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Vongole e giustizia: lo chef Marco Sacco assolto dopo anni di accuse infondate

Dopo anni di polemiche e un processo che aveva fatto rumore nel mondo della ristorazione, Marco Sacco è stato assolto in appello dalle accuse legate alla presunta violazione delle norme sulla raccolta e somministrazione delle vongole. La Corte d’appello di Torino ha ribaltato la sentenza di condanna del 2023, riconoscendo che lo chef del ristorante Il Piccolo Lago di Verbania, due stelle Michelin, non aveva commesso alcun reato.

La vicenda delle vongole

La controversia nacque nel 2018, quando Sacco – dopo un banchetto nuziale e conseguente intossicazione alimentare di alcuni dei partecipanti – fu accusato di aver utilizzato vongole di provenienza non conforme alla normativa sanitaria. Da quel momento, la questione esplose mediaticamente: l’immagine dello chef, da sempre simbolo di una cucina attenta al territorio e alla sostenibilità, fu messa in discussione.

L’accusa sosteneva che i molluschi non fossero tracciabili come previsto dalle regole europee, ma la difesa dimostrò che l’acquisto era stato effettuato regolarmente e nel rispetto delle norme. Di più: i Nas trovarono le cucine perfettamente in regola, e la confezione di vongole era stata venduta per essere menagiata cruda.

Va specificato he le vongole crude possono contenere batteri, virus o parassiti (come il Vibrio, l’epatite A o la Salmonella). Per questo motivo la legge consente il consumo a crudo solo di molluschi provenienti da allevamenti controllati, appartenenti alla classe A, cioè prelevati in acque conformi ai parametri igienico-sanitari e già passati in impianti di depurazione.

La riabilitazione dello chef

L’assoluzione restituisce oggi a Marco Sacco la serenità professionale e personale, ma la vicenda lascia una traccia profonda. Nel frattempo, lo chef ha continuato a lavorare, promuovendo il suo territorio e i prodotti del Lago Maggiore con coerenza e visione. Il suo impegno nel coniugare tradizione, tutela dell’ambiente e innovazione gastronomica non si è mai fermato, nemmeno nei momenti più difficili.

Giustizia e reputazione nel mondo della cucina

Il caso solleva una riflessione più ampia: quanto può incidere un’accusa sulla reputazione di uno chef, in un settore dove la fiducia e la trasparenza sono fondamentali? La giustizia ha restituito chiarezza, ma la vicenda mostra quanto fragile possa essere il confine tra verità giudiziaria e giudizio mediatico.

Marco Sacco, chef del ristorante Il Piccolo Lago di Verbania, è stato assolto in appello dalle accuse di violazione delle norme sulla raccolta e somministrazione delle vongole. La Corte d’appello di Torino ha annullato la condanna del 2023, riconoscendo l’assenza di reato. La controversia era iniziata nel 2018, dopo un banchetto nuziale in cui alcuni partecipanti furono intossicati, con l’accusa che Sacco avesse utilizzato vongole non conformi. Tuttavia, la difesa ha dimostrato la regolarità dell’acquisto e i controlli dei Nas hanno confermato la legalità delle cucine. Sebbene il caso abbia lasciato una cicatrice sulla reputazione di Sacco, lo chef ha continuato a promuovere il Lago Maggiore e a coniugare tradizione e sostenibilità. La vicenda mette in luce come le accuse possano influenzare la reputazione degli chef, evidenziando la vulnerabilità del confine tra verità legale e giudizio pubblico.

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