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Riso: l’Italia sollecita all’Ue maggiori tutele e reciprocità commerciale

Nel corso della riunione dell’Agrifish, tenutasi a Lussemburgo il 15 gennaio 2025, l’Italia ha sollecitato una maggiore protezione e reciprocità per il riso importato nell’ambito dell’Unione Europea. Questa richiesta è stata sostenuta da diversi Paesi, tra cui Francia, Spagna, Portogallo, Ungheria, Grecia, Bulgaria e Romania, che fanno parte dell’alleanza dei produttori di riso europei, nota come EurRice. Il sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Masaf), Luigi D’Eramo, ha evidenziato la situazione critica del settore, uno dei più vulnerabili alla concorrenza di prodotti provenienti da Paesi extra UE, che spesso non rispettano gli standard produttivi, ambientali e socioeconomici europei.

Richiesta di una clausola di salvaguardia efficace

Durante il suo intervento, D’Eramo ha esortato il Consiglio europeo a cogliere l’opportunità offerta dalla revisione del Regolamento sul Sistema di Preferenze Generalizzate (SPG). Ha proposto l’introduzione di una clausola di salvaguardia automatica, in grado di attivarsi in modo efficace, stabilendo soglie realistiche per il suo funzionamento. “Le soglie attualmente in discussione nella revisione del Regolamento non garantiscono l’efficacia della salvaguardia, compromettendo così la protezione della produzione UE e la sicurezza alimentare europea”, ha dichiarato il sottosegretario.

Riconoscimento del ruolo dell’Italia nel settore del riso

Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha espresso soddisfazione per il ruolo guida assunto dall’Italia, che rappresenta il primo produttore di riso in Europa, detenendo il 57% della superficie risicola dell’Unione. “È significativo che l’Italia abbia preso l’iniziativa tra le Nazioni europee”, ha sottolineato Lollobrigida. Ha anche aggiunto che, pur essendo esportatori, non ci si oppone all’espansione delle aree di libero scambio, ma non si può tollerare che alcuni Paesi beneficino di regole di produzione che non garantiscono la qualità del prodotto e non rispettano i diritti dei lavoratori. Oggi l’Europa ha dimostrato la capacità di unirsi per difendere gli interessi nazionali ed europei, in un percorso volto a raggiungere la sovranità alimentare e a tutelare la qualità dei nostri prodotti.

Durante la riunione dell’Agrifish il 15 gennaio 2025 a Lussemburgo, l’Italia ha richiesto maggiore protezione per il riso importato nell’UE, sostenuta da vari paesi, tra cui Francia e Spagna, parte dell’alleanza EurRice. Luigi D’Eramo, sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole, ha evidenziato la vulnerabilità del settore alle importazioni da paesi extra UE che non rispettano gli standard europei. Ha proposto l’introduzione di una clausola di salvaguardia automatica da attivare con soglie realistiche, criticando quelle attualmente in discussione per la loro inadeguatezza. Il ministro Francesco Lollobrigida ha lodato il ruolo guida dell’Italia nel settore, che possiede il 57% della superficie risicola europea, esprimendo supporto per l’espansione delle aree di libero scambio, ma sottolineando l’importanza di regole di produzione che garantiscano qualità e diritti dei lavoratori. Ha concluso affermando che l’Europa può unirsi per proteggere gli interessi nazionali e la sovranità alimentare.

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