltre ai laureati magistrali con almeno tre anni di esperienza, ora anche i laureati triennali con sette anni di esperienza possono accedere a questa area.

    Innovazioni e modifiche contrattuali

    Il contratto introduce anche modifiche a diversi aspetti degli istituti contrattuali. Tra queste, la possibilità di articolare l’orario di lavoro di 36 ore settimanali su quattro giorni, ma solo su base volontaria. Viene riconosciuto il buono pasto anche per chi lavora in modalità agile, con priorità per chi si trova in situazioni di disabilità o deve assistere familiari disabili. Vengono aggiornati diversi aspetti riguardanti gli incarichi già previsti dal contratto precedente, consentendo anche di combinare lavoro straordinario con un incarico fino a 5.000 euro.

    Nuovi profili e tutele per il personale

    Un’altra novità rilevante è l’introduzione del nuovo profilo di assistente infermiere, una figura intermedia tra i professionisti della salute e gli operatori. Sono state ampliate anche le tutele riguardanti permessi, assenze e congedi, oltre a migliorare la formazione del personale. L’accordo disciplina gli istituti delle prestazioni aggiuntive e l’attività di collaborazione per la libera professione intramuraria del dirigente sanitario. È stata prestata particolare attenzione all’incremento dell’età media del personale, con politiche e strumenti di “age management” per migliorare le condizioni lavorative.

    Tutele per il personale e indennità

    Un aspetto cruciale di questo rinnovo è la specifica tutela per il personale sanitario che subisce aggressioni da parte di terzi. È prevista assistenza legale da parte dell’azienda e supporto psicologico per i dipendenti che ne fanno richiesta. Infine, sono state aggiornate le indennità di specificità infermieristica e di tutela del malato, così come l’indennità di pronto soccorso, stabilendo un meccanismo di distribuzione delle risorse tra le Regioni in linea con quanto già previsto dal contratto dell’area.


    On October 27, 2025, the renewal of the national healthcare contract, affecting over 581,000 workers in Italy’s National Health Service, was officially signed. This agreement, covering 2022-2024, was finalized between the Aran agency and unions Fials, Cisl, Nursind, and Nursing Up, with Cgil and Uil opting out. Key features include an average salary increase of 150 to 172 euros monthly, totaling a 6.8% rise. Innovations in the contract enhance work conditions and professional recognition. New qualifications allow bachelor’s degree holders with seven years of experience to access higher roles. Additional changes include flexible working hours, meal vouchers for remote workers, and improved leave policies. A new nursing assistant position was introduced, and protections for staff against aggression were reinforced, with legal and psychological support provided. Lastly, updates were made to various allowances, ensuring resource allocation aligns with prior agreements.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • One Health: un’iniziativa innovativa per la formazione integrata in veterinaria

    One Health: un’iniziativa innovativa per la formazione integrata in veterinaria

    Il progetto di formazione in Medicina Veterinaria dell’Università di Roma Tor Vergata, avviato nel 2024, coinvolge una serie di partner di rilievo, tra cui le Aziende Sanitarie del Territorio, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale e la Federazione Italiana Sport Equestri (FISE). Quest’ultima si distingue per il suo ruolo essenziale, grazie alla sua esperienza nel campo del benessere animale, in particolare per quanto riguarda i cavalli.

    Un approccio innovativo alla formazione veterinaria

    Il Corso di Laurea in Medicina Veterinaria, inaugurato a Roma nel 2024, rappresenta un punto di svolta significativo nel panorama educativo e scientifico. Con un focus sull’approccio One Health, il progetto mira a integrare le dimensioni della salute umana, animale e ambientale. Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, afferma che “One Health è un cambio di sguardo: non più comparti separati, ma un unico equilibrio tra uomo, animali e ambiente”. Questo programma formativo si propone di affrontare le sfide globali e locali, formando professionisti in grado di tradurre questa visione in responsabilità pubblica. La capacità di interpretare il sistema nella sua interezza è fondamentale per guidare il futuro, trasformando la formazione in un mezzo per generare competenza e cura collettiva.

    Un interesse crescente per la medicina veterinaria

    Il Corso di Laurea in Medicina Veterinaria ha attirato un notevole interesse, con oltre 900 domande per soli 80 posti disponibili. Questo dato evidenzia la crescente richiesta di professionisti qualificati in grado di affrontare le emergenze sanitarie e le sfide globali attraverso un approccio multidisciplinare. La FISE gioca un ruolo fondamentale in questo contesto, contribuendo non solo alla formazione teorica e pratica degli studenti, ma anche all’implementazione del concetto di One Health, che integra la salute degli animali con quella degli esseri umani e dell’ambiente.

    Il ruolo della FISE nella formazione veterinaria

    Marco Di Paola, Presidente della Federazione Italiana Sport Equestri e Vice Presidente del Coni, ha espresso grande entusiasmo per la partecipazione della FISE a questo progetto. “La Federazione è da sempre impegnata nella tutela del benessere del cavallo atleta e crede fermamente nella visione ‘One Health’”, ha dichiarato. La FISE non solo contribuisce alla formazione degli studenti, ma dimostra anche come la cura del verde al Centro Equestre Federale dei Pratoni a Rocca di Papa e a Piazza di Siena rappresenti un esempio concreto di integrazione tra salute animale e umana. La sinergia tra enti pubblici e privati è cruciale per un futuro più sano e sostenibile, e la FISE si impegna a formare i professionisti di domani nella medicina veterinaria sportiva.

