Autore: fornelliditalia.it

  • Nasce Compagnia Gusto per promuovere le eccellenze del settore agroalimentare

    Nasce Compagnia Gusto per promuovere le eccellenze del settore agroalimentare

    La Compagnia del Gusto Holding SpA è stata fondata nel 2025, con l’intento di valorizzare le eccellenze del settore Food & Beverage. Questa iniziativa è stata ideata e sostenuta dalla famiglia Cosulich, che ha deciso di investire in un progetto innovativo per il mercato alimentare.

    Struttura della holding

    La Holding si articola in tre business unit: Compagnia del Mare, Compagnia delle Vigne e Compagnia dei Sapori. Attraverso queste divisioni, l’azienda punta a creare sinergie industriali e commerciali, ottimizzando la logistica e gli approvvigionamenti. L’obiettivo è fornire un interlocutore unico per i buyer sia nazionali che internazionali, semplificando così il processo di acquisto e distribuzione.

    Obiettivi di fatturato

    Il target di fatturato fissato dalla Compagnia del Gusto Holding è ambizioso: si stima di raggiungere un giro d’affari di circa 200 milioni di euro a livello globale. Questo traguardo ambizioso riflette la fiducia della Holding nel potenziale del mercato agroalimentare.

    Leadership e team

    Il presidente della Holding è Sergio Albarelli, un manager con un’importante carriera nel campo della consulenza strategica e finanziaria a livello internazionale. Accanto a lui, Ettore Nicoletto, CEO della Holding, vanta una lunga esperienza nel settore vinicolo e nella gestione di aziende multinazionali. A supporto di questi leader, troviamo una squadra di partner di prestigio, tra cui Carlo Trabattoni, Carlo Tamburi, Paolo Vanoni, Paolo Intermite, Gabriele Milani e il giovane Federico Cosulich, che apportano competenze diversificate e un forte impegno per il successo dell’iniziativa.

    Prospettive di crescita

    Nicoletto ha dichiarato che il settore agroalimentare rappresenta uno dei punti di forza dell’Italia e ha evidenziato le prospettive di crescita del comparto Food & Beverage nei prossimi cinque anni. La Holding si propone di adottare un modello imprenditoriale che integri responsabilità sociale, sostenibilità e innovazione, rispondendo così alla crescente domanda globale di prodotti autentici, sani e di alta qualità. Questo approccio mira a portare l’eccellenza dell’Agrifood verso nuovi orizzonti nei mercati internazionali, sottolineando l’impegno della Compagnia del Gusto Holding nel promuovere il patrimonio gastronomico italiano.

    La Compagnia del Gusto Holding SpA è stata fondata nel 2025 dalla famiglia Cosulich per valorizzare il settore Food & Beverage. La holding comprende tre business unit: Compagnia del Mare, Compagnia delle Vigne e Compagnia dei Sapori, mirate a creare sinergie e semplificare la logistica per i buyer nazionali e internazionali. Il target di fatturato è ambizioso, con l’aspettativa di raggiungere circa 200 milioni di euro a livello globale, riflettendo la fiducia nel potenziale agroalimentare. La leadership è guidata da Sergio Albarelli e Ettore Nicoletto, affiancati da un team di esperti. Nicoletto sottolinea le prospettive di crescita del settore nei prossimi cinque anni e l’impegno della holding nell’integrare responsabilità sociale, sostenibilità e innovazione, puntando a promuovere l’eccellenza del patrimonio gastronomico italiano nei mercati internazionali.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • Accordo tra Italmopa e Fiere di Parma per la promozione delle farine e dei mugnai

    Accordo tra Italmopa e Fiere di Parma per la promozione delle farine e dei mugnai

    Italmopa, l’Associazione degli Industriali Mugnai d’Italia, e Fiere di Parma hanno siglato un importante accordo di collaborazione il 1° ottobre 2025, in preparazione delle prossime edizioni delle fiere Tuttofood e Cibus. Questi eventi si svolgeranno presso il centro espositivo di Parma, rispettivamente dall’11 al 14 maggio 2026 e dal 4 al 6 maggio 2027. L’obiettivo principale di questa iniziativa è quello di mettere in luce il settore molitorio italiano, che si distingue in Europa per la trasformazione di oltre 12 milioni di tonnellate di frumento all’anno in farine e semole, ingredienti fondamentali per alcuni dei prodotti più rappresentativi del ‘Made in Italy’, come pizza, pasta, pane e dolci.

