Autore: fornelliditalia.it

  • Il vino naturale protagonista a Venezia con l’evento Back to the Wine

    Il vino naturale protagonista a Venezia con l’evento Back to the Wine

    Il 9 e 10 novembre 2025, Venezia ospiterà la manifestazione Back to the Wine, un’importante kermesse dedicata al vino naturale. L’evento si svolgerà presso il Terminal 103, affacciato sulla suggestiva laguna, nella Stazione marittima. Questa iniziativa riunisce circa cento produttori provenienti da tutta Italia, tutti accomunati dalla volontà di realizzare vini con un intervento minimo e un forte rispetto per il territorio, in netta controtendenza rispetto alla standardizzazione del mercato vinicolo.

    Un approccio innovativo alla produzione vinicola

    I vignaioli partecipanti alla manifestazione si contraddistinguono per un approccio audace, pronto ad affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici e alle peculiarità di ogni annata. Ogni anno, i loro vini si presentano con caratteristiche uniche, frutto di un attento ascolto della natura. La comunicazione di Back to the Wine si distingue per la sua semplicità e immediatezza, evitando tecnicismi e punteggi, rendendo il vino accessibile a tutti. Questo approccio inclusivo favorisce un dialogo diretto tra produttori e visitatori, permettendo a chiunque di avvicinarsi al mondo del vino senza barriere.

    Oltre il vino: editoria e gastronomia artigianale

    Accanto alle degustazioni di vini, l’evento prevede uno spazio dedicato all’editoria indipendente, dove sarà possibile trovare libri rari e pubblicazioni specializzate sul mondo del vino e dell’agricoltura. Questa sezione è pensata per arricchire l’esperienza dei visitatori, offrendo loro la possibilità di approfondire la cultura vinicola attraverso testi di qualità. Inoltre, un food market presenterà una selezione di produttori artigianali, offrendo specialità come formaggi, pani realizzati con grani antichi, salumi a stagionatura naturale privi di additivi, oltre a fermentati e conserve provenienti da filiere corte. Tutti i prodotti sono realizzati seguendo principi di sostenibilità e valorizzazione dell’identità territoriale.

    L’evento è aperto non solo agli operatori del settore, ma anche a appassionati e giornalisti, creando un’atmosfera di condivisione e scoperta. Back to the Wine si propone come un’importante occasione per esplorare e celebrare il vino naturale, un settore in continua evoluzione che punta a valorizzare la tradizione e l’autenticità.

    Il 9 e 10 novembre 2025, Venezia ospiterà “Back to the Wine”, una manifestazione dedicata al vino naturale, tenutasi al Terminal 103 della Stazione marittima. Circa cento produttori da tutta Italia parteciperanno, tutti uniti dalla volontà di produrre vini con un minimo intervento umano e un forte rispetto per il territorio, in contrapposizione alla standardizzazione del mercato. L’evento si distingue per un linguaggio semplice e accessibile, promuovendo un dialogo diretto tra produttori e visitatori. Oltre alle degustazioni di vini, ci sarà uno spazio per l’editoria indipendente, con libri rari sul vino e l’agricoltura, e un food market che presenterà specialità artigianali sostenibili. “Back to the Wine” sarà aperto a operatori del settore, appassionati e giornalisti, offrendo un’importante opportunità per esplorare il vino naturale e celebrare la tradizione e l’autenticità del settore in continua evoluzione.

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  • Cappuccino Day: oggi si celebra una delle bevande più apprezzate al mondo

    Cappuccino Day: oggi si celebra una delle bevande più apprezzate al mondo

    Oggi, 8 marzo 2025, l’Italia e il resto del mondo celebrano il Cappuccino Day, una giornata dedicata a una delle bevande più iconiche del nostro Paese. Il cappuccino, composto da un perfetto equilibrio tra caffè e latte montato a vapore, è diventato un simbolo della cultura italiana, apprezzato in ogni angolo del globo.

    L’amore degli italiani per il cappuccino

    Le recenti ricerche di mercato, condotte in vista della festività di quest’anno, rivelano dati interessanti sul consumo di cappuccino in Italia. Secondo uno studio realizzato da Parmalat, parte del Gruppo Lactalis, il 91% degli italiani esprime un forte affetto per questa bevanda. Inoltre, il 48% degli intervistati afferma di consumarlo quotidianamente. Questi numeri evidenziano come il cappuccino si confermi la scelta preferita per la colazione, con l’88% degli italiani che lo seleziona come bevanda principale al mattino, rispetto all’82% del 2024.

    Evoluzione dei consumi: il cappuccino oltre la colazione

    Un’analisi effettuata dalla piattaforma di food delivery Deliveroo ha messo in luce un cambiamento nelle abitudini di consumo del cappuccino in Italia. I dati suggeriscono che sempre più italiani iniziano a gustare questa bevanda anche nel pomeriggio, non limitandosi più alla tradizionale colazione. In particolare, Napoli si distingue come la città con il maggior numero di cappuccini ordinati dopo le 12, con un ordine su due effettuato in questo orario. Firenze e Torino seguono rispettivamente al secondo e terzo posto nella classifica delle città più attive nel consumo pomeridiano di cappuccino.