    Un modello educativo all’avanguardia

    Il Corso di Laurea in Medicina Veterinaria dell’Università di Roma Tor Vergata si distingue per il suo approccio innovativo, che combina teoria e pratica, utilizzando tecnologie avanzate e metodi didattici immersivi. Gli studenti hanno l’opportunità di partecipare a programmi di mobilità internazionale e di collaborare con organismi internazionali, realizzando ricerche congiunte. Questo modello educativo è progettato per formare professionisti con competenze integrate, pronti a rispondere alle sfide sanitarie globali e locali, in linea con i principi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e del Green Deal europeo. La FISE, grazie alla sua esperienza, contribuisce a creare un ponte tra la formazione accademica e le sfide reali del settore, in particolare nella medicina veterinaria applicata allo sport equestre.

    Rispondere alle sfide del futuro

    Questo progetto, che si sviluppa in un contesto locale e internazionale, affronta le rapide trasformazioni globali, come il cambiamento climatico e le malattie zoonotiche emergenti. La visione One Health emerge non solo come un approccio scientifico, ma come una filosofia educativa che prepara i professionisti a gestire le sfide sanitarie future. La collaborazione tra l’Università di Roma Tor Vergata, la FISE e altri partner istituzionali e privati è cruciale per realizzare un modello di formazione integrata, orientato a costruire una società più equa, sicura e sostenibile.


    Il Corso di Laurea in Medicina Veterinaria dell’Università di Roma Tor Vergata, iniziato nel 2024, coinvolge partner chiave come le Aziende Sanitarie e la Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), che si distingue per il suo impegno nel benessere animale, in particolare dei cavalli. Focus del programma educativo è l’approccio One Health, che integra salute umana, animale e ambientale. Con oltre 900 candidature per 80 posti, il corso evidenzia una crescente domanda di professionisti qualificati. La FISE contribuisce alla formazione teorica e pratica degli studenti, promuovendo la visione One Health e il benessere del cavallo atleta. L’istituto offre una formazione innovativa combinando teoria e pratica con tecnologie avanzate e attività internazionali. Questo modello mira a preparare i futuri professionisti per affrontare sfide sanitarie globali, affrontando temi come il cambiamento climatico e le malattie zoonotiche attraverso una sinergia tra enti pubblici e privati.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • In Piemonte si registrano 30mila nuovi casi di tumore all’anno, oncologi: “Necessaria la vaccinazione per tutti i pazienti”

    In Piemonte si registrano 30mila nuovi casi di tumore all’anno, oncologi: “Necessaria la vaccinazione per tutti i pazienti”

    Oggi, 27 ottobre 2025, Torino è stata teatro di un’importante iniziativa promossa dalla Fondazione Aiom, con il supporto del dottor Massimo Di Maio. Durante il convegno intitolato “La vaccinazione nel paziente oncologico”, tenutosi presso l’azienda ospedaliera Città della Salute e della Scienza, è stato sottolineato il ruolo cruciale dei vaccini nella prevenzione di malattie potenzialmente letali per i pazienti affetti da tumore. Gli esperti hanno messo in evidenza come le vaccinazioni possano rappresentare una protezione fondamentale per i malati, aiutando a prevenire infezioni gravi.

    Vaccinazioni raccomandate per i pazienti oncologici

    Durante l’incontro, è emerso che tutti i pazienti oncologici in trattamento nelle strutture sanitarie del Piemonte sono invitati a sottoporsi a cinque immunizzazioni essenziali: Covid-19, antinfluenzale, anti-pneumococcica, HPV e Herpes zoster. La crescente sopravvivenza al cancro rende fondamentale tutelare la salute di queste persone, non solo attraverso le terapie oncologiche, ma anche prevenendo infezioni che potrebbero compromettere il loro stato di salute. Massimo Di Maio, presidente eletto di Aiom e professore ordinario di Oncologia medica all’Università di Torino, ha dichiarato che in Piemonte si registrano oltre 30.000 nuovi casi di tumore ogni anno, con più di 280.000 persone che vivono con una diagnosi di neoplasia.

    Di Maio ha evidenziato che i vaccini sono strumenti indispensabili per evitare malattie pericolose in pazienti oncologici. Aiom si distingue per aver pubblicato linee guida specifiche sulle vaccinazioni, fornendo indicazioni chiare su modalità e tempistiche di somministrazione, tenendo conto delle condizioni di salute individuali e dei trattamenti in corso. La campagna di sensibilizzazione, che coinvolge dieci regioni italiane, mira a educare clinici, pazienti e caregiver sull’importanza delle vaccinazioni come parte integrante dell’assistenza oncologica.

