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Salute, la psicologa Borghi presenta un nuovo percorso oltre la sclerosi multipla

Ricevere una diagnosi di sclerosi multipla (SM) rappresenta un momento di profondo cambiamento, capace di sovvertire ogni certezza preesistente. La psicologa Martina Borghi, del Centro Regionale Sclerosi Multipla dell’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano, in provincia di Torino, sottolinea l’importanza di trasformare il tumulto emotivo che accompagna questa notizia in un’opportunità per costruire un futuro. Secondo Borghi, la vita non si riduce a una malattia, e la speranza deve essere alimentata. Le sue riflessioni sono state pubblicate in un articolo sul sito livinglikeyou.com/it, dedicato al dialogo tra pazienti e medici.

Il significato della diagnosi di sclerosi multipla

La diagnosi di sclerosi multipla rappresenta un vero e proprio spartiacque nella vita di molte persone, spesso giovani e precedentemente in buona salute. La psicologa Borghi evidenzia come il carattere cronico della malattia, l’impossibilità di una cura definitiva, l’imprevedibilità e l’andamento altalenante dei sintomi, come la stanchezza, comportino un cambiamento radicale. Non si tratta solo di un impatto fisico, ma anche di un forte peso emotivo. Le reazioni comuni a questa diagnosi includono sentimenti di impotenza, disorientamento, ansia per il futuro e persino rabbia. Il paziente si trova a confrontarsi con un “prima” e un “dopo”, dove la percezione del corpo cambia e la quotidianità necessita di una ristrutturazione. La prospettiva di un futuro segnato da gravi disabilità spesso genera angoscia, come riportato nel sito specializzato.

Il ruolo della famiglia e delle relazioni

Non solo il paziente è colpito dalla diagnosi di sclerosi multipla, ma anche i familiari e gli amici vivono un periodo di grande disorientamento. Borghi osserva che nei genitori di giovani adulti affetti da questa malattia emergono forti ansie per il futuro, accompagnate dalla paura di non riuscire a fornire il supporto necessario. Questo può portare a comportamenti eccessivamente protettivi, che anziché aiutare, possono generare conflitti. Le amicizie, a loro volta, possono subire una crisi, poiché spesso gli amici non sanno come interagire e, temendo di ferire, scelgono il silenzio. Tuttavia, questo atteggiamento può far sentire il paziente isolato e non compreso. La psicologa sottolinea che una comunicazione aperta e sincera, priva di pietismi, è fondamentale per un sostegno autentico. In questo contesto, il supporto psicologico si rivela uno strumento sempre più richiesto dai pazienti stessi.

Il contesto terapeutico attuale

Nel 2025, la sclerosi multipla è trattata in un contesto terapeutico significativamente diverso rispetto al passato. I trattamenti sono diventati più efficaci e i pazienti sono sempre più coinvolti nel processo decisionale riguardante la propria salute. Borghi spiega che questo approccio di “shared decision making” permette al paziente, supportato anche dallo psicologo, di assumere un ruolo attivo nella comprensione delle terapie e nella gestione degli effetti collaterali. Tale partecipazione contribuisce a incrementare il senso di controllo e a ridurre il sentimento di impotenza.

Resilienza e autoeficacia nel percorso psicologico

Il lavoro psicologico si concentra su concetti chiave come resilienza e autoeficacia, che rappresentano la capacità di mantenere un controllo sano sulla propria vita e sulla malattia. È fondamentale attribuire un senso a questa esperienza, trovare nuovi significati e ridefinire gli obiettivi, evitando di rimanere bloccati dalla malattia. Un aspetto delicato riguarda le donne, che spesso vengono colpite da questa condizione in giovane età. Talvolta, è necessario rinviare progetti importanti, come la maternità, per gestire la malattia. Tuttavia, grazie ai progressi terapeutici, il desiderio di diventare madri non è irrealizzabile, ma può essere semplicemente posticipato. La psicologa invita a non perdere di vista la speranza e a mantenere viva la memoria dei momenti felici, anche in presenza della malattia. La vita non deve ridursi esclusivamente alla malattia, e coltivare la speranza rimane un obiettivo fondamentale. L’articolo completo è disponibile su livinglikeyou.com/it.


Receiving a diagnosis of multiple sclerosis (MS) marks a profound turning point in one’s life, as emphasized by psychologist Martina Borghi from the Regional Multiple Sclerosis Center in Torino. She highlights the need to transform the emotional turmoil that follows such news into an opportunity for future growth, emphasizing that life is not solely defined by illness. MS brings significant emotional and physical challenges, leading to feelings of helplessness and anxiety, not only for patients but also affecting families and friendships. Open communication is crucial for authentic support. In 2025, therapeutic approaches have evolved, involving patients actively in decision-making about their health, which enhances their sense of control. The psychological focus is on fostering resilience and self-efficacy, helping individuals redefine their goals despite the disease. Borghi encourages maintaining hope and cherishing joyful moments, underscoring that life should encompass more than just the illness itself.

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