    Cagliari, al contrario, mantiene una forte connessione con la tradizione, con circa l’85% degli ordini su Deliveroo effettuati prima delle 12. I dati globali mostrano che quasi il 25% dei cappuccini ordinati sulla piattaforma avviene oltre le 12, mentre questa percentuale diminuisce drasticamente al 4% dopo le 20. Queste informazioni suggeriscono una trasformazione nelle abitudini di consumo, con il cappuccino che guadagna terreno in orari un tempo considerati inusuali per questa bevanda.

    La celebrazione del Cappuccino Day non è solo un momento di festa, ma anche un’opportunità per riflettere sull’importanza culturale ed economica di questa bevanda nel panorama italiano e internazionale.

    Oggi, 8 marzo 2025, si celebra il Cappuccino Day, una giornata dedicata a una bevanda simbolo della cultura italiana. Recenti ricerche di mercato evidenziano l’affetto degli italiani per il cappuccino: il 91% lo ama e il 48% lo consuma quotidianamente, rendendolo la scelta principale per la colazione, preferito dall’88% degli italiani al mattino. Tuttavia, le abitudini di consumo stanno evolvendo; sempre più italiani gustano il cappuccino anche nel pomeriggio. Napoli è la città con il numero più alto di ordini dopo le 12, seguita da Firenze e Torino. Al contrario, a Cagliari, l’85% degli ordini avviene prima delle 12. A livello globale, quasi il 25% dei cappuccini ordinati avviene oltre le 12, ma solo il 4% dopo le 20. Questa giornata non è solo una festa, ma un’opportunità per riconoscere il significato culturale ed economico del cappuccino in Italia e nel mondo.

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  • Coldiretti: il 97% dei prodotti alimentari extra Ue arriva senza controlli

    Coldiretti: il 97% dei prodotti alimentari extra Ue arriva senza controlli

    Il 97% dei prodotti alimentari importati da Paesi extra Unione Europea entra nel mercato europeo senza alcun controllo adeguato. Questa situazione è emersa durante un evento organizzato da Coldiretti al Villaggio contadino di Bologna, dove il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo hanno sollevato preoccupazioni riguardo ai porti, come quello di Rotterdam, dove le verifiche vengono ritenute insufficienti. La manifestazione, che si svolge dal 15 al 17 settembre 2025, vedrà la partecipazione anche del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nella giornata conclusiva.

    Controlli insufficienti sui prodotti agroalimentari

    Coldiretti ha evidenziato che soltanto il 3% delle merci agroalimentari provenienti dall’estero viene sottoposto a test per garantirne la salubrità. Questo sistema di controlli, descritto come “a macchia di leopardo”, permette l’ingresso di prodotti che non rispettano gli standard europei, creando una situazione che, secondo l’associazione, compromette la salute dei consumatori e la competitività delle aziende italiane, le quali sono obbligate a seguire normative più rigide. Tra i temi di maggiore preoccupazione c’è l’accordo commerciale tra l’Unione Europea e il Mercosur, che potrebbe aumentare l’importazione in Europa di carne, riso, miele e zucchero, prodotti con l’uso di antibiotici e pesticidi vietati nell’Unione. Nei primi otto mesi del 2025, le importazioni agroalimentari dal blocco sudamericano in Italia hanno registrato un incremento del 18%, raggiungendo un valore di 2,3 miliardi di euro, mentre le esportazioni italiane hanno subito un calo dell’8%, contribuendo a un disavanzo commerciale crescente.

    Rischi per l’agricoltura europea

    Prandini ha dichiarato che “senza il principio di reciprocità, l’agricoltura europea rischia di non essere tutelata”. Coldiretti ha anche messo in evidenza i pericoli legati alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. L’introduzione di nuovi dazi su prodotti agroalimentari italiani ha già avuto un impatto sulle esportazioni, con un calo del 18% per il vino nel mese di settembre e diminuzioni significative in agosto per olio (-62%), derivati del pomodoro (-36%) e pasta (-21%). Il timore è che l’aumento dei prezzi degli alimenti italiani possa favorire il mercato dei falsi, in particolare i formaggi “italian sounding”, già ampiamente diffusi negli Stati Uniti, dove si producono oltre 2,7 miliardi di chili di formaggi all’anno. Gesmundo ha concluso affermando che “non siamo contrari agli accordi commerciali, ma senza protezione ambientale e sociale si rischia di esportare inquinamento e di indebolire il presidio del territorio garantito dagli agricoltori europei”.

    Il 97% dei prodotti alimentari importati da paesi extra UE entra in Europa senza controlli adeguati, secondo Coldiretti. Durante un evento a Bologna, il presidente Prandini ha denunciato le ispezioni insufficienti, soprattutto nel porto di Rotterdam. Solo il 3% delle merci agroalimentari estere viene testato per la salubrità, compromettendo la salute dei consumatori e la competitività delle aziende italiane, costrette a seguire normative più severe. Preoccupazioni emergono dall’accordo tra UE e Mercosur, che potrebbe aumentare l’importazione di prodotti contenenti antibiotici e pesticidi vietati in Europa. Nel 2025, le importazioni dal Mercosur sono aumentate del 18%, mentre le esportazioni italiane sono scese dell’8%. Prandini avverte che l’agricoltura europea è a rischio senza reciprocità, mentre tensioni commerciali con gli Stati Uniti hanno già colpito le esportazioni. Coldiretti chiede protezioni ambientali e sociali per evitare di esportare inquinamento e indebolire l’agricoltura europea.