    Il rischio di infezioni e la necessità di vaccinazioni

    Roberta Siliquini, professore ordinario di Igiene presso l’Università di Torino, ha messo in guardia sui rischi legati al virus Herpes zoster. Questo virus può causare non solo sintomi dolorosi, ma anche complicazioni gravi, soprattutto nei pazienti già immunocompromessi a causa della malattia o delle terapie. I vaccini disponibili possono fornire una risposta anticorpale efficace, prevenendo l’insorgenza della patologia e riducendo la gravità dei sintomi. Siliquini ha sottolineato l’importanza di facilitare l’accesso alle vaccinazioni, suggerendo che dovrebbero essere somministrate all’interno degli ospedali che fanno parte della Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, dove i pazienti possono ricevere supporto e informazioni da personale medico esperto.

    La campagna “La vaccinazione nel paziente oncologico” è stata lanciata ad aprile 2025, con l’obiettivo di promuovere il valore delle vaccinazioni tra i malati di cancro. Oltre al tour informativo, la Fondazione Aiom ha previsto la distribuzione di opuscoli, la creazione di un portale informativo dedicato, spot di sensibilizzazione e attività sui social media per raggiungere un pubblico più vasto e informare i pazienti sui benefici delle immunizzazioni.


    Il 27 ottobre 2025, Torino ha ospitato un convegno della Fondazione Aiom, supportato dal dottor Massimo Di Maio, intitolato “La vaccinazione nel paziente oncologico”. Gli esperti hanno evidenziato l’importanza dei vaccini nel prevenire malattie gravi nei pazienti oncologici, raccomandando cinque immunizzazioni fondamentali: Covid-19, antinfluenzale, anti-pneumococcica, HPV e Herpes zoster. Con oltre 30.000 nuovi casi di tumore ogni anno in Piemonte, la protezione dalle infezioni è cruciale. Di Maio ha sottolineato il ruolo essenziale dei vaccini nell’assistenza oncologica, supportato da linee guida specifiche pubblicate da Aiom. Roberta Siliquini ha avvertito sui rischi del virus Herpes zoster nei pazienti immunocompromessi e ha suggerito l’accesso alle vaccinazioni nelle strutture sanitarie. La campagna, avviata ad aprile 2025, include opuscoli e un portale informativo per educare pazienti e clinici sull’importanza delle immunizzazioni.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • Università: la Statale di Milano avvia il ciclo di incontri ‘Agorà della Psicologia’

    Università: la Statale di Milano avvia il ciclo di incontri ‘Agorà della Psicologia’

    L’Università degli Studi di Milano ha annunciato un’iniziativa innovativa dedicata alla psicologia, rivolta a tutta la cittadinanza. Il progetto, intitolato “Agorà della psicologia”, è stato presentato oggi, 15 gennaio 2025, all’Ateneo, con la partecipazione della magnifica rettrice Marina Brambilla. Questo ciclo di sei incontri, che avrà luogo dal 4 novembre 2025 fino al 14 maggio 2026, offrirà ai cittadini l’opportunità di confrontarsi su temi rilevanti del nostro tempo, in un dialogo che ricorda le antiche agorà greche, dove si svolgevano discussioni pubbliche.

    Dettagli del progetto “agorà della psicologia”

    Il ciclo di incontri è concepito come uno spazio di riflessione e confronto, in cui esperti e cittadini possono esplorare questioni cruciali legate alla psicologia contemporanea. Ogni incontro sarà caratterizzato dalla presenza di relatori di spicco, che porteranno la loro esperienza e competenza per stimolare dibattiti costruttivi. L’iniziativa si propone di rendere la psicologia accessibile a tutti, promuovendo una cultura della salute mentale e del benessere psicologico.

    La scelta del titolo “Agorà” non è casuale; si rifà a un concetto di partecipazione attiva e di comunità, proprio come avveniva nelle piazze dell’antica Grecia. L’Università intende così riunire persone di diverse estrazioni sociali e culturali, creando un ambiente inclusivo dove ognuno possa condividere le proprie idee e esperienze. Questo approccio mira a demistificare la psicologia e a renderla un tema di discussione aperta e collettiva.

    Successo dell’offerta formativa in psicologia

    Durante la presentazione, la rettrice Marina Brambilla ha sottolineato il crescente interesse verso l’offerta formativa dell’Università nel campo della psicologia. Recentemente, sono stati lanciati due nuovi corsi di laurea magistrale, che hanno suscitato un notevole interesse tra gli studenti. Infatti, l’Università ha registrato oltre 1000 richieste di iscrizione per il corso di laurea triennale attivato lo scorso anno, segno di una domanda in continua crescita nel settore.

    Questo trend positivo evidenzia l’importanza della psicologia nel contesto educativo e sociale attuale. L’Università degli Studi di Milano si posiziona così come un punto di riferimento nella formazione di professionisti nel campo della salute mentale, contribuendo a formare una nuova generazione di esperti in grado di affrontare le sfide contemporanee legate al benessere psicologico.

    Con l’iniziativa “Agorà della psicologia”, l’Ateneo non solo offre un’opportunità di apprendimento, ma si impegna anche a promuovere un dialogo aperto e costruttivo su temi che riguardano tutti noi, favorendo una maggiore consapevolezza e comprensione della psicologia nella vita quotidiana.