    Dettagli dell’accordo e programma di eventi

    Con questo accordo, Italmopa non solo offre il proprio patrocinio esclusivo a entrambe le manifestazioni, ma prevede anche un ricco programma di eventi che si terranno durante le fiere. Questi eventi sono pensati per valorizzare l’eccellenza delle farine e delle semole italiane, nonché dei prodotti derivati da esse. Vincenzo Martinelli, presidente di Italmopa, ha evidenziato l’importanza di eventi come Tuttofood e Cibus, sottolineando che rappresentano occasioni uniche di promozione non solo per il settore molitorio, ma per l’intera filiera agroalimentare italiana.

    Il valore delle fiere per il settore agroalimentare

    Antonio Cellie, Amministratore Delegato di Fiere di Parma SpA, ha commentato l’importanza di stabilire relazioni di fiducia e creare nuove opportunità nei mercati emergenti. Secondo Cellie, le fiere Tuttofood Milano e Cibus Parma sono piattaforme fondamentali per accedere a questi mercati e ai vari canali attivi. L’accordo con Italmopa rappresenta un consolidamento del rapporto con il settore molitorio, che è parte integrante della storia di Fiere di Parma. Cellie ha ribadito l’impegno della fiera a collaborare con le associazioni di categoria per rappresentare le competenze italiane sui palcoscenici internazionali del settore alimentare.

    L’accordo di collaborazione tra Italmopa e Fiere di Parma non solo sottolinea l’importanza della filiera molitoria, ma offre anche un’opportunità unica per il settore agroalimentare di farsi conoscere a livello globale. Con eventi mirati e un forte patrocinio, si punta a valorizzare le tradizioni culinarie italiane e a promuovere un’industria che continua a essere un pilastro dell’economia nazionale.

    Il 1° ottobre 2025, Italmopa, l’associazione degli industriali molitori italiani, ha firmato un accordo di collaborazione con Fiere di Parma in vista delle fiere Tuttofood e Cibus, che si svolgeranno rispettivamente dall’11 al 14 maggio 2026 e dal 4 al 6 maggio 2027. L’accordo mira a mettere in risalto il settore molitorio italiano, che trasforma oltre 12 milioni di tonnellate di frumento all’anno in farine e semole, ingredienti chiave per il “Made in Italy”. Italmopa offrirà un esclusivo patrocinio e un programma di eventi durante le fiere, enfatizzando l’eccellenza dei prodotti derivati. Antonio Cellie, CEO di Fiere di Parma, ha sottolineato l’importanza delle fiere per stabilire relazioni di fiducia e accedere a mercati emergenti. Questo accordo non solo valorizza il settore molitorio, ma favorisce anche la promozione del settore agroalimentare italiano a livello globale.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • Bmti: calo dei prezzi delle castagne grazie a un’ottima produzione 2025

    Bmti: calo dei prezzi delle castagne grazie a un’ottima produzione 2025

    I prezzi delle castagne hanno registrato un significativo ribasso nel 2025, come evidenziato da un’analisi condotta da Bmti sui principali mercati all’ingrosso della Rete Italmercati. Questo studio ha messo in luce una diminuzione dei prezzi medi rispetto all’anno precedente, segnalando un cambiamento importante nel mercato delle castagne comuni.

    Andamento dei prezzi delle castagne nel 2025

    L’analisi ha rivelato che il calo dei prezzi è diffuso tra tutte le pezzature considerate. Nella categoria delle castagne con pezzatura da 48-50 unità/kg, il prezzo è sceso da 5,00 euro/kg nel 2024 a 4,70 euro/kg nel 2025, registrando una diminuzione del 6%. Per le castagne di pezzatura 60-65 unità/kg, il ribasso è stato più marcato, con il prezzo che è passato da 4,70 euro/kg a 3,90 euro/kg, corrispondente a un calo del 17%. Infine, per le castagne da 70-75 unità/kg, il prezzo è diminuito da 4,10 euro/kg a 3,50 euro/kg, con una riduzione del 14%.

    Questa tendenza al ribasso dei prezzi è attribuita a una buona produzione stagionale, che ha portato a un aumento dei quantitativi disponibili sul mercato. Tuttavia, la domanda è rimasta contratta, in particolare nel Sud Italia, dove le temperature ancora elevate non favoriscono l’acquisto di prodotti tipicamente autunnali, come le castagne.