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  • Il tiramisù giapponese si aggiudica il titolo di migliore al mondo, l’Italia seconda

    Il tiramisù giapponese si aggiudica il titolo di migliore al mondo, l’Italia seconda

    Il Giappone ha trionfato al World Trophy of Professional Tiramisù, il Campionato del Mondo dedicato al celebre dolce italiano, che si è svolto a Roma il 2 dicembre 2025. L’evento, organizzato dalla Federazione Internazionale Pasticceria, Gelateria e Cioccolateria (Fipgc), ha visto la partecipazione di maestri pasticceri provenienti da dieci nazioni, tra cui Italia, Francia, Australia, Marocco, Messico, Cina, Perù, Senegal e Colombia.

    Il podio del campionato

    La competizione ha visto la giapponese Aya Okada, originaria di Ishikawa e nata nel 1996, conquistare il primo posto con una creazione straordinaria: un tiramisù a forma di pianoforte a coda, decorato con ciliegie al maraschino e amarena. Questa innovativa interpretazione ha colpito la giuria e le aspettative del pubblico, portando il Giappone sul gradino più alto del podio. Al secondo posto si è piazzata l’italiana Milena Russo, originaria di Capo d’Orlando, in provincia di Messina. La sua creazione, intitolata ‘Amor Misù‘, combina ingredienti come rosa bulgara, caffè, lampone e pepe rosa, accompagnata da un savoiardo al rosmarino e limone, dimostrando un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. La medaglia di bronzo è andata a Simon Loutid dal Marocco, il quale ha presentato ‘Nostalgia di un bambino‘, un dolce che rende omaggio ai profumi africani attraverso un fiore di bissap, evocando note intense di vaniglia e ibisco.

    Le sfide della competizione

    Durante il concorso, ogni partecipante ha avuto a disposizione due ore per realizzare due versioni del tiramisù: una classica, che doveva rispettare rigorosamente gli ingredienti tradizionali, e una versione innovativa, in cui i pasticceri hanno potuto esprimere la loro creatività. Tuttavia, per quest’ultima era necessario includere una parte cotta, un formaggio fresco spalmabile e il caffè, elementi essenziali per mantenere l’identità del dolce. La giuria ha valutato le creazioni in base al punteggio finale ottenuto nella preparazione di entrambi i dolci, garantendo così un confronto equo tra le diverse interpretazioni del tiramisù.

    Un evento che celebra la tradizione e l’innovazione

    Matteo Cutolo, presidente della Fipgc, ha commentato l’importanza di questa competizione, sottolineando come essa rappresenti l’essenza della pasticceria contemporanea. “Questa competizione – ha dichiarato – rappresenta l’essenza della pasticceria contemporanea, rispetto per la tradizione, apertura verso il mondo e desiderio di innovare senza perdere l’identità”. Il tiramisù, simbolo dell’Italia, continua a dimostrarsi un linguaggio universale capace di unire culture e professionisti di tutto il mondo, confermando la sua rilevanza anche in un contesto globale.

    L’evento ha messo in luce non solo le abilità dei pasticceri, ma anche l’importanza del dolce italiano nel panorama gastronomico internazionale, rafforzando il legame tra tradizione e innovazione.

    Il Giappone ha vinto il World Trophy of Professional Tiramisù, tenutosi a Roma il 2 dicembre 2025, con la partecipazione di pasticceri provenienti da dieci nazioni. Aya Okada, con un tiramisù a forma di pianoforte decorato con ciliegie, ha conquistato il primo posto. Al secondo posto si è classificata l’italiana Milena Russo con “Amor Misù”, un dolce che combina rosa bulgara e caffè. Il terzo posto è andato a Simon Loutid dal Marocco con “Nostalgia di un bambino”, che evoca profumi africani. Ogni partecipante ha creato due versioni del tiramisù: una classica e una innovativa, rispettando ingredienti fondamentali. Matteo Cutolo, presidente della Fipgc, ha sottolineato l’importanza dell’evento, che celebra tradizione e innovazione, evidenziando come il tiramisù sia un simbolo di unione culturale nel panorama gastronomico mondiale.

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  • Scoperta di due nuove specie di funghi a Città di Castello nel 2025

    Scoperta di due nuove specie di funghi a Città di Castello nel 2025

    Città di Castello si conferma un punto di riferimento per la biodiversità grazie alla recente scoperta di due nuove specie di funghi appartenenti al genere Pseudosperma: Pseudosperma cupreum e Pseudosperma franchettii. Questa scoperta è stata realizzata dal micologo Giovanni Battista Galeotti, che ha descritto i nuovi organismi, e dal biologo Andrea Rubini, affiliato al CNR-Istituto di Bioscienze e BioRisorse di Perugia. Entrambi gli scienziati, originari della zona, hanno lavorato insieme per analizzare e confermare l’unicità genetica di queste specie.