    L’Università degli Studi di Milano ha lanciato un’iniziativa innovativa chiamata “Agorà della psicologia”, presentata il 15 gennaio 2025 dalla rettrice Marina Brambilla. Questo ciclo di sei incontri, che si svolgerà dal 4 novembre 2025 al 14 maggio 2026, offre ai cittadini un’opportunità di dialogo su importanti temi psicologici, richiamando lo spirito delle antiche agorà greche. Gli incontri includeranno esperti di spicco, stimolando dibattiti costruttivi e rendendo la psicologia più accessibile. L’obiettivo è promuovere una cultura della salute mentale e del benessere, coinvolgendo comunità diverse e demistificando la disciplina. La rettrice ha inoltre evidenziato l’interesse crescente nel settore, con oltre 1000 iscrizioni al corso di laurea triennale in psicologia. Con “Agorà della psicologia”, l’università si impegna a favorire una maggiore comprensione della psicologia nella vita quotidiana e a preparare anche una nuova generazione di professionisti della salute mentale.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • Medicina: il Congresso Siaarti-ICare 2025 esplora etica e innovazione per anestesisti

    Medicina: il Congresso Siaarti-ICare 2025 esplora etica e innovazione per anestesisti

    Il 27 ottobre 2025, Roma ha ospitato l’ICare 2025, la 79esima edizione del Congresso Nazionale della SIAARTI, la Società Italiana di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva. Questo evento ha visto la partecipazione di oltre 2.800 professionisti del settore, tra cui anestesisti e rianimatori provenienti da ogni parte d’Italia. Con un programma ricco di 165 momenti formativi e 312 relatori, l’ICare si è confermato come un importante laboratorio di idee, dove si sono mescolate innovazione tecnologica, formazione e valori etici.

    Un evento all’insegna di resilienza e collaborazione

    L’ICare 2025 ha messo in evidenza temi fondamentali per il settore sanitario, con parole chiave come resilienza, fiducia e lavoro di squadra che hanno caratterizzato le discussioni e i workshop. Questi principi sono stati particolarmente rilevanti alla luce delle sfide affrontate negli ultimi anni, specialmente durante la pandemia di COVID-19, che ha messo a dura prova il sistema sanitario nazionale. La capacità di adattarsi e collaborare è stata sottolineata come essenziale per affrontare le emergenze future.

    La presenza di relatori di spicco ha arricchito il dibattito, offrendo spunti preziosi su come integrare le nuove tecnologie nella pratica clinica quotidiana. I partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire tematiche legate all’uso di dispositivi innovativi, alle tecniche anestesiologiche all’avanguardia e alle migliori pratiche per la gestione dei pazienti in terapia intensiva.

    Ospiti e testimonianze

    Tra gli ospiti d’eccezione, la pallavolista Maurizia Cacciatori ha condiviso la sua esperienza, parlando di determinazione e spirito di squadra, valori che risuonano fortemente anche nel mondo della medicina. La sua presenza ha rappresentato un simbolo di come la perseveranza e la collaborazione possano portare a risultati straordinari, sia nello sport che nella sanità.

    Il Congresso ha offerto anche un’importante occasione di networking, permettendo ai professionisti di scambiare idee e best practices. La condivisione di esperienze tra i partecipanti ha contribuito a creare un clima di solidarietà e supporto reciproco, fondamentale per affrontare le sfide del futuro.

    L’ICare 2025 si è rivelato un momento cruciale per il settore, sottolineando l’importanza di unire forze, conoscenze e competenze per migliorare continuamente la qualità delle cure e garantire un’assistenza sempre più efficace e umana.


    On October 27, 2025, Rome hosted ICare 2025, the 79th National Congress of SIAARTI, attended by over 2,800 professionals, including anesthetists and intensivists from across Italy. The event featured 165 educational sessions and 312 speakers, emphasizing themes like resilience, trust, and teamwork, especially pertinent in light of the challenges posed by the COVID-19 pandemic. Key discussions focused on integrating innovative technologies into clinical practice, advanced anesthetic techniques, and best practices for intensive care management. Prominent guest Maurizia Cacciatori shared her experiences on determination and teamwork, resonating with the medical community. The congress also fostered networking opportunities, allowing professionals to exchange ideas and best practices, creating a supportive atmosphere vital for tackling future challenges. ICare 2025 highlighted the importance of collaboration and continuous improvement in healthcare, aiming to enhance the quality and humanity of patient care.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • Cancro al seno: l’importanza del benessere e dell’esercizio fisico nella terapia

    Cancro al seno: l’importanza del benessere e dell’esercizio fisico nella terapia

    Il 27 ottobre 2025, si è tenuto a Milano l’evento intitolato “Avrò cura di me. Una nuova vita dopo un tumore al seno”, organizzato da Donna Moderna con il supporto di Novartis. L’incontro ha messo in evidenza l’importanza del benessere e dell’esercizio fisico per le donne che affrontano un tumore al seno localizzato, sottolineando come un adeguato supporto terapeutico possa fare la differenza nel percorso di cura.

    Il ruolo dell’esercizio fisico nella riabilitazione

    Durante l’evento, esperti del settore hanno discusso dell’importanza dell’attività fisica come parte integrante del processo di recupero per le donne colpite da questa patologia. Numerosi studi hanno dimostrato che l’esercizio non solo migliora il benessere psicologico, ma contribuisce anche a una migliore risposta alle terapie oncologiche. Partecipare a programmi di attività fisica personalizzati può ridurre i sintomi di ansia e depressione, consentendo alle pazienti di affrontare la malattia con maggiore resilienza.