    Produzione dei marroni e prezzi attuali

    In aggiunta a questo scenario, è iniziata anche la produzione dei marroni, una varietà di castagne considerata più pregiata e che sarà presto disponibile nei mercati italiani. Le prime rilevazioni indicano che i prezzi all’ingrosso per i marroni oscillano tra 4,00 e 6,00 euro/kg, a seconda del mercato di provenienza e della pezzatura. A differenza delle castagne, che presentano una polpa più farinosa e sono frequentemente utilizzate per la preparazione di purè, zuppe o farine, i marroni sono particolarmente apprezzati in pasticceria, specialmente per la produzione di marrons glacés e conserve.

    Il mercato delle castagne e dei marroni mostra quindi un quadro complesso, con una produzione abbondante che ha portato a una diminuzione dei prezzi, mentre la domanda dei consumatori si dimostra cauta in un contesto climatico ancora caldo.

    Nel 2025, i prezzi delle castagne hanno subito un significativo ribasso, come evidenziato da un’analisi di Bmti sui mercati all’ingrosso. I prezzi medi sono diminuiti rispetto all’anno precedente, con un calo diffuso tra le diverse pezzature. Ad esempio, le castagne da 48-50 unità/kg sono scese da 5,00 euro/kg a 4,70 euro/kg (-6%). Per le 60-65 unità/kg, il ribasso è stato del 17%, passando da 4,70 euro/kg a 3,90 euro/kg. Una produzione stagionale abbondante ha aumentato le quantità disponibili, ma la domanda è rimasta bassa, specialmente nel Sud Italia a causa delle temperature elevate. Parallelamente, è iniziata la produzione dei marroni, una varietà più pregiata, il cui prezzo varia tra 4,00 e 6,00 euro/kg. Così, il mercato si presenta complesso, con una produzione abbondante che ha influito sui prezzi e una domanda cauta.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • Locatelli: “Il talento più grande dell’Italia è nelle persone”

    Locatelli: “Il talento più grande dell’Italia è nelle persone”

    Si è tenuto nella giornata di ieri, il 23 gennaio 2025, a Parigi l’evento “Work inclusion: Talents and Skills in Italian Cuisine“, organizzato presso il ristorante dell’UNESCO al settimo piano. L’incontro è stato promosso dal Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, con l’obiettivo di celebrare le competenze e i talenti nel settore della cucina italiana.

    Locatelli ha sottolineato l’importanza di questo evento, definendolo un’occasione per valorizzare un simbolo della cultura italiana, che è un linguaggio universale in grado di raccontare storie di persone, territori e valori come la passione, la creatività e l’accoglienza. Ha espresso gratitudine verso le associazioni presenti, i lavoratori, le famiglie, gli educatori e i volontari che hanno contribuito alla realizzazione della serata, evidenziando come questo evento non sia stata una semplice cena, ma un simbolo di ciò che si può raggiungere insieme: bellezza, condivisione e amicizia.

    Partecipazione e coinvolgimento

    L’iniziativa ha visto la partecipazione di 27 associazioni provenienti da diverse regioni italiane, tutte impegnate nell’ambito dell’inclusione lavorativa. Sono state coinvolte oltre duecento persone, tra cui ragazzi con disabilità, educatori e accompagnatori, che hanno lavorato attivamente nella preparazione dei piatti e nel servizio ai tavoli. Questo ampio coinvolgimento ha reso l’evento un momento di aggregazione e integrazione, dimostrando come la cucina possa diventare un vero e proprio strumento di inclusione sociale.

    Il ruolo degli chef e il futuro dell’inclusione

    Alessandra Locatelli ha voluto ringraziare in modo particolare gli chef della Federazione Italiana Cuochi, che hanno dedicato tempo e impegno per garantire una serata memorabile. Ha rimarcato l’importanza di investire nelle persone, sottolineando come offrire opportunità possa valorizzare ciascun individuo. Locatelli ha affermato che questa rappresenta la vera sfida per il futuro, mirata a costruire comunità più attente, forti e coese. L’evento ha dunque rappresentato non solo un momento di celebrazione, ma anche un passo significativo verso una società più inclusiva, dove ogni persona ha la possibilità di contribuire e brillare nel proprio ambito.

    L’incontro di Parigi ha messo in luce come la cucina, un elemento centrale della cultura italiana, possa fungere da ponte per l’inclusione e la valorizzazione delle diversità, creando opportunità per tutti.

    On January 23, 2025, Paris hosted the event “Work Inclusion: Talents and Skills in Italian Cuisine” at the UNESCO restaurant, organized by Minister for Disabilities Alessandra Locatelli. The event celebrated the importance of Italian culinary skills as a universal language that tells stories of passion, creativity, and hospitality. Locatelli expressed gratitude to the 27 participating associations and more than 200 attendees, including individuals with disabilities, educators, and volunteers, who contributed to the evening’s success. This initiative highlighted how cooking can serve as a means of social inclusion. Locatelli particularly thanked the chefs from the Italian Federation of Chefs for their dedication. She emphasized the need to invest in individuals and create opportunities for everyone, aiming to build stronger, more cohesive communities. The gathering showcased how Italian cuisine can be a bridge for inclusion, fostering diversity and creating opportunities for all.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • Kizuna: a Roma un’esperienza immersiva nel Giappone degli anni ’80

    Kizuna: a Roma un’esperienza immersiva nel Giappone degli anni ’80

    Un villaggio giapponese di oltre 3.000 metri quadrati, che rievoca la Tokyo degli anni ’80, si prepara a prendere vita a Roma. L’evento, intitolato Kizuna, si svolgerà presso le Officine Farneto dal 24 al 26 ottobre 2025. La scenografia è stata realizzata da Valeria Vecellio, rinomata vincitrice del David di Donatello e della Chioma di Berenice.

    Kizuna: un viaggio nel Giappone culinario

    Questo festival offre un’esperienza immersiva nel mondo giapponese attraverso quindici stand gastronomici, due bar, un Sake Bar e un temporary restaurant. I visitatori potranno assaporare i profumi e i sapori del Giappone, con piatti tipici come noodles preparati al momento, degustazioni di Wagyu giapponese, sake e . Kizuna non si limita solo alla gastronomia, ma include anche workshop gratuiti e corsi di cucina che esploreranno le tecniche tradizionali nipponiche.

    Spettacoli e intrattenimento per tutti

    Durante il weekend, l’evento offrirà due palchi dedicati a spettacoli, performance e show cooking. Questi momenti di intrattenimento saranno l’occasione per raccontare storie e tendenze del mondo gastronomico giapponese e la sua influenza in Italia. Gli organizzatori hanno previsto anche un’area dedicata ai bambini, con laboratori e attività pensate per far vivere anche ai più piccoli l’esperienza del Giappone, rendendo Kizuna un evento adatto a tutta la famiglia.

    Con un programma ricco e variegato, Kizuna promette di essere un appuntamento imperdibile per gli amanti della cultura giapponese e della buona cucina, offrendo un’opportunità unica per immergersi in un’atmosfera autentica e festosa.

    Un villaggio giapponese degli anni ’80 prenderà vita a Roma dal 24 al 26 ottobre 2025 con l’evento Kizuna, organizzato presso le Officine Farneto e concepito dalla vincitrice del David di Donatello, Valeria Vecellio. Kizuna offrirà un’esperienza gastronomica attraverso quindici stand, due bar e un Sake Bar, permettendo ai visitatori di assaporare piatti tipici come noodles freschi, Wagyu, sake e tè. Oltre alla gastronomia, l’evento includerà workshop e corsi di cucina tradizionali giapponesi. Due palchi saranno dedicati a spettacoli e show cooking, esplorando storie e tendenze gastronomiche giapponesi in Italia. Ci sarà anche un’area per bambini con laboratori e attività, garantendo un’esperienza familiare. Con un programma ricco e variegato, Kizuna rappresenta un’imperdibile opportunità per vivere l’autenticità della cultura giapponese e della sua cucina.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • Ritorna il Bagna Cauda Day, celebrazione del piatto tipico piemontese

    Ritorna il Bagna Cauda Day, celebrazione del piatto tipico piemontese

    Il Bagna Cauda Day si prepara a tornare ad Asti, in Piemonte, e in altre località del mondo. Questo evento, che celebra il piatto emblematico dell’inverno piemontese, si svolgerà dal 21 al 23 novembre e dal 28 al 30 novembre 2025. La bagna cauda è un intingolo caldo a base di olio, acciughe e aglio, in cui si intingono verdure come cardi, cavoli, rape, barbabietole, patate, porri e topinambur, rappresentando un momento di convivialità tipica della tradizione contadina.

    Iniziativa speciale

    Un’altra iniziativa, la “Bagna della Merla”, è prevista dal 28 gennaio al 1 febbraio 2026. Giunto alla sua tredicesima edizione, il Bagna Cauda Day si presenta quest’anno sotto lo slogan “Usiamo la testa”, un invito a riflettere in un periodo che richiede di tornare a pensare in modo critico. L’evento coinvolgerà oltre 150 locali, tra cui ristoranti, cantine storiche, osterie e agriturismi, offrendo più di trentamila posti a tavola per gli appassionati.

    Promozione e espansione

    L’iniziativa è promossa dall’Associazione culturale Astigiani, che destina annualmente gli utili derivanti dal progetto a iniziative di solidarietà e tutela dell’ambiente. Non solo Piemonte: il rito della Bagna Cauda Day si estenderà anche alla Valle d’Aosta, alla Liguria e, per la prima volta, a Shanghai, dove si svolgerà il 29 novembre in collaborazione con l’Associazione Piemontesi nel Mondo Cina e la Federazione Italiana Cuochi China. L’evento toccherà anche altre città internazionali come New York, Tokyo, Londra e diverse capitali europee.

    Informazioni per i partecipanti

    Per chi desidera partecipare, l’elenco di tutti i locali aderenti all’iniziativa è disponibile sul sito ufficiale, dove è possibile trovare informazioni dettagliate sulle modalità di partecipazione e sulle attività programmate.

    Il Bagna Cauda Day torna ad Asti, in Piemonte, e in altre località nel mondo dal 21 al 23 novembre e dal 28 al 30 novembre 2025, celebrando il piatto tipico invernale piemontese. La bagna cauda è un intingolo caldo di olio, acciughe e aglio, utilizzato per intingere verdure come cardi e cavoli, manifestando la convivialità della tradizione contadina. Quest’anno l’evento, con oltre 150 locali coinvolti e più di 30.000 posti disponibili, si svolgerà sotto il tema “Usiamo la testa”, per stimolare una riflessione critica. Ancora, si terrà la “Bagna della Merla” dal 28 gennaio al 1 febbraio 2026. Iniziativa dell’Associazione culturale Astigiani, i profitti saranno destinati a solidarietà e ambiente. Per la prima volta, la celebrazione si estenderà a Shanghai e altre città internazionali. Informazioni sui locali partecipanti sono disponibili sul sito ufficiale.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • Intesa Sanpaolo destina 1,5 miliardi alla filiera lattiero-casearia

    Intesa Sanpaolo destina 1,5 miliardi alla filiera lattiero-casearia

    Intesa Sanpaolo ha annunciato un piano strategico per stimolare gli investimenti nel settore della filiera lattiero-casearia, puntando su quattro aree chiave: internazionalizzazione, crescita dimensionale, innovazione tecnologica e valorizzazione della qualità. Questa iniziativa è stata presentata nel corso di un incontro che ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti del settore, tra cui Guglielmo Gennaro Auricchio, export manager e responsabile della sostenibilità di Gennaro Auricchio, Ambrogio Invernizzi, presidente di Inalpi, e Giovanni Petrucci, fondatore dei Fratelli di Petrucci.

    Il valore della filiera lattiero-casearia

    La filiera lattiero-casearia è una delle più significative espressioni del made in Italy e richiede un’attenzione particolare. Secondo Massimiliano Cattozzi, responsabile della direzione agribusiness della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, è fondamentale gestire il rischio e promuovere l’innovazione sostenibile per garantire la crescita e il prestigio delle produzioni italiane a livello globale. Cattozzi ha sottolineato l’importanza di un nuovo intervento finanziario di 1,5 miliardi di euro, destinato a rafforzare le imprese della filiera, generando benefici tangibili anche per i consumatori. Questo intervento si inserisce in un contesto più ampio, in cui la direzione agribusiness ha già erogato oltre 12,4 miliardi di euro di finanziamenti per le piccole e medie imprese del settore agroalimentare negli ultimi anni.

    Supporto alle imprese attraverso una rete specializzata

    Intesa Sanpaolo si distingue nel panorama bancario per la sua rete di 250 punti operativi, di cui 95 filiali specializzate nel settore agricolo. Con un team di circa 1.100 specialisti, la direzione agribusiness offre supporto a oltre 80.000 clienti, fornendo servizi mirati su internazionalizzazione, sostenibilità, innovazione digitale e passaggio generazionale. Questo approccio consente alle imprese di affrontare le sfide del mercato globale, promuovendo al contempo la qualità delle produzioni italiane. La banca si propone di essere un partner strategico per le aziende del settore, contribuendo a creare un ecosistema favorevole alla crescita e all’innovazione.

    Le azioni messe in campo da Intesa Sanpaolo rappresentano un passo significativo per il settore lattiero-caseario, con l’obiettivo di sostenere le imprese nella loro evoluzione e nel mantenimento degli elevati standard di qualità che contraddistinguono il made in Italy nel mondo.

    Intesa Sanpaolo ha lanciato un piano strategico per potenziare la filiera lattiero-casearia, concentrandosi su internazionalizzazione, crescita, innovazione tecnologica e valorizzazione della qualità. Presentato in un incontro con leader del settore, il piano punta a gestire il rischio e promuovere l’innovazione sostenibile per promuovere le produzioni italiane globalmente. Un finanziamento di 1,5 miliardi di euro è destinato a rafforzare le aziende del settore, contribuendo anche ai consumatori. La direzione agribusiness, che ha già erogato oltre 12,4 miliardi di euro a piccole e medie imprese, opera attraverso una rete di 250 punti, di cui 95 dedicati all’agricoltura. Con circa 1.100 specialisti, offre supporto a oltre 80.000 clienti, affrontando le sfide del mercato globale. Le iniziative di Intesa Sanpaolo mirano a sostenere l’evoluzione del settore e a mantenere i livelli qualitativi del made in Italy.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • Ismea mette in vendita oltre 14mila ettari della Banca delle Terre Agricole

    Ismea mette in vendita oltre 14mila ettari della Banca delle Terre Agricole

    Saranno resi disponibili oltre 14mila ettari di terreni, equivalenti a circa 571 potenziali aziende agricole, per un valore complessivo a base d’asta superiore a 180 milioni di euro. Con queste cifre ha avuto inizio l’ottava edizione della Banca Nazionale delle Terre Agricole (BTA), un’iniziativa volta a valorizzare e rimettere in circolo il patrimonio fondiario dell’Ismea. Questo strumento offre nuove opportunità di investimento nel settore agricolo, con un focus particolare sui giovani agricoltori. L’iniziativa si allinea con le politiche del governo Meloni e del Ministero dell’Agricoltura, mirate ad aumentare la disponibilità di terreni per coloro che desiderano coltivarli, rappresentando una delle funzioni principali dell’Ismea.

    Distribuzione dei terreni e concentrazione geografica

    I terreni messi all’asta sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, con una significativa concentrazione nel Mezzogiorno. La Sicilia si distingue, raccogliendo da sola il 40% delle superfici disponibili, seguita dalla Toscana con l’11%. A seguire, si trovano Sardegna e Calabria, entrambe con il 9%, e la Puglia con il 7%. Le regioni come Umbria, Emilia-Romagna e Lazio completano il quadro. Questa distribuzione evidenzia l’importanza di incentivare l’agricoltura in aree dove il potenziale di sviluppo è significativo, contribuendo così alla crescita economica locale.

    Novità e agevolazioni per i giovani agricoltori

    Tra le principali novità di questa edizione vi è la riduzione dei tempi per la trasmissione delle manifestazioni di interesse, che passa da 90 a 30 giorni, e il periodo per la presentazione delle offerte economiche, ora fissato a 30 giorni anziché 45. Un altro aspetto rilevante riguarda i giovani agricoltori, che ora possono beneficiare di un pagamento rateale sul prezzo di vendita dei terreni. In linea con le recenti modifiche normative, è stata eliminata l’iscrizione al regime previdenziale agricolo, sia come coltivatore diretto che come Iap, tra i requisiti per accedere a questa agevolazione. Questo intervento amplia la platea dei beneficiari sotto i 41 anni, promuovendo l’ingresso di nuove generazioni nel settore agricolo.

    Modalità di partecipazione e scadenze

    Come nelle edizioni precedenti, la BTA è strutturata in un lotto permanente, per il quale è possibile presentare un’offerta in qualsiasi momento dell’anno, e in un lotto periodico, che prevede una procedura in due fasi all’interno di una finestra temporale. Nel dettaglio, il lotto permanente comprende 386 terreni, mentre il lotto periodico include 85 terreni: di questi, 32 saranno disponibili al primo tentativo di vendita, 61 al secondo e 92 al terzo. Le manifestazioni di interesse possono essere presentate fino al 19 novembre 2025, esclusivamente attraverso il portale dedicato. Questo sistema offre un’opportunità concreta per chi intende investire nel settore agricolo, con procedure semplificate e tempi ridotti.

