L’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma ha annunciato un importante passo avanti nella sua attività di ricerca, grazie alla selezione del progetto vincitore del concorso internazionale per il Nuovo Polo dei Laboratori ‘Rita Levi Montalcini’. Questa iniziativa, promossa in collaborazione con l’Ordine degli Architetti e l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma, si propone di dotare l’istituto di una nuova sede moderna e tecnologicamente avanzata. L’esito del concorso è stato reso pubblico il 31 ottobre 2025, dopo un’attenta valutazione di ben 73 proposte.
Il progetto vincitore
Il gruppo di progettazione composto da Giacomo Tomidei (Tanaka | Tomidei) e Alessandro Garzanti è stato scelto per la qualità architettonica e per la capacità di creare un dialogo efficace tra gli spazi interni ed esterni. Il progetto si distingue per l’integrazione del verde, concepita per promuovere un ambiente laboratoriale che favorisca non solo il lavoro, ma anche momenti di socialità e interazione. La flessibilità e l’adattabilità della proposta sono evidenti nella struttura, caratterizzata da un doppio volume sfalsato che si apre su una piazza pubblica, insieme a collegamenti ipogei e aerei con l’edificio destinato all’alto isolamento. L’edificio sarà facilmente riconoscibile e si integrerà perfettamente con la sua funzione scientifica.
Dettagli dell’intervento
Il nuovo edificio sarà dedicato esclusivamente all’attività di ricerca, unificando i laboratori attualmente distribuiti in due padiglioni. Il progetto prevede anche il potenziamento delle strutture esistenti, come i padiglioni Baglivi e Del Vecchio, creando un polo integrato e funzionale. La riqualificazione dell’area sarà realizzata seguendo criteri di sostenibilità ambientale e paesaggistica. La nuova costruzione si articolerà su quattro piani, con un volume complessivo di circa 14.730 metri cubi e una superficie utile di 5.157 metri quadrati. Di questi, 2.185 metri quadrati saranno destinati a laboratori e servizi di supporto, mentre 1.000 metri quadrati saranno riservati ad aree verdi e spazi di relazione.
Impatto sulla ricerca e formazione
Il direttore scientifico dell’Inmi Spallanzani, Enrico Girardi, e il direttore del Dipartimento di Epidemiologia, Ricerca Preclinica e Diagnostica Avanzata, Fabrizio Maggi, hanno sottolineato che il nuovo polo rappresenta un passo significativo verso il potenziamento delle capacità diagnostiche e di ricerca dell’istituto. Il progetto contribuirà a rendere l’attività dello Spallanzani sempre più integrata, sostenibile e tecnologicamente avanzata. Sarà anche un luogo di formazione per i giovani ricercatori, offrendo loro strumenti all’avanguardia e opportunità per diventare protagonisti della scienza futura.
La commissione di valutazione
La selezione dei progetti è stata effettuata da una commissione presieduta dall’architetto Giancarlo Mazzanti, nominato dall’Ordine degli Architetti di Roma. La commissione includeva anche Maurizio Simmaco, professore ordinario alla Sapienza di Roma, Fabrizio Maggi, l’architetto Mauro Lauretti dell’Istituto Spallanzani e l’ingegnere Silvia Sergio, nominata dall’Ordine degli Ingegneri di Roma. L’analisi approfondita delle proposte ha portato alla scelta di un progetto che promette di rivoluzionare l’approccio alla ricerca scientifica in Italia.

L’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma ha selezionato un progetto vincitore per il nuovo Polo dei Laboratori ‘Rita Levi Montalcini’, annunciato il 31 ottobre 2025. Il progetto, guidato da Giacomo Tomidei e Alessandro Garzanti, è stato scelto per la sua qualità architettonica e l’integrazione degli spazi verdi, creando un ambiente promozionale per il lavoro e la socialità. Il nuovo edificio, dedicato esclusivamente alla ricerca, unificherà i laboratori esistenti e includerà spazi verdi e di interazione. Con una superficie di circa 5.157 metri quadrati, aiuterà a potenziare le capacità diagnostiche e di ricerca dell’istituto, offrendo anche opportunità formative per giovani ricercatori. La commissione di valutazione, capitanata dall’architetto Giancarlo Mazzanti, ha evidenziato l’importanza del progetto per il futuro della ricerca scientifica in Italia.
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