    Professionisti della salute hanno evidenziato l’importanza di un approccio multidisciplinare, dove medici, nutrizionisti e fisioterapisti collaborano per creare un piano di trattamento che tenga conto delle esigenze specifiche delle pazienti. Gli esercizi fisici, che possono variare da attività leggere come camminate a programmi più intensivi, sono stati raccomandati per migliorare la forza, la resistenza e la qualità della vita complessiva.

    Testimonianze di pazienti

    Le testimonianze di donne che hanno partecipato a programmi di riabilitazione fisica sono state particolarmente toccanti. Molte di loro hanno raccontato come l’esercizio fisico abbia rappresentato un elemento chiave nel loro percorso di guarigione. Una delle partecipanti ha condiviso la sua esperienza, affermando che l’attività fisica le ha permesso di sentirsi nuovamente in controllo della propria vita, aiutandola a superare momenti di grande difficoltà.

    Le storie di queste donne testimoniano che il supporto emotivo e fisico è fondamentale nel processo di recupero. La condivisione di esperienze ha creato un ambiente di sostegno reciproco, dove le partecipanti hanno potuto confrontarsi e trovare conforto nelle storie altrui, contribuendo a costruire una comunità di supporto.

    Il messaggio finale dell’evento

    Il messaggio principale emerso dall’evento è che la cura del corpo e della mente è essenziale per affrontare la malattia. Le relatrici hanno incoraggiato le donne a non sottovalutare l’importanza di prendersi cura di sé stesse, sia attraverso l’esercizio fisico che attraverso pratiche di benessere mentale. L’evento ha rappresentato un’importante opportunità per sensibilizzare il pubblico sull’argomento, promuovendo una cultura della salute e della prevenzione.

    In un contesto in cui la diagnosi di tumore al seno può essere devastante, iniziative come questa offrono non solo informazioni utili, ma anche speranza e motivazione a chi si trova a combattere contro questa malattia. La collaborazione tra organizzazioni e professionisti del settore è fondamentale per continuare a migliorare la qualità della vita delle pazienti e per diffondere un messaggio di positività e resilienza.


    Il 27 ottobre 2025, Milano ha ospitato l’evento “Avrò cura di me. Una nuova vita dopo un tumore al seno”, organizzato da Donna Moderna e Novartis. L’incontro ha messo in luce l’importanza del benessere e dell’esercizio fisico per le donne in trattamento per il tumore al seno. Esperti hanno sottolineato come l’attività fisica migliori il benessere psicologico e la risposta alle terapie, riducendo ansia e depressione. Il supporto multidisciplinare, con medici e nutrizionisti, è cruciale per un piano di cura personalizzato. Le testimonianze delle pazienti hanno evidenziato come l’esercizio abbia giocato un ruolo fondamentale nel loro recupero, creando un senso di comunità e supporto reciproco. Il messaggio principale dell’evento è stato l’importanza della cura del corpo e della mente per affrontare la malattia, promuovendo cultura della salute e resilienza tra le pazienti.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • Olio extravergine d’oliva: un alleato per cuore e cervello, ecco le proprietà

    Olio extravergine d’oliva: un alleato per cuore e cervello, ecco le proprietà

    Laura Rossi, direttrice del Reparto alimentazione, nutrizione e salute dell’Istituto superiore di sanità (Iss), ha recentemente sottolineato l’importanza dell’olio extravergine di oliva (evo) come elemento fondamentale della dieta mediterranea. In un’intervista rilasciata all’Adnkronos Salute il 26 ottobre 2025, Rossi ha evidenziato come questo prodotto non solo rappresenti una differenza significativa rispetto alle diete del Nord Europa, dove il burro è il grasso predominante, ma sia anche un alimento ricco di proprietà benefiche per la salute, in particolare per il cuore e il cervello.

    Le proprietà nutrizionali dell’olio extravergine di oliva

    L’olio extravergine di oliva si distingue per il suo profilo nutrizionale altamente favorevole. Secondo Rossi, la sua composizione include un elevato contenuto di acido oleico, che svolge un ruolo protettivo per il sistema cardiovascolare. Inoltre, l’olio evo è ricco di polifenoli e vitamina E, oltre a diverse molecole con azione antiossidante. Queste proprietà sono mantenute grazie a un processo di produzione rigorosamente regolamentato, che prevede una spremitura meccanica a freddo, evitando l’uso di solventi e mantenendo la temperatura al di sotto dei 27 gradi.

    Un altro aspetto importante dell’olio extravergine di oliva è la sua bassa acidità, che deve essere inferiore allo 0,8% per poter essere classificato come tale. Questi criteri tecnologici sono stabiliti dalla legge e garantiscono la conservazione delle proprietà nutrizionali, rendendo l’olio una vera e propria risorsa per la salute umana.