    L’ottava edizione della Banca Nazionale delle Terre Agricole (BTA) ha messo all’asta oltre 14.000 ettari di terreni, pari a circa 571 aziende agricole, per un valore totale superiore a 180 milioni di euro. Questa iniziativa mira a valorizzare il patrimonio fondiario dell’Ismea e incentivare giovani agricoltori, allineandosi alle politiche del governo Meloni. I terreni sono distribuiti in tutto il paese, con una significativa concentrazione nel Mezzogiorno; la Sicilia da sola rappresenta il 40% delle superfici disponibili. Tra le novità, la riduzione dei tempi di presentazione delle manifestazioni di interesse e la possibilità per i giovani di pagare in rate senza necessità di iscrizione previdenziale. La partecipazione è strutturata in un lotto permanente e uno periodico, con manifestazioni di interesse aperte fino al 19 novembre 2025, facilitando l’ingresso di nuove generazioni nel settore agricolo.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • Il Recioto della Valpolicella ottiene il riconoscimento di Presidio Slow Food

    Il Recioto della Valpolicella ottiene il riconoscimento di Presidio Slow Food

    Il Recioto della Valpolicella ha ottenuto il riconoscimento di Presidio Slow Food, un passo significativo per la valorizzazione di questo vino, la cui tradizione risale a secoli fa, con menzioni già da parte di Plinio il Vecchio nel I secolo d.C. Sette cantine della provincia di Verona, tra cui Mizzon, Venturini, Roccolo Grassi, Corte Merci, La Dama, Giovanni Ederle e Novaia, si sono unite per rilanciare questo vino che, pur essendo il progenitore dell’Amarone, ha visto un calo della produzione e della popolarità negli ultimi anni.

    Il Recioto, simbolo della Valpolicella, ha subito un declino a causa del crescente successo dell’Amarone, che ha portato i produttori a destinare la maggior parte delle uve appassite a questo vino più noto. Inoltre, la diminuzione dei consumi di vini dolci ha ulteriormente contribuito a questo fenomeno. Roberto Covallero, presidente di Slow Food Veneto e referente del Presidio, ha dichiarato: “Abbiamo deciso di avviare un Presidio sul Recioto, ben consapevoli di quanto fosse complesso questo progetto, perché questo vino così identitario per la Valpolicella, negli ultimi 20 anni è in continuo calo. Sul totale delle bottiglie prodotte in Valpolicella, solo lo 0,6% è Recioto”.

    Regolamento del presidio e impegni ambientali

    Il regolamento del Presidio si distingue per la sua severità, imponendo requisiti più rigorosi rispetto al disciplinare della Docg. Tra le norme, spiccano l’assenza di diserbo chimico, la selezione delle uve provenienti da vigne di almeno 15 anni e l’appassimento in fruttaio per un periodo minimo di 100 giorni, senza l’uso di forzature. Inoltre, il contenuto di solforosa deve essere estremamente ridotto, e le bottiglie non possono essere messe in commercio prima di cinque anni dalla vendemmia, di cui almeno uno in bottiglia. Un altro aspetto importante del Presidio è l’impegno a preservare i terrazzamenti e il paesaggio rurale storico della Valpolicella, un patrimonio culturale e ambientale di grande valore.

    Prossimi passi e eventi

    La prima tappa ufficiale del Presidio avverrà durante la Slow Wine Fair 2026, che si terrà a Bologna dal 22 al 24 febbraio. Questo evento rappresenta un’importante occasione per promuovere il Recioto e sensibilizzare il pubblico sull’importanza di preservare questa tradizione vinicola. Le cantine coinvolte sperano che attraverso il Presidio, il Recioto della Valpolicella possa riacquistare la giusta visibilità e il riconoscimento che merita, non solo come vino dolce, ma come parte integrante della cultura e della storia enologica italiana.

    Il Recioto della Valpolicella ha recentemente ottenuto il riconoscimento di Presidio Slow Food, un passo importante per valorizzare questo vino storico. La sua tradizione risale a secoli fa, con menzioni già in epoca romana. Sette cantine veronesi, tra cui Mizzon e Venturini, collaborano per rilanciare il Recioto, che ha visto un calo di produzione a causa del successo dell’Amarone e della diminuzione dei consumi di vini dolci. Roberto Covallero, presidente di Slow Food Veneto, ha sottolineato la sfida di promuovere un vino rappresentativo della Valpolicella, di cui solo lo 0,6% delle bottiglie è Recioto. Il Presidio impone regole rigorose, come l’assenza di diserbo chimico e un lungo processo di appassimento. La prima promozione avverrà alla Slow Wine Fair 2026 a Bologna, per sensibilizzare il pubblico sull’importanza di preservare questa tradizione vinicola.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero

  • La Commissione Ue per l’Agricoltura in Brasile: il Mercosur offre nuove opportunità

    La Commissione Ue per l’Agricoltura in Brasile: il Mercosur offre nuove opportunità

    Antonio Malta Reis, membro del Gabinetto del Commissario dell’Unione Europea, ha annunciato a San Paolo, il 15 gennaio 2025, che l’accordo tra l’Unione Europea e il Mercosur offrirà nuove opportunità per i produttori agricoli e alimentari europei. Durante un seminario che ha visto la partecipazione di 76 aziende agroalimentari europee, Malta Reis ha sottolineato come questo accordo permetterà un accesso privilegiato ai mercati del Mercosur, sebbene permangano elevate barriere all’ingresso.

    Il rappresentante della Commissione Europea ha evidenziato il potenziale inespresso del Brasile come mercato per le esportazioni agroalimentari dell’Unione, affermando che attualmente solo il 6% del valore totale delle esportazioni europee è diretto verso il Brasile. Inoltre, le esportazioni agroalimentari verso il Mercosur hanno raggiunto 3,3 miliardi di euro nel 2024. L’accordo, secondo Malta Reis, è destinato a facilitare queste esportazioni, eliminando i dazi elevati sui prodotti chiave dell’Unione.

    Benefici dell’accordo Ue-mercosur

    Malta Reis ha illustrato i vantaggi concreti che l’accordo porterà, migliorando l’accesso al mercato per diversi prodotti agroalimentari europei. Tra questi, si annoverano il vino, i liquori, i latticini e l’olio d’oliva. Attualmente, l’olio d’oliva è soggetto a dazi doganali fino al 10%, mentre il vino può arrivare fino al 35%. Grazie all’accordo, questi dazi saranno gradualmente eliminati, aprendo la strada a un aumento delle vendite di prodotti europei in Brasile e negli altri Paesi del Mercosur.

    Malta Reis ha anche messo in evidenza come l’accordo tutelerà 344 Indicazioni Geografiche dell’Unione Europea, garantendo la protezione dei prodotti europei dalle imitazioni e permettendo loro di essere venduti a un prezzo più competitivo. Questo aspetto è particolarmente importante in un mercato come quello brasiliano, dove i consumatori mostrano preferenze simili e un elevato riconoscimento dei prodotti alimentari europei.

    Prospettive future per il mercato agroalimentare

    L’accordo Ue-Mercosur rappresenta un passo significativo verso l’integrazione commerciale tra Europa e Sud America, con l’obiettivo di rafforzare le relazioni economiche e commerciali. Malta Reis ha espresso ottimismo riguardo al futuro delle esportazioni agroalimentari europee, sottolineando che l’implementazione dell’accordo potrebbe portare a un notevole incremento delle opportunità commerciali.

    Le aziende europee, infatti, potrebbero beneficiare di un mercato in espansione, in grado di accogliere una varietà di prodotti agroalimentari, a patto che si superino le attuali barriere commerciali. L’ottimizzazione delle esportazioni verso i Paesi del Mercosur non solo favorirà le aziende europee, ma contribuirà anche a una maggiore diversificazione del mercato agroalimentare, creando un ambiente più competitivo e dinamico.

    Il seminario di San Paolo ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra le aziende europee e le istituzioni, ponendo le basi per future collaborazioni e sviluppi nel settore agroalimentare. Con il Commissario Hansen atteso a breve in Brasile, le aspettative sono alte per un accordo che potrebbe trasformare il panorama commerciale tra l’Unione Europea e il Mercosur.

    Il 15 gennaio 2025, Antonio Malta Reis, membro del Gabinetto del Commissario dell’Unione Europea, ha annunciato a San Paolo che l’accordo tra l’Unione Europea e il Mercosur offre nuove opportunità per i produttori agricoli europei. Durante un seminario con 76 aziende agroalimentari europee, ha evidenziato il potenziale inespresso del Brasile, dove solo il 6% delle esportazioni europee è diretto. L’accordo mira a facilitare le esportazioni agroalimentari, eliminando tasse elevate su prodotti come vino e olio d’oliva. Inoltre, proteggerà 344 Indicazioni Geografiche dell’UE. Malta Reis ha espresso ottimismo riguardo all’incremento delle esportazioni verso il Mercosur, sottolineando che la rimozione delle barriere commerciali potrebbe portare a un mercato agroalimentare più competitivo. Il seminario ha facilitato discussioni tra aziende europee e istituzioni, aprendo la strada a future collaborazioni nel settore. Considerevole l’attesa per la visita del Commissario Hansen in Brasile.

    Clicca qui per leggere l’articolo intero