Autore: fornelliditalia.it

  • Più di 7.000 pinserie nel mondo, di cui 5.000 si trovano in Italia

    Più di 7.000 pinserie nel mondo, di cui 5.000 si trovano in Italia

    Nel 2025, il panorama delle pinserie nel mondo si presenta in continua espansione, con oltre 7.000 locali dedicati a questa specialità gastronomica. Di questi, ben 5.000 si trovano in Italia, un dato significativo che evidenzia la popolarità della focaccia ovale a base di impasto a lunga lievitazione. Questo trend è stato ufficializzato con la prima edizione della Guida 50 World’s Best Pinsa, un’opera interamente dedicata a questo prodotto e presentata a Roma.

    La guida e le pinserie di eccellenza

    La guida, realizzata da Press Food, si propone di stabilire standard di qualità e autenticità per le pinserie di tutto il mondo. Tra le migliori pinserie selezionate, spicca al primo posto la Pinseria da Roberta di Lecce, riconosciuta come la migliore a livello globale. Al secondo posto si colloca La Pinsa di Anton, situata a L’Isle-sur-la-Sorgue, in Francia, seguita da La Pratolina di Roma, che conquista il terzo posto.

    Riconoscimenti e premi

    Questa pubblicazione non si limita a elencare i locali, ma celebra anche il prodotto stesso, la Pinsa, che ha ricevuto il riconoscimento come uno dei Prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Lazio (PAT). La guida raccoglie un totale di 50 pinserie di eccellenza selezionate a livello internazionale, e include premi speciali. Tra questi, il premio per il Pinsaiolo dell’anno, che è stato conferito alla Pinseria da Roberta, e il riconoscimento per la Migliore Pinsa, attribuito a La Pinsa di Anton.

    Valorizzazione della cultura gastronomica

    Questa iniziativa rappresenta un passo importante per la valorizzazione e la diffusione della cultura gastronomica legata alla Pinsa, un prodotto che sta conquistando sempre più palati in tutto il mondo. La guida si propone di essere un punto di riferimento per gli appassionati e i professionisti del settore, offrendo un quadro chiaro delle migliori pinserie e delle loro proposte culinarie.

    Nel 2025, il panorama delle pinserie è in espansione, con oltre 7.000 locali nel mondo, di cui 5.000 in Italia. Questo evidenzia la popolarità della focaccia ovale a lunga lievitazione. Il fenomeno è stato ufficializzato con la “Guida 50 World’s Best Pinsa,” presentata a Roma e dedicata alla qualità e autenticità delle pinserie globali. Al primo posto si trova la Pinseria da Roberta di Lecce, seguita da La Pinsa di Anton in Francia e La Pratolina di Roma. La guida celebra anche la Pinsa, riconosciuta come Prodotto agroalimentare tradizionale della Regione Lazio (PAT), e include premi speciali, come il Pinsaiolo dell’anno. Questo progetto valorizza e diffonde la cultura gastronomica della Pinsa, diventando un riferimento per appassionati e professionisti del settore, e sottolineando l’importanza crescente di questo prodotto sui palati internazionali.

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  • In Italia si consumano quotidianamente 100 milioni di tazzine di caffè

    In Italia si consumano quotidianamente 100 milioni di tazzine di caffè

    Ogni giorno, in Italia, vengono consumate circa 100 milioni di tazzine di caffè, un numero che si traduce in oltre 1150 tazzine al secondo. Questi dati sono emersi in occasione dell’International Coffee Forum, un’importante manifestazione in programma a Napoli il 12 e 13 novembre 2025, presso il Centro Congressi dell’Università Federico II. L’evento ha come obiettivo principale quello di valorizzare il caffè come un vero e proprio patrimonio culturale, sia italiano che mondiale, e di fungere da piattaforma di dialogo tra i vari attori della filiera, tra cui produttori, torrefattori, baristi, ricercatori, artisti e appassionati del settore.

    Un programma ricco di eventi

    Il Forum prevede un ampio programma con oltre 30 eventi, tra cui panel, workshop, dimostrazioni dal vivo, degustazioni e tavole rotonde. Gli organizzatori hanno sottolineato che l’evento tratterà una serie di temi attuali, esaminati da diverse prospettive. Tra gli argomenti in discussione ci saranno l’innovazione agricola e la sostenibilità ambientale, l’intelligenza artificiale applicata alle tecnologie di produzione, il marketing esperienziale e le nuove frontiere del consumo. Altri temi di rilievo riguarderanno il ritmo dei mercati globali, l’economia circolare, il benessere e la salute, fino ad arrivare al valore culturale e sociale che una semplice tazzina di caffè può rappresentare.