    Caratteristiche organolettiche e conservazione

    Rossi ha anche parlato delle caratteristiche organolettiche dell’olio appena franto, che presenta qualità specifiche e superiori, anche se non sempre gradite a tutti i palati. Il pizzicore che si avverte in gola è legato alla presenza di molecole benefiche, che possono conferire un sapore amarognolo o fruttato. Queste sfumature di gusto sono influenzate dalle condizioni climatiche delle regioni in cui le olive vengono raccolte e lavorate, aggiungendo valore al prodotto finale.

    Dal punto di vista nutrizionale, Rossi ha precisato che non ci sono sostanziali differenze nelle proprietà degli oli evo nel tempo. Dopo l’imbottigliamento, l’olio ha un termine minimo di conservazione di 18 mesi, durante i quali mantiene le sue caratteristiche sia di macronutrienti che di micronutrienti. Tuttavia, è evidente che, come tutti gli alimenti, più un olio invecchia, più tende a perdere sapore e fragranza, mentre le sue proprietà nutrizionali rimangono relativamente stabili.

    Le affermazioni di Rossi evidenziano l’importanza di scegliere un olio extravergine di oliva di alta qualità, per sfruttare al meglio i benefici che questo alimento può offrire alla salute.


    Laura Rossi, head of the Nutrition Department at the Istituto Superiore di Sanità, emphasized the significance of extra virgin olive oil (EVOO) as a cornerstone of the Mediterranean diet in a recent interview. She compared it to Northern European diets that favor butter, highlighting EVOO’s numerous health benefits, especially for the heart and brain.

    EVOO is distinguished by its favorable nutritional profile, rich in oleic acid, polyphenols, and vitamin E, all obtained through strict mechanical cold-pressing processes that avoid solvents and keep temperatures below 27°C. This oil must have an acidity below 0.8% to retain its classification, ensuring nutritional preservation. Rossi noted the organoleptic qualities of freshly pressed oil, which may vary in taste, influenced by climate and growth conditions. While EVOO maintains its nutritional properties for 18 months post-bottling, flavor may diminish over time. Choosing high-quality EVOO is crucial for maximizing its health benefits.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • Medicina salvavita: Siaarti analizza l’emergenza e l’ossigeno iperbarico

    Medicina salvavita: Siaarti analizza l’emergenza e l’ossigeno iperbarico

    La terza e conclusiva giornata di Icare 2025 ha messo in luce le innovazioni cruciali nel campo della medicina d’emergenza, con particolare attenzione all’uso dell’ossigeno iperbarico. Questo evento, che si è svolto il 25 ottobre 2025, ha visto la partecipazione della Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (Siaarti) e ha affrontato temi di grande rilevanza per la salute pubblica. Durante il congresso, sono state organizzate sessioni specifiche sulle “Nuove frontiere nel setting extraospedaliero” e sulle “Emergenze iperbariche”, evidenziando l’importanza delle innovazioni nella gestione pre-ospedaliera.

    Innovazioni nella gestione dell’emergenza

    Nel panel dedicato all’emergenza extraospedaliera, moderato da Davide Colombo, responsabile dell’Area culturale Siaarti Medicina critica e dell’emergenza, i relatori hanno affrontato le ultime tecnologie e pratiche nella gestione del politrauma pediatrico e nell’analgo-sedazione in situazioni di emergenza. Un aspetto innovativo discusso è l’uso dell’Ecmo (ossigenazione extracorporea a membrana) già durante il trasporto dei pazienti, una pratica che può rivelarsi vitale nei momenti critici. La sicurezza e l’efficacia delle cure nei minuti cruciali sono state sottolineate come priorità assoluta, con implicazioni dirette per la cittadinanza.

    Colombo ha messo in evidenza che, oltre alla tecnologia, è fondamentale promuovere una cultura della condivisione dei dati sanitari. Attualmente, meno della metà degli italiani ha dato il consenso all’utilizzo del proprio Fascicolo sanitario elettronico. Questo dato è preoccupante, poiché in situazioni di emergenza, l’assenza di informazioni vitali come allergie, terapie in corso o malattie croniche può compromettere gravemente il trattamento del paziente. È essenziale che la popolazione comprenda l’importanza di condividere le proprie informazioni sanitarie, un gesto che può rivelarsi decisivo per salvare una vita.

    Focus sulle emergenze iperbariche

    Le sessioni dedicate alle emergenze iperbariche hanno approfondito il ruolo delle microparticelle nell’intossicazione da monossido di carbonio e nella gestione degli incidenti subacquei. Durante il congresso è stato presentato il nuovo Ita-Oti Study, una ricerca multicentrica promossa da Siaarti che si propone di analizzare in modo sistematico l’uso dell’ossigenoterapia iperbarica in Italia. Luca Martani, responsabile dell’Area culturale Siaarti Medicina iperbarica, ha sottolineato che l’ossigeno iperbarico è una risorsa fondamentale, utilizzata non solo per la malattia da decompressione, ma anche per altre condizioni gravi come avvelenamenti e ferite difficili da trattare. Lo studio Ita-Oti mira a uniformare i protocolli e garantire un accesso tempestivo e appropriato a questa terapia, poiché il tempo di intervento può fare la differenza tra la vita e la morte.