    Pubblicazione e contesto della scoperta

    I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Phytotaxa, un’importante pubblicazione internazionale nel campo della botanica. La scoperta è avvenuta in due ambienti umbri distintivi, entrambi a breve distanza l’uno dall’altro. Nel Parco Naturale dei Laghi Spada, un ecosistema ripariale del Tevere caratterizzato dalla presenza di pioppi, salici e ontani, Galeotti ha identificato Pseudosperma cupreum. Questo fungo si distingue per il suo cappello di un affascinante colore rame, da cui deriva il nome latino “cupreum”, che significa rame.

    Il secondo ritrovamento, Pseudosperma franchettii, è stato effettuato nel Parco di Villa Montesca, un’area collinare situata a 400 metri di altitudine, fondata alla fine del XIX secolo dal barone Leopoldo Franchetti, che ha ispirato il nome della specie. Questo parco è un esempio di biodiversità, dove coesistono conifere e latifoglie provenienti da diverse parti del mondo. Negli anni, sono state rinvenute numerose specie rare, tra cui il fungo Warcupia cupulata, anch’esso scoperto da Galeotti, che evidenzia la vitalità ecologica della zona.

    Analisi genetiche e conferma della classificazione

    Dopo la scoperta di Pseudosperma cupreum, il secondo ritrovamento a Città di Castello ha ulteriormente consolidato la classificazione di questi funghi come nuove specie. Le analisi genetiche condotte da Andrea Rubini hanno fornito prove chiare della distinzione molecolare delle due specie rispetto a quelle già conosciute, posizionandole in rami distinti nell’albero evolutivo dei funghi. Questo lavoro di analisi ha contribuito a chiarire la complessità e la diversità del regno fungino, rivelando nuove informazioni sulla loro evoluzione.

    Rilevanza della scoperta per la biodiversità locale

    Galeotti e Rubini hanno dichiarato all’ufficio stampa del Comune di Città di Castello che la loro scoperta conferma l’importanza della regione come laboratorio naturale di biodiversità. La presenza di nuove specie fungine in un’area già ampiamente studiata dimostra che la natura ha ancora molto da rivelare. Città di Castello non è solo un custode di un patrimonio storico e paesaggistico di grande valore, ma si afferma anche come un laboratorio vivente di biodiversità, capace di sorprendere e arricchire la conoscenza scientifica.

    Città di Castello has emerged as a biodiversity hub with the discovery of two new mushroom species from the genus Pseudosperma: Pseudosperma cupreum and Pseudosperma franchettii. This significant finding was made by mycologist Giovanni Battista Galeotti and biologist Andrea Rubini from the CNR-Istituto di Bioscienze e BioRisorse in Perugia. Their research, published in the journal Phytotaxa, highlights unique ecological environments where these fungi were found. Pseudosperma cupreum, named for its copper-colored cap, was located in the Parco Naturale dei Laghi Spada, while Pseudosperma franchettii was discovered in the historic Parco di Villa Montesca. Genetic analyses confirmed their classification as distinct species, underscoring the complexity of fungal diversity. Galeotti and Rubini emphasize that these discoveries reinforce the region’s role as a vital natural laboratory, showcasing the ongoing potential for new scientific insights in well-studied areas.

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  • Sapore di mare: ad Anzio un viaggio tra tradizioni e degustazioni culinarie

    Sapore di mare: ad Anzio un viaggio tra tradizioni e degustazioni culinarie

    Ad Anzio, sul lungomare del porto, si svolge fino a domenica 9 novembre 2025 l’evento ‘Sapore di mare’, una manifestazione che celebra le tradizioni legate alla pesca e la gastronomia locale. Questo progetto è frutto della collaborazione tra il Comune di Anzio, il GAL Lazio, la Regione Lazio, l’Associazione commercianti e ristoratori e la Guardia costiera. L’iniziativa mira a sensibilizzare i consumatori sull’importanza del pescato locale, enfatizzando la qualità, la sicurezza e la sostenibilità ambientale.

    Laboratori e attività culturali

    Durante l’evento, si tengono laboratori di cultura marinara organizzati dalla Lega navale e dalla Marina Militare, coinvolgendo anche gli studenti dell’Istituto nautico ‘De Pinedo-Colonna’ di Anzio. Il sindaco Aurelio Lo Fazio ha sottolineato l’importanza di questo scambio intergenerazionale, dove le conoscenze vengono trasmesse e condivise. Sono previsti anche incontri tematici che affronteranno questioni cruciali come il futuro della pesca, la salvaguardia del mare, la sicurezza alimentare e la tracciabilità dei prodotti ittici. Inoltre, si discuterà degli investimenti necessari per supportare il settore.

    Il fulcro della manifestazione è rappresentato dal Villaggio del Gusto, dove si svolgeranno show cooking e degustazioni di piatti tipici della cucina marinara locale, realizzati in collaborazione con dieci ristoranti della città e gli studenti dell’istituto alberghiero ‘Gavio Apicio’. L’assessore al Turismo, Valentina Corrado, ha dichiarato che l’iniziativa ha molteplici obiettivi, tra cui la valorizzazione dei prodotti locali e la sensibilizzazione dei giovani riguardo all’importanza del mare come risorsa.

    Supporto alle imprese e opportunità di sviluppo

    L’evento non si limita a promuovere la cultura gastronomica, ma offre anche un’importante opportunità di supporto alle imprese del settore. Sono previsti forum dedicati a temi come la sicurezza alimentare, gli strumenti finanziari e le opportunità di sviluppo e innovazione per la filiera marittima e turistica. Questo approccio mira a creare un dialogo tra le diverse realtà operative nel campo della pesca e della ristorazione.

    Nonostante il fermo biologico prorogato per tutto il mese di novembre, Mauro Spina, comandante di un motopeschereccio della Lega marinara di Anzio, ha affermato che il programma dell’evento rimane invariato. Il pescato proviene principalmente dalla piccola pesca, che continua a operare entro le tre miglia dalla costa anche in questo periodo.

    Per partecipare alle degustazioni gratuite, è possibile prenotare attraverso il sito ufficiale dell’evento, dove è disponibile anche il programma completo delle attività.

    Fino al 9 novembre 2025, Anzio ospita l’evento “Sapore di mare”, che celebra le tradizioni legate alla pesca e alla gastronomia locale. Collaborano il Comune di Anzio, GAL Lazio, Regione Lazio e altri enti. L’obiettivo è sensibilizzare i consumatori sulla pesca locale, enfatizzando qualità e sostenibilità. Durante la manifestazione, si tengono laboratori di cultura marinara con la partecipazione di studenti dell’Istituto Nautico, promuovendo uno scambio intergenerazionale di conoscenze. Il “Villaggio del Gusto” offre show cooking e degustazioni di piatti tipici in collaborazione con dieci ristoranti locali e l’istituto alberghiero “Gavio Apicio”. L’evento supporta anche le imprese, proponendo forum su sicurezza alimentare e opportunità per il settore marittimo. Nonostante il fermo biologico per novembre, il programma rimane attivo con pescato dalla piccola pesca. La prenotazione per le degustazioni gratuite può essere effettuata sul sito ufficiale dell’evento.

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  • Dal territorio alla tavola: MANGIALAZIO presenta i prodotti tipici del Lazio con lo chef Aurelio Carraffa

    Dal territorio alla tavola: MANGIALAZIO presenta i prodotti tipici del Lazio con lo chef Aurelio Carraffa

    Il 9 novembre 2025, il laboratorio Mediterraneum di Mamà Food & Mood, situato in Via di Priscilla a Roma, ospiterà il secondo appuntamento della rassegna Mangialazio. Questo evento, giunto alla sua quarta edizione, è dedicato alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche del Lazio, sotto la direzione dello chef Aurelio Carraffa. L’iniziativa, sostenuta da Arsial, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio, è promossa dall’Associazione Culturale Factory1342 in collaborazione con Mamà Food & Mood.

    Un chef con una visione artistica

    Lo chef Aurelio Carraffa porta in cucina una passione ineguagliabile, frutto di una selezione attenta e quotidiana dei migliori ingredienti. La sua formazione iniziale come designer, sia d’interni che industriale, ha influenzato profondamente il suo approccio culinario. Ogni piatto diventa un’opera d’arte, dove la composizione e la presentazione derivano da un’accurata ricerca estetica. La cucina di Carraffa non è solo un’esperienza gastronomica, ma un vero e proprio viaggio sensoriale che invita i partecipanti a scoprire le radici e le storie dietro ogni ricetta.

    Un viaggio tra i sapori del Lazio

    Il programma del 2025 prevede tre serate, con l’ultimo incontro fissato per il 16 novembre. Ogni evento offre un’immersione nei sapori delle cinque province laziali, con preparazioni dal vivo di piatti tradizionali, che vengono spiegati attraverso i loro ingredienti e le loro storie. Durante la serata del 9 novembre, verranno presentati due piatti simbolo della tradizione gastronomica regionale: la pasta e patate e gli spaghetti alla puttanesca. La pasta e patate romana, ad esempio, è un piatto versatile, perfetto in ogni stagione e accessibile anche ai cuochi meno esperti. Il segreto di questa ricetta sta nella giusta consistenza, che deve rimanere brodosa, e nell’utilizzo di ingredienti freschi e di qualità, come le diverse varietà di patate laziali, il guanciale e l’olio extravergine d’oliva DOP di Canino.

    Degustazioni e prodotti locali

    Accanto alle dimostrazioni culinarie, l’evento offre anche ricche degustazioni che celebrano il meglio della produzione enogastronomica del Lazio. I partecipanti potranno assaporare oli extravergine d’oliva, formaggi di varie stagionature, ortaggi tipici e salumi, tutti provenienti esclusivamente dalla regione. L’edizione attuale dell’evento include vini dell’Azienda Agricola Casale Certosa di Roma, birra artigianale di Radiocraft di Albano Laziale, dolci di Dolcezze di Luna di Roma, e molte altre prelibatezze locali.

    L’evento avrà luogo presso Mamà Laboratori di Cucina – Mediterraneum, in Via di Priscilla 15/17 a Roma. L’accesso allo show cooking del 9 novembre alle ore 19.30 è gratuito, ma è richiesta la prenotazione inviando una email a factory1342@gmail.com. Per ulteriori dettagli sul programma, è possibile visitare il sito ufficiale.

    Il 9 novembre 2025, il laboratorio Mediterraneum di Mamà Food & Mood a Roma ospiterà il secondo appuntamento della rassegna Mangialazio, giunta alla quarta edizione e dedicata alle eccellenze gastronomiche del Lazio. Diretta dallo chef Aurelio Carraffa, la manifestazione è sostenuta da Arsial e promossa dall’Associazione Culturale Factory1342. Carraffa, con un background da designer, trasforma ogni piatto in un’opera d’arte, offrendo un’esperienza culinaria unica. Il programma comprende tre serate, culminando il 16 novembre, con dimostrazioni dal vivo di piatti tradizionali come la pasta e patate e gli spaghetti alla puttanesca. L’evento include anche degustazioni di prodotti locali, tra cui oli, formaggi e vini. Si svolgerà in Via di Priscilla 15/17 a Roma, con accesso gratuito su prenotazione. Maggiori dettagli sul programma sono disponibili sul sito ufficiale.

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  • Agricoltura: l’innovazione come chiave per il ricambio generazionale

    Agricoltura: l’innovazione come chiave per il ricambio generazionale

    Il 2025 segna un momento cruciale per l’agricoltura giovanile in Italia, dove i giovani agricoltori rappresentano l’8% della forza lavoro agricola, rispetto al 12% della media europea. Giovanni Gioia, presidente dei Giovani di ConfagricolturaAnga, ha sottolineato la necessità di un patto generazionale, mirato a raddoppiare questa percentuale entro il 2040. Questo impegno richiede investimenti mirati verso un’agricoltura moderna, innovativa e sostenibile, in linea con le politiche nazionali ed europee.

    Il convegno di Napoli

    Dal 14 al 16 marzo 2025, Napoli ha ospitato il XIX Convegno Quadri, un evento che ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di agricoltori under 40. Durante i tre giorni di incontri, i partecipanti hanno discusso temi attuali e hanno svolto attività di team building. L’evento ha riunito anche esperti del mondo accademico, della ricerca e rappresentanti delle imprese, creando un’importante rete di contatti per gli imprenditori agricoli.

    Le tavole rotonde hanno affrontato vari aspetti del settore, dalle agroenergie all’innovazione, offrendo una visione dinamica dell’imprenditoria giovanile. I giovani agricoltori si sono distinti per le loro competenze, la visione internazionale e il forte legame con le filiere produttive. Le esperienze condivise hanno messo in luce il coraggio di coloro che, dopo aver vissuto all’estero, sono tornati in Italia per avviare progetti innovativi, come quello sul biometano o l’utilizzo di larve di insetti per un’economia circolare.

    Le sfide del settore agricolo

    I giovani agricoltori, riuniti a Napoli, hanno espresso la necessità di un supporto politico coerente per promuovere l’imprenditorialità e il rinnovamento nel settore. Hanno evidenziato come l’attuale burocrazia e le contraddizioni normative rappresentino ostacoli significativi. Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha aggiunto che la politica agricola dell’Unione Europea non risponde adeguatamente alle esigenze di sicurezza alimentare e produttività, motivo per cui è stata espressa una forte opposizione alla proposta della nuova PAC.

    Preoccupazioni per la manovra finanziaria

    Un altro tema di preoccupazione emerso durante il convegno riguarda la manovra finanziaria attualmente in discussione al Parlamento. I rappresentanti dei Giovani di Confagricoltura hanno sollecitato Luigi D’Eramo, sottosegretario all’Agricoltura, a rivedere il divieto di compensazione dei crediti d’imposta con debiti contributivi, previsto a partire dal 1° luglio 2026. Nicola Gherardi, membro della giunta confederale, ha sottolineato come questo divieto possa compromettere gli investimenti in innovazione degli imprenditori, che hanno pianificato il recupero dei crediti su più anni.

    Con il DDL bilancio in discussione, la situazione si fa critica. Giovanni Gioia ha avvertito che questa misura potrebbe avere un impatto devastante sul processo di innovazione, bloccando di fatto lo sviluppo del settore agricolo.

    Nel 2025, i giovani agricoltori in Italia rappresentano l’8% della forza lavoro agricola, meno della media europea del 12%. Giovanni Gioia di Confagricoltura ha proposto di raddoppiare questa cifra entro il 2040, richiedendo investimenti in un’agricoltura moderna e sostenibile. Durante il XIX Convegno Quadri a Napoli, dal 14 al 16 marzo, oltre cento agricoltori under 40 hanno discusso temi come agroenergie e innovazione, creando una rete importante per l’imprenditoria agricola. Hanno condiviso esperienze, tra cui il ritorno in Italia dopo periodi all’estero per avviare progetti innovativi, come nel settore del biometano. Tuttavia, hanno espresso preoccupazioni riguardo alla burocrazia e alle normative, ritenendole ostacoli significativi. Inoltre, hanno sollecitato un riesame del divieto di compensazione dei crediti d’imposta, previsto per il 2026, considerato potenzialmente devastante per gli investimenti in innovazione nel settore agricolo.

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  • Da Milano a Tirana: il ristorante Colonial Tirana festeggia 13 anni di attività

    Da Milano a Tirana: il ristorante Colonial Tirana festeggia 13 anni di attività

    Il bar Colonial, situato a Tirana, si distingue come un punto di riferimento per gli amanti dei cocktail, grazie alla sua proposta di qualità e all’atmosfera accogliente. Fondato nel febbraio 2012 da Ilir Dushkaj, questo locale ha saputo conquistare il cuore dei clienti con un menù vasto e variegato, che include oltre mille referenze di alcolici. La scelta di cocktail è ampia, spaziando dai classici come Negroni e Last Word a creazioni originali come Sweet Dreams, che combina vodka, frutto della passione e zenzero, e il Margarita Calabrese, con tequila, lime e un tocco di peperoncino. Per chi preferisce opzioni senza alcol, il bar offre anche una selezione di drink analcolici, rendendolo un luogo inclusivo per tutti.

    L’evoluzione del Colonial

    Colonial è nato con l’intento di essere un cocktail bar puro, privo di birra e vino, dove la conversazione e la qualità dei drink erano al centro dell’esperienza. Nel corso degli anni, tuttavia, ha ampliato la sua offerta introducendo una selezione limitata di birre e vini, mantenendo comunque il focus sulla mixology. Nel 2023, Ilir Dushkaj ha deciso di espandere ulteriormente il suo progetto aprendo un ristorante chiamato Hame, situato proprio accanto al bar. Questo passo rappresenta un’evoluzione naturale per un imprenditore che ha sempre avuto un interesse per la ristorazione.

    La proposta gastronomica

    Il ristorante Hame offre cucina italiana, preparata da uno chef con 34 anni di esperienza. La filosofia è quella di portare la tradizione culinaria italiana a Tirana, mantenendo un approccio autentico e semplice. I clienti, che inizialmente si recavano al Colonial solo per bere, hanno iniziato a chiedere opzioni per mangiare, portando alla creazione di un menu che riflette la stessa cura e attenzione ai dettagli riservata ai cocktail.

    Cambiamenti e tendenze in Albania

    Dal 2012, il panorama albanese è cambiato notevolmente. Ilir Dushkaj ha notato che la cultura del bere è diventata più consapevole, con clienti che cercano esperienze di qualità. La domanda di gin rimane alta, ma si sta assistendo a un crescente interesse per la tequila premium. Nonostante ciò, la grappa italiana non ha riscosso particolare successo tra i consumatori locali, che preferiscono il rakia, un distillato a base di frutta.

    La clientela e l’atmosfera

    Il Colonial attira principalmente una clientela locale, con circa l’80% dei visitatori che sono residenti a Tirana, mentre il restante 20% è composto da espatriati e turisti. La prenotazione è consigliata, poiché il locale è sempre affollato. Ilir ha scelto di non organizzare eventi o guest shift, preferendo mantenere un’atmosfera intima e rilassata, con playlist musicali curate personalmente su Spotify, che spaziano tra lounge, jazz e chill.

    Progetti futuri e sostenibilità

    Guardando al futuro, Ilir Dushkaj sta investendo in agricoltura, con l’intenzione di lanciare un succo di melograno prodotto localmente. Questo progetto rappresenta un passo verso la sostenibilità, enfatizzando l’importanza della produzione locale e naturale. Per Ilir, il melograno simboleggia la qualità e l’autenticità che desidera trasmettere attraverso il suo lavoro.

    Il valore del Colonial

    Oggi, Colonial è molto più di un semplice bar. È un luogo che rappresenta una casa per chi cerca un’esperienza di qualità, un punto di incontro per chi desidera bere bene e riflettere. Con un’anima e una storia, il locale continua a essere un faro per la cultura del bere a Tirana.

    Il Bar Colonial a Tirana, fondato da Ilir Dushkaj nel 2012, è un rinomato cocktail bar che offre un’ampia selezione di oltre mille alcolici e cocktail originali, come il Sweet Dreams e il Margarita Calabrese. Inizialmente focalizzato esclusivamente sulla mixology, ha ampliato l’offerta includendo birre e vini. Nel 2023, Dushkaj ha aperto accanto al bar il ristorante Hame, che offre cucina italiana tradizionale. La clientela, composta per l’80% da locali, apprezza l’atmosfera intima, priva di eventi organizzati. Negli anni, la cultura del bere in Albania è evoluta, con un maggiore interesse per esperienze di qualità e cocktail premium, mentre il rakia resta popolare. Per il futuro, Dushkaj punta sulla sostenibilità, investendo nella produzione locale di succo di melograno. Il Colonial rappresenta oggi un punto d’incontro per chi cerca drink di qualità e una riflessione appassionata sulla cultura del bere.

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  • Nitto ATP Finals: Da Vittorio e Iginio Massari celebrano l’eccellenza italiana a Torino

    Nitto ATP Finals: Da Vittorio e Iginio Massari celebrano l’eccellenza italiana a Torino

    Mentre all’Inalpi Arena di Torino si svolgono le ultime sfide della stagione tennistica del 2025, con i migliori otto tennisti del ranking mondiale e le coppie di doppio più forti in competizione, le Nitto ATP Finals si trasformano anche in un palcoscenico per l’eccellenza culinaria italiana. Dal 9 al 16 novembre, gli spettatori non solo possono assistere a emozionanti partite, ma anche immergersi nella ricca tradizione enogastronomica del nostro Paese, che si propone con la stessa intensità e maestria del tennis di alto livello.

    Ristorazione stellata per un evento di prestigio

    Durante la settimana delle Nitto ATP Finals, la proposta gastronomica per gli ospiti è di altissimo livello, grazie alla collaborazione tra Da Vittorio, ristorante pluristellato, e Vicook, l’azienda di ristorazione della famiglia Cerea. Queste realtà di spicco offrono un servizio che riflette la qualità delle performance sportive in campo.

    Nel Gourmet Restaurant dedicato all’ospitalità, la brigata di Da Vittorio, guidata dagli chef Chicco e Bobo Cerea, delizia i palati con un percorso di degustazione di quattro portate, in cui spiccano i celebri Paccheri alla Vittorio. Il menu è frutto di una sinergia con chef stellati, mentre il servizio di sala e la selezione di vini curata dai sommelier aggiungono un tocco di eleganza all’esperienza culinaria. Non mancano opzioni a buffet per soddisfare ogni esigenza alimentare, inclusi piatti vegetariani, vegani e senza glutine, accompagnati da sessioni di show cooking dal vivo.

    Al Signature Restaurant, Vicook propone un buffet esclusivo, caratterizzato da piatti ispirati a temi sviluppati in collaborazione con Da Vittorio e DaV. La proposta celebra la stagionalità degli ingredienti, fondendo la cucina locale con influenze internazionali. Presso la Tennis Family House, all’interno del Teatro dei Ragazzi e dei Giovani, i Cerea offrono un viaggio attraverso la tradizione culinaria italiana e mediterranea, con un menu alla carta e degustazioni abbinate a vini selezionati.

    Dolci d’autore per tutti

    A completare l’offerta gastronomica d’eccellenza, Iginio Massari Alta Pasticceria si presenta come Official F&B Supplier dell’evento. Una selezione delle creazioni del Maestro sarà disponibile nelle aree principali, riservata agli atleti e ai loro staff, mentre al Fan Village il pubblico avrà l’opportunità di acquistare le specialità firmate Massari. «Questo evento unisce eccellenza, talento e passione, valori che guidano il nostro lavoro» afferma Iginio Massari. «Abbiamo creato prodotti esclusivi che riflettono l’energia e l’eleganza del tennis, portando la nostra idea di alta pasticceria in un contesto internazionale, per condividere il gusto autentico della qualità italiana.»

    Creazioni esclusive per le Nitto ATP Finals

    In occasione delle Nitto ATP Finals 2025, la famiglia Massari ha realizzato tre prodotti in edizione limitata. Il Panettone Nitto ATP Finals da 500 grammi ripropone il classico dolce natalizio con mirtilli e limoni canditi, per un’esperienza fresca e vivace.

    I Cremini Nitto ATP Finals, composti da tre varietà di cioccolato – fondente, latte e bianco – simboleggiano l’eleganza e la precisione, rendendo omaggio all’evento sportivo. Infine, i Maxi-Macaron limone e vaniglia sono presentati in una versione speciale, con una grafica progettata appositamente per il torneo.

    Queste creazioni saranno disponibili durante l’evento, non solo presso le pasticcerie Massari di Brescia, Milano, Torino, Verona, Firenze e Roma, ma anche in tutti i Pop-Up store e online su iginiomassari.it, con il Panettone e i Cremini in vendita fino ad esaurimento scorte.

    All’Inalpi Arena di Torino, le Nitto ATP Finals 2025 si svolgono dal 9 al 16 novembre, non solo con le sfide tra i migliori tennisti, ma anche come festa della gastronomia italiana. I prestigiosi ristoranti Da Vittorio e Vicook offrono un’esperienza culinaria d’eccellenza. Al Gourmet Restaurant, i celebri chef Cerea presentano un menu di quattro portate che include i Paccheri alla Vittorio. Il buffet del Signature Restaurant combina cucina locale e influenze internazionali, mentre la Tennis Family House esplora piatti tradizionali italiani. Iginio Massari, Official F&B Supplier, delizia con dolci artigianali, tra cui il Panettone Nitto ATP Finals, Cremini e Maxi-Macaron, presentati in edizione limitata. Queste specialità possono essere acquistate presso pop-up store e online, riflettendo l’innovazione e la qualità della pasticceria italiana. L’evento promette un connubio di eccellenza sportiva e gastronomica.

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