    Durante la manifestazione, i partecipanti avranno l’opportunità di partecipare a otto eventi esperienziali, che includeranno workshop interattivi, show cooking, masterclass e pastry show, presentando i talenti italiani del settore. Inoltre, sarà allestita una Coffee Academy temporanea, dove baristi e appassionati di caffè potranno apprendere le tecniche più avanzate da maestri pluripremiati. Le lezioni spazieranno dall’espresso perfetto alla latte art, dai cocktail d’autore alla preparazione di un tiramisù reinterpretato in chiave moderna.

    Un’opportunità di interazione diretta

    Non mancheranno le occasioni di incontro con i protagonisti della filiera del caffè, tra cui produttori, importatori e torrefattori provenienti da tutta Italia. I partecipanti potranno dialogare direttamente con questi esperti, ponendo domande e scoprendo i segreti che si celano dietro una tazzina di caffè. Sarà allestita un’area dedicata all’esperienza del caffè, dove sarà possibile testare la differenza tra aromi esclusivi e blend speciali. Inoltre, un’area tecnica presenterà le macchine da caffè a leva più innovative del momento, con dimostrazioni pratiche seguite da esperti del settore.

    L’International Coffee Forum rappresenta quindi un’importante occasione per celebrare la cultura del caffè e per approfondire le conoscenze legate a questo prodotto che è parte integrante della tradizione italiana.

    Ogni giorno in Italia si consumano circa 100 milioni di tazzine di caffè, un dato evidenziato all’International Coffee Forum, che si svolgerà a Napoli il 12-13 novembre 2025. L’evento mira a valorizzare il caffè come patrimonio culturale e a facilitare il dialogo tra produttori, torrefattori, baristi e appassionati. Il programma comprende oltre 30 eventi, come panel, workshop e degustazioni, affrontando temi come innovazione agricola, sostenibilità, intelligenza artificiale nel settore e il valore culturale del caffè. Tra le attività, ci saranno otto eventi esperienziali e una Coffee Academy temporanea dove i partecipanti potranno apprendere tecniche avanzate. Con opportunità di interazione diretta con esperti e dimostrazioni pratiche, l’International Coffee Forum rappresenta una significativa celebrazione della cultura del caffè in Italia, arricchendo la conoscenza di questo prodotto simbolo della tradizione italiana.

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  • Aumento del 10% per il prezzo delle mele in un anno: la Golden è la preferita

    Aumento del 10% per il prezzo delle mele in un anno: la Golden è la preferita

    La Golden Delicious si conferma la varietà di mela più apprezzata dagli italiani nel 2025, in un mercato caratterizzato da una diversità di varietà e da una campagna frutticola in crescita. Quest’anno, il settore ha beneficiato di un’ottima disponibilità di prodotto, sia da coltivazioni di pianura che di montagna, con una qualità notevole grazie alle favorevoli condizioni climatiche. Secondo un’analisi della Borsa Merci Telematica Italiana (BMti), i dati all’ingrosso rilevati nei mercati della Rete Italmercati mostrano un incremento dei prezzi del 10% rispetto a ottobre 2023, spinto da una domanda in aumento sia a livello nazionale che internazionale.

    Dominio della golden delicious nel mercato italiano

    La Golden Delicious, con la sua buccia gialla, continua a dominare il mercato italiano. I prezzi all’ingrosso per questa varietà si aggirano intorno a 1 euro al chilogrammo per il calibro piccolo coltivato in pianura, mentre per il calibro più grande si attestano attorno a 1,10 euro al chilogrammo. I prodotti coltivati in montagna, più ricercati e abbondanti, presentano un costo che varia tra 1,60 e 1,90 euro al chilogrammo, a seconda della pezzatura.

    Successo delle nuove varietà di mele

    Altre varietà come la Fuji, la Royal Gala e le nuove cultivar rosse stanno riscontrando un buon successo tra i consumatori. Tuttavia, la Stark Delicious sta affrontando delle difficoltà, con il gradimento che si sposta verso le nuove varietà rosse. Di conseguenza, la domanda per la Stark Delicious è in calo, riflettendosi in un prezzo leggermente inferiore, attorno a 1,50 euro al chilogrammo. Al contrario, la Fuji e la Royal Gala si trovano a circa 1,70 euro al chilogrammo. Tra le varietà rosse più richieste, spiccano le Nicoter, mele di montagna apprezzate per il loro sapore e la croccantezza, disponibili a 1,85 euro al chilogrammo.

    Crescita delle annurche igp campane

    Le Annurche Igp campane stanno guadagnando popolarità, con una domanda in costante crescita, soprattutto per i frutti di calibro maggiore, i cui prezzi all’ingrosso si aggirano intorno a 2 euro al chilogrammo. Questo trend evidenzia l’interesse crescente dei consumatori verso prodotti di qualità e tipicità, riflettendo un mercato in continua evoluzione e attento alle preferenze del pubblico.

    Nel 2025, la Golden Delicious rimane la varietà di mela più amata dagli italiani, nonostante la crescente diversità nel mercato. Questa stagione ha visto un’ottima disponibilità di prodotto, grazie a condizioni climatiche favorevoli e una varietà di coltivazioni. Secondo la Borsa Merci Telematica Italiana, i prezzi all’ingrosso sono aumentati del 10% rispetto a ottobre 2023, trainati da una domanda in crescita sia nazionale che internazionale. I prezzi per la Golden Delicious variano da 1 euro al chilogrammo per i frutti più piccoli a 1,90 euro per quelli di montagna di calibro maggiore. Altre varietà come Fuji e Royal Gala stanno guadagnando popolarità, mentre la Stark Delicious sta perdendo interesse. Le Annurche Igp campane stanno emergendo, con una crescente domanda per i frutti di calibro maggiore a circa 2 euro al chilogrammo, indicando un interesse per qualità e tipicità nel mercato.

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  • ‘In Foggiano si prevede l’abbattimento di 47 ulivi infetti da Xylella’

    ‘In Foggiano si prevede l’abbattimento di 47 ulivi infetti da Xylella’

    A Cagnano Varano, il 28 ottobre 2025, è stato pubblicato un decreto dell’osservatorio fitosanitario regionale riguardante l’eradicazione di 47 ulivi infetti dalla Xylella. Questa misura è stata adottata per fermare la diffusione della malattia nella provincia di Foggia. La notizia è stata diffusa da Coldiretti Puglia, che ha sottolineato l’importanza di tali interventi per proteggere la salute delle piante nella regione.

    Dettagli del decreto sull’eradicazione

    Il decreto prevede l’abbattimento degli ulivi infetti e di tutte le piante appartenenti alle specie specificate, situate entro un raggio di 50 metri. Questa decisione è stata presa in seguito alla determinazione dell’osservatorio fitosanitario, che ha identificato un’area di 400 metri in cui si trovano le piante infette. Le operazioni di estirpazione saranno effettuate dalle squadre dell’Agenzia regionale per le attività forestali. In alternativa, i proprietari potranno scegliere di procedere all’abbattimento in modo volontario. È inoltre previsto che gli ulivi monumentali, che non presentano segni di infezione, vengano segnalati alla sezione autorizzazioni ambientali.

    Strategie di prevenzione e monitoraggio

    Coldiretti ha evidenziato l’importanza di adottare pratiche di prevenzione meccanica e fitosanitaria per contenere l’avanzata della Xylella. Tra queste misure, si evidenziano i monitoraggi delle piante e dell’insetto vettore, noto come sputacchina, oltre a campionamenti ed espianti nel caso di ulivi infetti. L’organizzazione ha anche sottolineato la necessità di sviluppare nuovi strumenti per la diagnosi precoce di eventuali nuovi focolai della malattia. Queste azioni sono considerate fondamentali per ridurre la velocità di diffusione dell’infezione e proteggere il patrimonio agricolo della zona.

    Impatto sulla comunità locale

    L’adozione di questo decreto avrà un impatto significativo sulla comunità di Cagnano Varano e sull’intera provincia di Foggia. La salute degli ulivi è cruciale non solo per l’economia locale, che si basa fortemente sull’agricoltura e sulla produzione di olio d’oliva, ma anche per la conservazione del paesaggio e della biodiversità. La lotta contro la Xylella rappresenta una sfida importante per i coltivatori, che dovranno adattarsi a queste nuove misure di controllo e gestione. Le autorità locali e gli agricoltori collaboreranno per garantire che le pratiche di prevenzione siano efficaci e che la salute degli ulivi possa essere preservata per le generazioni future.

    Il 28 ottobre 2025, a Cagnano Varano, è stato emesso un decreto dall’osservatorio fitosanitario regionale per l’eradicazione di 47 ulivi colpiti dalla Xylella, al fine di prevenire la diffusione della malattia nella provincia di Foggia. Coldiretti Puglia ha sottolineato l’importanza di queste misure per la salute delle piante locali. Il decreto prevede l’abbattimento degli ulivi infetti e di altre piante nel raggio di 50 metri. Le operazioni saranno gestite dall’Agenzia regionale per le attività forestali, con la possibilità per i proprietari di procedere all’abbattimento volontario. Coldiretti ha evidenziato la necessità di pratiche di prevenzione, come monitoraggi delle piante e misure fitosanitarie. L’impatto sulla comunità sarà significativo, dato che la salute degli ulivi è fondamentale per l’economia locale e la biodiversità. Le autorità e gli agricoltori collaboreranno per mantenere la salute degli ulivi per le generazioni future.

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  • Conclusa l’edizione 2025 di Buonissima: 16.000 visitatori e più di 100 ristoranti partecipanti

    Conclusa l’edizione 2025 di Buonissima: 16.000 visitatori e più di 100 ristoranti partecipanti

    L’edizione del 2025 di Buonissima, conclusasi domenica 26 ottobre, ha rappresentato un significativo passo avanti per questa manifestazione gastronomica, concepita dai giornalisti Stefano Cavallito e Luca Iaccarino in collaborazione con lo chef Matteo Baronetto. I risultati ottenuti, in costante crescita, e la qualità dei nomi presenti, evidenziano il ruolo sempre più preminente di Torino nel contesto enogastronomico nazionale.

    Protagonisti di Buonissima 2025

    Tra i volti di spicco di questa edizione si è distinto Rasmus Munk, chef del ristorante Alchemist di Copenaghen, che ha curato una cena spettacolo immersiva presso Palazzo Saluzzo Paesana. Anche Jeremy Chan, presente da Eataly, ha catturato l’attenzione presentando il suo libro “Ikoyi” e intrattenendo il pubblico con uno show cooking di grande impatto. Un altro momento saliente è stato il debutto dei bistrot spagnoli della Catalogna, che hanno collaborato con i bistrot italiani nell’ambito di BistroMania, creando un gemellaggio di alto livello. La manifestazione ha visto anche la partecipazione di Carlo Cracco, che ha presentato il suo libro “Cracco in Galleria” presso Galleria Subalpina, realizzato in collaborazione con Toiletpaper e il fotografo Alberto Zanetti. Un evento memorabile è stata la cena a quattro mani tra Carlo Cracco e Matteo Baronetto, che ha avuto luogo all’interno del format Chef’s Table, un incontro che molti hanno paragonato a una “reunion degli Oasis” in chiave gastronomica.

    Eventi speciali e collaborazioni

    La manifestazione ha offerto momenti unici, come la prima cena mai organizzata nella storica Libreria Luxemburg, una delle più antiche librerie italiane, preparata da Matteo Baronetto insieme a Donato Ascani del Glam di Venezia. Un’altra cena significativa si è svolta presso le Gallerie d’Italia, dove Christian Costardi del ristorante Scatto e Josean Alija del ristorante Nerua, situato nel museo Guggenheim di Bilbao, hanno deliziato gli ospiti con piatti ispirati all’arte.

    I fondatori di Buonissima hanno sottolineato l’importanza della fiducia e della generosità dei più grandi chef del panorama mondiale, come Alain Passard, che ha ricevuto il premio Bob Noto, e altri nomi illustri che hanno contribuito al successo dell’evento. Hanno evidenziato come Torino si presenti come un palcoscenico ideale per l’enogastronomia, capace di attrarre appassionati e professionisti del settore, rendendo Buonissima un evento aperto a tutti, dai cultori delle tradizioni culinarie a coloro che prediligono l’alta cucina.

    Un evento in continua evoluzione

    Stefano Zenga, general manager di Buonissima, ha dichiarato che l’evento non è solo un festival gastronomico, ma un riflesso autentico della ristorazione contemporanea. La manifestazione ha saputo integrare elementi artistici e letterari, arricchendo l’esperienza dei partecipanti e ampliando la prospettiva culturale dell’evento. Questo è stato possibile grazie alla sinergia con le istituzioni e i partner commerciali, che hanno consentito una pianificazione dettagliata per i prossimi anni, mirando a rendere Buonissima il festival di cultura gastronomica più importante e riconosciuto in Italia.

    Anche Edoardo Gatti, proprietario di To Be Company, ha messo in evidenza come l’organizzazione sia cresciuta nel tempo, puntando a diventare il punto di riferimento per eventi enogastronomici in Italia. Il successo di Buonissima 2025 è il risultato di un lavoro di squadra, che ha coinvolto oltre 300 professionisti del settore, tra cui cuochi, sommelier, tecnici e creativi.

    Numeri e impatto economico

    Durante i cinque giorni di manifestazione, svoltisi dal 21 al 26 ottobre, sono stati realizzati oltre 120 eventi, con 10 di essi ospitati in luoghi iconici di Torino, come le Gallerie d’Italia e la Libreria Luxemburg. Sono stati coinvolti più di 100 ristoranti torinesi e oltre 150 chef e ristoratori provenienti da diverse parti del mondo. L’evento ha registrato la partecipazione di oltre 16.000 visitatori, compresi oltre 200 ospiti tra giornalisti, chef e VIP.

    L’eco mediatico di Buonissima è stato significativo, con oltre 350 articoli pubblicati su testate italiane e internazionali e un incremento notevole delle visualizzazioni sui social media, con 3,8 milioni di interazioni sulla pagina Instagram solo nel mese di ottobre.

    L’evento ha generato un notevole indotto per ristoranti, hotel e fornitori di servizi locali, grazie a un’organizzazione meticolosa che ha coinvolto un ampio team di professionisti. La sesta edizione di Buonissima è già in programma per il 2026, dal 21 al 25 ottobre, promettendo nuove esperienze e momenti indimenticabili per gli amanti della gastronomia.

    L’edizione 2025 di Buonissima, conclusasi il 26 ottobre, ha rafforzato il ruolo di Torino nel panorama gastronomico nazionale. Tra i protagonisti, lo chef Rasmus Munk ha realizzato una cena immersiva, mentre Jeremy Chan ha presentato il suo libro e condotto uno show cooking a Eataly. L’inclusione dei bistrot spagnoli con l’iniziativa BistroMania ha segnato un momento di gemellaggio gastronomico, e una cena a quattro mani tra Carlo Cracco e Matteo Baronetto ha entusiasmato i partecipanti. L’evento ha visto oltre 120 appuntamenti, coinvolgendo più di 100 ristoranti e 150 chef, attirando più di 16.000 visitatori. Con un impatto economico significativo, Buonissima ha generato una notevole eco mediatica e interazioni sui social. I fondatori hanno annunciato piani per la sesta edizione nel 2026, confermando l’impegno di Torino come fulcro della cultura gastronomica italiana.

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  • L’intelligenza artificiale protagonista alla ventesima edizione del simposio ‘PizzaUp’

    L’intelligenza artificiale protagonista alla ventesima edizione del simposio ‘PizzaUp’

    Dal 3 al 5 novembre 2025, Venezia ospiterà la ventesima edizione di PizzaUp, un importante simposio tecnico internazionale dedicato alla pizza italiana, organizzato da Petra Molino Quaglia. Questo evento si propone di esplorare nuove interpretazioni della pizza e il ruolo del pizzaiolo all’interno della filiera e della società, attraverso un programma ricco di momenti di ascolto, confronto e approfondimenti tecnici.

    Temi e innovazioni

    Uno dei temi principali di quest’anno sarà l’Intelligenza Artificiale, vista non solo come uno strumento tecnologico per migliorare il lavoro, ma anche come una nuova forma di pensiero in grado di analizzare, connettere e generare idee. Da questa riflessione nasce “Mente Madre”, una webapp che rappresenta una mente digitale collettiva, pensata per facilitare l’interazione tra i partecipanti.

    Ogni partecipante a PizzaUp avrà accesso a questa webapp, utile per raccogliere appunti personalizzati sui contenuti del simposio e per intrattenere conversazioni digitali sui temi trattati dai relatori e dai pizzaioli durante i tavoli di confronto, promuovendo un pensiero collaborativo.

    Programma del simposio

    Il simposio, ideato da Chiara Quaglia e Piero Gabrieli, rispettivamente amministratore delegato e direttore marketing di Petra Molino Quaglia, si articolerà in tre giornate. La prima giornata sarà dedicata all’analisi della relazione tra scelte controcorrente e l’identità positiva del pizzaiolo, con un dibattito finale e una sessione di addestramento dal vivo sull’intelligenza digitale collettiva dei pizzaioli.

    Il 4 novembre, il focus sarà sul confronto e la sperimentazione, con la presentazione di un’innovativa idea di snack monoporzione. Infine, il 5 novembre si discuterà della pizza come linguaggio universale, esplorando l’uso creativo di ingredienti dimenticati e nuove forme che superano i confini tradizionali. La giornata si concluderà con un dibattito finale e la consegna degli attestati ai partecipanti.

    Riflessioni finali

    L’evento rappresenta un’importante opportunità per i professionisti del settore di confrontarsi su temi rilevanti e di innovare nel campo della pizza, contribuendo così a rafforzare la comunità dei pizzaioli.

    Dal 3 al 5 novembre 2025, Venezia ospiterà la ventesima edizione di PizzaUp, un simposio tecnico internazionale dedicato alla pizza italiana, organizzato da Petra Molino Quaglia. L’evento esplorerà nuove interpretazioni della pizza e il ruolo del pizzaiolo, affrontando temi chiave come l’Intelligenza Artificiale, considerata sia un miglioramento tecnologico che una forma di pensiero innovativo. La webapp “Mente Madre” faciliterà l’interazione tra i partecipanti, consentendo la raccolta di appunti e conversazioni sui temi trattati. Il programma, ideato da Chiara Quaglia e Piero Gabrieli, prevede tre giorni di attività: analisi dell’identità del pizzaiolo, confronto su un’idea innovativa di snack, e discussione sulla pizza come linguaggio universale. L’evento offrirà ai professionisti del settore l’opportunità di discutere e innovare, rafforzando così la comunità dei pizzaioli.

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  • Halloween: a ottobre crescono del 13% le vendite di caramelle

    Halloween: a ottobre crescono del 13% le vendite di caramelle

    La festa di Halloween, celebrata nel 2025 da circa 11 milioni di italiani di ogni età, ha visto un predominante consumo di caramelle, che si confermano il prodotto dolciario più amato durante questa ricorrenza. Secondo i dati elaborati dall’Unione Italiana Food, il 65% degli italiani ha scelto le caramelle, superando così il consumo di cioccolatini (56%), snack (38%) e biscotti (32%). Le vendite di caramelle nel mese di ottobre del 2024 hanno registrato un incremento del 13% rispetto alla media mensile, raggiungendo un valore superiore ai 55 milioni di euro. Questo settore ha totalizzato nell’anno oltre 586 milioni di euro, corrispondenti a 56 milioni di kg di caramelle vendute, un risultato che evidenzia la resilienza dei consumatori in un periodo di difficoltà economica.

    Innovazione e varietà nel settore delle caramelle

    Uno dei principali fattori di successo delle caramelle è l’innovazione, che permette di soddisfare i gusti in continua evoluzione dei consumatori. Ogni anno, il mercato vede il lancio di 10-15 nuove varietà di caramelle, frutto di un processo creativo che comprende circa 35-40 nuove ricette. Le aziende del settore si dedicano a sviluppare prodotti con gusti e formati distintivi, rivedendo ingredienti e creando concetti completamente nuovi. Il percorso dall’ideazione alla produzione di una nuova caramella richiede generalmente da 1 a 2 anni, un lungo processo che richiede sinergia e collaborazione.

    Tendenze emergenti nel consumo di caramelle

    Recentemente, i trend più significativi hanno riguardato le caramelle senza zucchero e quelle nutraceutiche, che uniscono il piacere del gusto ai benefici per la salute. Queste caramelle contengono nutrienti essenziali come vitamine, minerali e probiotici, formulati in dosi concentrate per supportare le funzioni fisiologiche dell’organismo. Un’indagine condotta da Unione Italiana Food in collaborazione con AstraRicerche ha rivelato che il 95% degli italiani consuma caramelle, con il 31% che le mangia almeno 3-4 volte a settimana. Tra i gusti preferiti, quello agli agrumi risulta essere il più apprezzato.

    Evoluzione del mercato delle caramelle

    Le caramelle non solo rappresentano un momento di dolcezza durante le festività, ma si stanno anche evolvendo per rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più attento alla salute e al benessere. Con l’attenzione crescente verso ingredienti naturali e funzionali, il mercato delle caramelle si prepara a una continua evoluzione, mantenendo viva l’attenzione dei consumatori e garantendo una presenza costante nelle celebrazioni e nelle abitudini quotidiane.

    La festa di Halloween 2025 ha visto circa 11 milioni di italiani festeggiare, con un forte consumo di caramelle, il prodotto dolciario preferito, scelto dal 65% della popolazione. Le vendite di caramelle ad ottobre 2024 hanno avuto un aumento del 13%, superando i 55 milioni di euro, contribuendo a un totale annuo di oltre 586 milioni di euro e 56 milioni di kg venduti. L’innovazione è cruciale, con 10-15 nuove varianti lanciate ogni anno, frutto di 35-40 nuove ricette che richiedono 1-2 anni di sviluppo. Le tendenze recenti evidenziano un interesse crescente per caramelle senza zucchero e nutraceutiche, contenenti nutrienti come vitamine e probiotici. Un’indagine ha mostrato che il 95% degli italiani consuma caramelle, con il 31% che le mangia regolarmente. Il mercato continua a evolversi, rispondendo alle esigenze di salute e benessere dei consumatori.

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  • Istituto Grandi Marchi: missione in Messico per promuovere il vino italiano

    Istituto Grandi Marchi: missione in Messico per promuovere il vino italiano

    Il tour internazionale dell’Istituto Grandi Marchi (Igm) continua a promuovere l’eccellenza del vino italiano nel mondo. Recentemente, le diciotto famiglie vinicole che compongono l’Igm hanno focalizzato la loro attenzione sull’America Latina, organizzando due eventi significativi in Messico. I primi incontri si sono svolti a Città del Messico e a Cancùn, rispettivamente il 20 e il 22 ottobre 2025.

    Eventi in Messico

    Il primo evento ha avuto luogo presso il W Hotel di Città del Messico, dove si è tenuta una masterclass dedicata alla scoperta delle cantine dell’Istituto. Questo incontro è stato seguito da un walk-around tasting, che ha offerto ai partecipanti l’opportunità di esplorare i vari territori e le denominazioni vinicole italiane. Il secondo appuntamento, che ha replicato la formula del primo, si è svolto al Live Aqua di Cancùn. Qui hanno partecipato anche sommelier provenienti dalle aree di Playa del Carmen e Mérida, contribuendo a un incontro di grande rilevanza per il settore.

    Partecipazione e commenti

    Circa 400 persone, tra buyer, sommelier e operatori del settore Ho.Re.Ca, hanno preso parte a questi eventi. Alberto Tasca, vicepresidente dell’Istituto Grandi Marchi e Console Onorario del Messico per la Sicilia, ha commentato l’evento sottolineando la vivacità e il forte interesse per i vitigni e i territori italiani. Tasca ha evidenziato come l’Istituto continui a rappresentare il vino italiano nel mondo, valorizzando la diversità come una risorsa fondamentale per l’identità comune.

    Il vino come linguaggio universale

    Il vino, insieme al cibo, è descritto da Tasca come un linguaggio universale capace di unire le persone e favorire la condivisione di emozioni e culture. Durante gli incontri in Messico, è emersa la capacità del vino italiano di integrarsi con le cucine locali, mantenendo al contempo saldi i valori di tradizione familiare, territorio e qualità. L’incontro ha rappresentato un’importante opportunità per rafforzare i legami tra l’Italia e il Messico, attraverso la passione per il vino e la gastronomia.

    Il tour internazionale dell’Istituto Grandi Marchi (Igm) ha recentemente avuto come focus l’America Latina, con eventi significativi in Messico. Il 20 e il 22 ottobre 2025, si sono svolti a Città del Messico e Cancùn due incontri dedicati alla promozione del vino italiano. Il primo evento, presso il W Hotel, ha incluso una masterclass e un walk-around tasting, permettendo ai partecipanti di esplorare le cantine dell’Istituto. Il secondo incontro al Live Aqua di Cancùn ha visto la partecipazione di sommelier locali, con un grosso interesse da parte di circa 400 operatori del settore. Alberto Tasca, vicepresidente dell’Igm, ha sottolineato l’importanza del vino come linguaggio universale che unisce culture e passioni. Questi eventi hanno rafforzato i legami tra Italia e Messico, evidenziando la tradizione e la qualità del vino italiano, che si integra bene anche con la cucina locale.

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  • Confagricoltura chiede modifiche al ddl Garanzia Giovani per imprenditori

    Confagricoltura chiede modifiche al ddl Garanzia Giovani per imprenditori

    L’Assemblea del CNEL ha recentemente dato il via libera al disegno di legge riguardante l’istituzione della Sezione speciale “Garanzia Giovani Imprenditori” all’interno del Fondo centrale di garanzia per le PMI. Questa iniziativa, approvata il 15 gennaio 2025, ha suscitato diverse reazioni, in particolare riguardo al limite di età fissato per accedere ai finanziamenti.

    Limiti di età e impatti sul settore agricolo

    Il provvedimento stabilisce che la soglia massima per poter beneficiare della copertura pubblica sui finanziamenti bancari sia di 35 anni. Questa decisione ha escluso di fatto gli agricoltori di età compresa tra 35 e 41 anni, un gruppo riconosciuto come parte integrante del settore agricolo da istituzioni come l’Unione Europea, lo Stato Italiano e l’ISMEA. Le implicazioni di tale scelta potrebbero avere ripercussioni significative sul mondo agricolo, dove la presenza di giovani imprenditori è cruciale per l’innovazione e la sostenibilità.

    Reazioni e appelli al Parlamento

    Sandro Gambuzza, vicepresidente di Confagricoltura, ha espresso il suo dissenso riguardo a questa impostazione, astenendosi durante il voto. In una nota ufficiale, ha descritto questa misura come una “penalizzazione ingiustificata” nei confronti di una parte rilevante dei giovani imprenditori agricoli italiani. La sua posizione evidenzia la preoccupazione per l’equità nel sostegno finanziario riservato ai giovani, sottolineando l’importanza di non escludere un segmento significativo di imprenditori che potrebbero contribuire al rilancio del settore.

    Richiesta di modifica del limite di età

    Confagricoltura ha quindi fatto appello al Parlamento, auspicando che il limite di età venga innalzato a 41 anni per il settore agricolo. Questa richiesta si basa sulla necessità di allinearsi ai criteri già adottati a livello nazionale ed europeo, per garantire un supporto adeguato e coerente alle nuove generazioni di agricoltori. La questione rimane aperta, in attesa di ulteriori sviluppi e decisioni legislative che potrebbero influenzare il futuro del comparto agricolo italiano.

    L’Assemblea del CNEL ha approvato il disegno di legge per la creazione della Sezione speciale “Garanzia Giovani Imprenditori” nel Fondo centrale di garanzia per le PMI, fissando la soglia massima di età a 35 anni per accedere ai finanziamenti. Questa decisione ha escluso agricoltori tra i 35 e i 41 anni, un gruppo chiave nel settore agricolo, secondo istituzioni come l’Unione Europea e l’ISMEA. Sandro Gambuzza, vicepresidente di Confagricoltura, ha criticato questa misura come “penalizzazione ingiustificata” per i giovani imprenditori agricoli, mettendo in luce la necessità di sostenere equamente tutte le generazioni. Confagricoltura ha quindi sollecitato il Parlamento a elevare il limite di età a 41 anni per garantire un supporto adeguato e in linea con le normative europee e nazionali, evidenziando l’importanza di nuovi imprenditori per l’innovazione e la sostenibilità nel settore.

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  • Ue approva l’acquisizione di Cpk Sas da parte di Ferrero

    Ue approva l’acquisizione di Cpk Sas da parte di Ferrero

    La Commissione Europea ha dato il via libera all’acquisizione da parte del Gruppo Ferrero, con sede in Lussemburgo, del controllo esclusivo sulla società francese CPK SAS. Questa operazione, avvenuta nel mese di gennaio 2025, si concentra principalmente sulla produzione e commercializzazione di dolciumi al cioccolato, prodotti a base di zucchero e creme spalmabili dolci, tra gli altri articoli.

    Analisi dell’operazione

    L’ente europeo ha concluso che l’operazione non presenta problematiche di concorrenza, evidenziando come l’impatto sul mercato sia limitato. Secondo le analisi condotte, le aziende coinvolte non sono considerate concorrenti diretti e operano in un contesto caratterizzato dalla presenza di vari attori credibili, inclusi i prodotti a marchio privato, in tutti i mercati pertinenti.

    Impatto sul mercato

    In aggiunta, la Commissione ha esaminato i legami conglomerati derivanti dall’acquisizione, confermando che questa non comporterebbe una significativa riduzione della concorrenza. Non si prevede, pertanto, un aumento del potere contrattuale di Ferrero nei confronti dei dettaglianti, garantendo così un ambiente competitivo per i consumatori e le imprese del settore.

    Significato della decisione

    La decisione della Commissione si pone quindi come un passo importante nel panorama delle acquisizioni nel settore dolciario, assicurando che la concorrenza rimanga viva e attiva anche dopo questo significativo cambiamento di proprietà.

    La Commissione Europea ha approvato l’acquisizione da parte del Gruppo Ferrero di controllo sulla francese CPK SAS, specializzata in dolciumi al cioccolato, zucchero e creme spalmabili. L’operazione, avvenuta a gennaio 2025, non presenta problematiche di concorrenza, dato che le aziende non sono concorrenti diretti e operano in un mercato con numerosi attori, inclusi i prodotti a marchio privato. La Commissione ha analizzato anche i legami conglomerati e ha concluso che non ci sarà una significativa riduzione della concorrenza, evitando un aumento del potere contrattuale di Ferrero sui dettaglianti. Questa decisione rappresenta un passo cruciale nel settore dolciario, garantendo un ambiente competitivo per consumatori e imprese, nonostante il cambiamento di proprietà.

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