    Impegno della Siaarti per un sistema sanitario efficace

    L’attenzione rivolta alla medicina d’urgenza e iperbarica durante il congresso di Icare 2025 riflette l’impegno della Siaarti nel costruire un sistema sanitario in grado di rispondere in modo efficace e umano alle situazioni critiche. L’intervento tempestivo di anestesisti-rianimatori è spesso decisivo per la sopravvivenza dei pazienti. Dopo il successo della precedente edizione tenutasi a Torino nel 2024, la Siaarti ha annunciato che nel 2026 si svolgerà nuovamente il Congresso dell’Area culturale emergenza (Ace), dedicato alla formazione e alla ricerca nelle situazioni di urgenza e soccorso avanzato.


    La giornata finale di Icare 2025, tenutasi il 25 ottobre, ha evidenziato innovazioni nella medicina d’emergenza, focalizzandosi sull’ossigeno iperbarico. Organizzato dalla SIAARTI, il congresso ha esplorato temi cruciali per la salute pubblica, come le “Nuove frontiere nel setting extraospedaliero” e le “Emergenze iperbariche”. Durante la sessione extraospedaliera, si è discusso l’uso dell’Ecmo per il trasporto di pazienti, cruciale in situazioni critiche, e l’importanza della condivisione dei dati sanitari per garantire un trattamento efficace. Le emergenze iperbariche hanno trattato l’uso dell’ossigenoterapia nel trattamento di avvelenamenti e ferite gravi attraverso lo studio multicentrico Ita-Oti. L’intervento tempestivo degli anestesisti-rianimatori è stato sottolineato come decisivo per la sopravvivenza. Infine, la SIAARTI ha annunciato un nuovo congresso nel 2026, dimostrando il suo impegno per un sistema sanitario efficace e umano nelle situazioni di emergenza.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • Idrosadenite suppurativa: definizione e opzioni terapeutiche per l’acne inversa

    Idrosadenite suppurativa: definizione e opzioni terapeutiche per l’acne inversa

    La convivenza con il proprio corpo è una sfida comune, soprattutto per coloro che soffrono di idrosadenite suppurativa, nota anche come acne inversa. Questa malattia infiammatoria cronica della pelle, che si manifesta attraverso noduli, ascessi e cicatrici, è più grave e debilitante rispetto all’acne tradizionale. Secondo le stime, colpisce circa 60 mila persone nella Regione Lazio, inclusi molti giovani, e spesso viene diagnosticata in ritardo, portando a un significativo impatto sulla vita personale, sociale e lavorativa dei pazienti.

    Comprendere l’idrosadenite suppurativa

    L’idrosadenite suppurativa è una condizione complessa, influenzata da fattori genetici e aggravata da elementi come fumo, obesità e alimentazione non equilibrata. Fortunatamente, negli ultimi anni sono stati sviluppati farmaci innovativi per il trattamento della malattia. Tra questi, il secukinumab, un anticorpo monoclonale che inibisce l’interleuchina 17A, una citochina chiave nella patogenesi della malattia. Recentemente, il Servizio Sanitario Nazionale ha approvato la rimborsabilità di questo farmaco, introducendolo nel Prontuario Terapeutico della Regione, un passo significativo per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

    La professoressa Nevena Skroza, specialista in Dermato-Venereologia presso la Sapienza Università di Roma, spiega che oggi l’idrosadenite suppurativa viene trattata seguendo un algoritmo terapeutico che varia in base alla gravità della malattia. Le opzioni includono antibiotici, farmaci biologici e, in alcuni casi, interventi chirurgici. Negli ultimi otto anni, gli anticorpi anti-TNFalfa sono stati utilizzati con successo, ma l’introduzione dell’anticorpo anti-interleuchina 17A ha ampliato le possibilità terapeutiche.

    Importanza della diagnosi precoce

    La diagnosi precoce e l’accesso tempestivo a centri specializzati sono cruciali per il trattamento efficace dell’idrosadenite suppurativa. Il dottor Luca Fania, dirigente medico dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata (IDI) a Roma, sottolinea l’importanza di un approccio personalizzato e multidisciplinare. Presso l’IDI, attivo da quasi dieci anni, un ambulatorio dedicato a questa patologia segue attualmente oltre 1000 pazienti, diventando un punto di riferimento a livello nazionale.

    Il dottor Fania evidenzia che il trattamento non si limita a curare la malattia, ma mira a restituire dignità e qualità di vita ai pazienti. È fondamentale adottare un approccio che integri terapie innovative con supporto specialistico e ascolto attivo. La collaborazione con un team multidisciplinare, che comprende nutrizionisti, psicologi e chirurghi, è essenziale per offrire un sostegno concreto a chi vive con questa condizione.

    Strategie terapeutiche e supporto multidisciplinare

    Il trattamento dell’idrosadenite suppurativa richiede un piano terapeutico che tenga conto non solo della gravità clinica, ma anche dell’impatto sulla qualità della vita dei pazienti. La professoressa Skroza sottolinea che la scelta del trattamento deve essere personalizzata, in modo da affrontare le specifiche esigenze di ogni individuo. L’approccio multidisciplinare è cruciale per garantire un sostegno completo, che aiuti i pazienti a superare l’isolamento e a migliorare le loro prospettive.

    La disponibilità di farmaci innovativi rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro questa malattia. Tuttavia, la consapevolezza e l’educazione riguardo l’idrosadenite suppurativa rimangono fondamentali per migliorare la diagnosi e il trattamento. La sinergia tra medici, pazienti e specialisti è essenziale per affrontare le sfide quotidiane e promuovere una vita migliore per chi è colpito da questa patologia.


    La convivenza con l’idrosadenite suppurativa, una malattia infiammatoria cronica della pelle, rappresenta una sfida, colpendo circa 60.000 persone nella Regione Lazio, prevalentemente giovani. Questa condizione è più severa dell’acne tradizionale, manifestandosi con noduli e ascessi, e spesso viene diagnosticata in ritardo, influenzando gravemente la vita sociale e lavorativa dei pazienti. I fattori scatenanti includono genetica, obesità e alimentazione. Recentemente, il farmaco secukinumab è stato approvato dal Servizio Sanitario Nazionale, offrendo nuove opportunità di trattamento. La diagnosi precoce e un approccio multidisciplinare, che coinvolga medici, nutrizionisti e psicologi, sono fondamentali per migliorare la qualità della vita. Le strategie terapeutiche devono essere personalizzate, e la collaborazione tra specialisti è essenziale per affrontare questa patologia complessa, restituendo dignità e supporto ai pazienti.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • “Costruiamo il Futuro”: a Milano sport e volontariato uniti per nuove opportunità

    “Costruiamo il Futuro”: a Milano sport e volontariato uniti per nuove opportunità

    Il 25 ottobre 2025, l’Allianz MiCo di Milano ha ospitato l’evento “Costruiamo il Futuro”, un’importante iniziativa che ha visto la partecipazione di oltre quattrocento rappresentanti del mondo sportivo lombardo e degli enti del terzo settore. Questo incontro ha avuto come obiettivo principale quello di promuovere sinergie tra associazioni sportive e sociali e istituzioni nazionali, creando un contesto fertile per la crescita e lo sviluppo delle attività fisiche e dei corretti stili di vita.

    Un ponte tra sport e volontariato

    La manifestazione è stata promossa dalla Fondazione Costruiamo il Futuro, un ente che si impegna a costruire opportunità per il benessere collettivo. Durante l’evento, diverse istituzioni, tra cui Sport e Salute, l’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), hanno presentato una vasta gamma di iniziative e risorse disponibili per incentivare l’attività sportiva. Queste proposte mirano non solo a migliorare l’impiantistica sportiva, ma anche a garantire un accesso più ampio e inclusivo allo sport per tutti i cittadini.

    Il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha partecipato all’incontro, sottolineando l’importanza della collaborazione tra le diverse realtà coinvolte nel settore. Marco Mezzaroma, Presidente di Sport e Salute, ha evidenziato come la società stia supportando le associazioni sportive e sociali attraverso progetti strategici che mirano a rafforzare il tessuto sportivo del Paese. La giornata ha rappresentato quindi un momento cruciale per il rafforzamento delle alleanze necessarie per promuovere il benessere e lo sport in Italia.

    Interventi e discussioni sul futuro dello sport

    Durante l’evento, i rappresentanti delle associazioni sportive e degli enti del terzo settore hanno avuto l’opportunità di ascoltare gli interventi di esperti e rappresentanti delle varie realtà nazionali. Tra questi, Daniele Sonego, Coordinatore Nord Italia per la Direzione “Sport nei Territori” di Sport e Salute, ha fornito un’analisi dettagliata delle opportunità e delle sfide attuali nel mondo dello sport. La condivisione di esperienze e best practices ha arricchito il dibattito, stimolando un confronto costruttivo tra i partecipanti.

    Le parole chiave della giornata sono state confronto, collaborazione e partecipazione. Questi elementi hanno sottolineato l’importanza di unire le forze per affrontare le sfide che il settore sportivo e sociale si trova a dover affrontare. Il gioco di squadra è stato presentato come un fondamentale strumento per costruire un futuro migliore, dove sport e solidarietà possano camminare insieme, contribuendo a creare comunità più coese e attive.

    La manifestazione ha dimostrato come eventi di questo tipo siano essenziali per promuovere un dialogo aperto e costruttivo tra le diverse realtà, ponendo le basi per un futuro in cui sport e volontariato possano continuare a prosperare insieme.


    On October 25, 2025, the Allianz MiCo in Milan hosted the “Costruiamo il Futuro” event, gathering over 400 representatives from Lombard sports and non-profit sectors. The initiative aimed to foster collaboration between sports associations, social organizations, and national institutions to enhance physical activity and healthy lifestyles. Organized by the Costruiamo il Futuro Foundation, the event featured various institutions, such as Sport e Salute and the Italian Credit Institution, showcasing initiatives to improve sports infrastructure and ensure wider access to sports for all citizens.

    Sports Minister Andrea Abodi emphasized the importance of collaboration in the sector, while Marco Mezzaroma, President of Sport e Salute, discussed strategic support for sports associations. The day encouraged sharing experiences and best practices, with key themes of cooperation and participation highlighted. Overall, the event was pivotal for strengthening alliances that promote well-being and unity between sports and volunteerism, fostering a more active community.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero